La diminuzione dei consumi italiani registrata dall’Istat, in particolare di quelli dei generi alimentari, è la prova che bisogna accompagnare il risanamento con politiche atte a favorire la domanda per rilanciare l’economia. Certamente, se non si interviene in maniera drastica, con misure anti-crisi, fiscali, la situazione economica già difficile rischia di trasformarsi in una depressione. Quello che servirebbe, invece è una politica fiscale redistributiva positiva sia nei confronti dei redditi da lavoro dipendente sia di quelli da pensione che invece sono sempre più penalizzati rispetto a coloro che evadono. E’ il momento che si avvii un confronto fra governo, parti sociali, imprese e sistema creditizio, per un piano di rilancio dell’economia. Ciò sarà possibile attraverso garanzie sul credito alle imprese; il potenziamento dei sistemi produttivi e la creazione di nuovi prodotti, favorendo la ricerca e l’innovazione; il mantenimento ed il rilancio dei livelli occupazionali; la tutela del potere di acquisto dei salari e delle pensioni attraverso politiche che riducano la forte pressione fiscale non solo nazionale, ma anche locale.