ROMA (Agenzia DIRE) - E' a "rischio poverta'", a causa di redditi troppo bassi, "quasi un meridionale su tre, contro uno su dieci al centro-nord. In valori assoluti si tratta di 6 milioni 838 mila persone, fra cui 889 mila lavoratori dipendenti e 760 mila pensionati". Inoltre "una famiglia meridionale su 4 non ha soldi per andare dal medico". E' quanto si legge nel rapporto Svimez 2010, l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno. I dati, relativi al biennio 2007-2008, segnalano anche che il 44% delle famiglie meridionali, quasi una famiglia su due, non ha potuto sostenere una spesa imprevista di 750 euro.
Nel rapporto emerge anche che il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese e che nel 47% delle famiglie meridionali c'e' un unico stipendio. Nel 2008, infine, e' arrivata con a fatica a fine mese oltre una famiglia su 4 (25,9%), contro il 13,2% del centro-nord.
NAPOLITANO: "TROPPE INEFFICIENZE" - "I risultati complessivamente insufficienti delle politiche seguite in passato e la presenza di significative inefficienze rendono necessario un ripensamento e possono anche spingere ad una profonda modifica delle modalita' e dello stesso impianto strategico degli interventi di sviluppo". Cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della presentazione del 'Rapporto Svimez 2010' al presidente dell'Associazione, Adriano Giannola, nel quale sottolinea come "l'annuale rapporto della Svimez sull'economia del Mezzogiorno fornisce una importante occasione di approfondimento e di confronto, particolarmente utile in una fase economica complessa come quella attuale".
La crisi che ha colpito tutte le aree del paese, continua Napolitano, "non ha risparmiato le situazioni gia' di profonda difficolta' del Mezzogiorno che rischiano di risultarne aggravate anche in prospettiva. L'obiettivo di ridurre gli effetti della crisi finanziaria nel breve periodo e' divenuto prioritario; in presenza di un ineludibile vincolo di contenimento del disavanzo pubblico si e' operato uno spostamento di risorse di cui hanno sofferto le politiche di sviluppo come e' dimostrato dalle ricadute sul quadro strategico nazionale 2007-2013 al quale sono state sottratte ingenti dotazioni e che registra, a meta' del periodo di programmazione, gravi ritardi".
Ma e' un fatto, prosegue il presidente della Repubblica, che "il Mezzogiorno puo' contribuire, attraverso la piena messa a frutto delle sue risorse, alla ripresa di un piu' sostenuto e stabile processo di crescita dell'economia e della societa' italiana fondato anche su una strategia di leale e convinta collaborazione tra le Regioni e lo Stato". Il rapporto della Svimez offre "un apporto importante sia all'analisi degli andamenti piu' recenti, sia all'approfondimento dei principali nodi da affrontare come l'attuazione del federalismo fiscale, le politiche di coesione dell'Unione europea, la qualita' dei servizi pubblici, la formazione ed accesso al lavoro dei giovani, il ruolo del sistema bancario".
Napolitano e' "certo che il dibattito sul rapporto che inizia oggi, e la continuazione del lavoro di approfondimento condotto dalla Svimez concorreranno a rafforzare la consapevolezza del legame inscindibile tra sviluppo del mezzogiorno e complessivo rilancio dell'economia italiana". www.dire.it
NAPOLITANO: "TROPPE INEFFICIENZE" - "I risultati complessivamente insufficienti delle politiche seguite in passato e la presenza di significative inefficienze rendono necessario un ripensamento e possono anche spingere ad una profonda modifica delle modalita' e dello stesso impianto strategico degli interventi di sviluppo". Cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della presentazione del 'Rapporto Svimez 2010' al presidente dell'Associazione, Adriano Giannola, nel quale sottolinea come "l'annuale rapporto della Svimez sull'economia del Mezzogiorno fornisce una importante occasione di approfondimento e di confronto, particolarmente utile in una fase economica complessa come quella attuale".
La crisi che ha colpito tutte le aree del paese, continua Napolitano, "non ha risparmiato le situazioni gia' di profonda difficolta' del Mezzogiorno che rischiano di risultarne aggravate anche in prospettiva. L'obiettivo di ridurre gli effetti della crisi finanziaria nel breve periodo e' divenuto prioritario; in presenza di un ineludibile vincolo di contenimento del disavanzo pubblico si e' operato uno spostamento di risorse di cui hanno sofferto le politiche di sviluppo come e' dimostrato dalle ricadute sul quadro strategico nazionale 2007-2013 al quale sono state sottratte ingenti dotazioni e che registra, a meta' del periodo di programmazione, gravi ritardi".
Ma e' un fatto, prosegue il presidente della Repubblica, che "il Mezzogiorno puo' contribuire, attraverso la piena messa a frutto delle sue risorse, alla ripresa di un piu' sostenuto e stabile processo di crescita dell'economia e della societa' italiana fondato anche su una strategia di leale e convinta collaborazione tra le Regioni e lo Stato". Il rapporto della Svimez offre "un apporto importante sia all'analisi degli andamenti piu' recenti, sia all'approfondimento dei principali nodi da affrontare come l'attuazione del federalismo fiscale, le politiche di coesione dell'Unione europea, la qualita' dei servizi pubblici, la formazione ed accesso al lavoro dei giovani, il ruolo del sistema bancario".
Napolitano e' "certo che il dibattito sul rapporto che inizia oggi, e la continuazione del lavoro di approfondimento condotto dalla Svimez concorreranno a rafforzare la consapevolezza del legame inscindibile tra sviluppo del mezzogiorno e complessivo rilancio dell'economia italiana". www.dire.it