''Nel Regno Unito, le elezioni hanno consegnato tre perdenti su tre: i laburisti,che sono stati sconfitti; i conservatori, che non sono riusciti a vincere; i liberaldemocratici, che non hanno realizzato le attese. Ma, a saper guardare, il perdente storico e' il mito del bipartitismo'': e' quanto sostiene Francesco Rutelli, in una nota consegnata al suo profilo Facebook.''Non solo perche' la sfida e' stata a tre; o perche' i risultati del voto popolare chiariscono che i libdem, pur avendo meno di 60 seggi su 650, hanno raccolto il 23% dei voti, e dunque hanno un consenso del tutto paragonabile a quello dei laburisti (29%). Il bipartitismo e' finito, e con esso il mito di un 'maggioritario secco' che impoverisce e non risolve, in tempi sempre piu' complessi'', osserva Rutelli.
''E' una lezione - prosegue il Presidente di Alleanza per l'Italia - per i nostri maggioritaristi velleitari, quelli che si sono battuti per il turno elettorale unico, anziche' per il doppio turno; e per scelte contrarie ad associare rappresentanza proporzionale e governi forti, che e' l'unica strada possibile in un periodo storico molto difficile nel rapporto tra cittadini/potere/democrazia''.''Ovviamente -avverte Rutelli- proporzionale non significa proliferazione di venticinque partitini. Con lo sbarramento, debbono essere 4-5 o 6, al massimo. E i ''partitoni' debbono avere un'identita' forte, una missione forte, un leader forte; oppure, esplodono rapidamente, o slittano in autocrazia e antidemocrazia''.''In UK -sottolinea Rutelli- i miei amici libdem hanno una carta straordinaria, in un Parlamento senza maggioranza, per puntare alla riforma elettorale, e per concorrere al bene del loro Paese''.''In Italia, vedo che alcuni democratici non hanno capito la lezione. Ideologizzano le primarie (ma in alcuni casi funzionano, in altri per niente!); rilanciano una ''vocazione maggioritaria'' senza accorgersi che il PD e' irrevocabilmente in una dimensione minoritaria nella societa' italiana, e dunque deve cercare idee, progetti e alleanze precisi (e c'e' poco da farsi illusioni)'', conclude Rutelli su Facebook. ''Tutto e' in movimento. La crisi internazionale mordera' l'Italia, e le difficolta' nazionali cresceranno.Coloro che si uniranno in politica, non lo faranno in nome di schemi - ideologici, di collocazione, di tecniche elettorali - del passato. Ma in base alle soluzioni da mettere in campo.Qui si vedranno idee, coraggio, nuove personalita' all'altezza delle sfide. Che sono appena cominciate''.