ROMA - In Italia sono oltre 1,2 milioni le imprese guidate da donne a fine 2009. E' quanto messo in evidenza dal Rapporto Unioncamere 2010 su "L'economia reale dal punto di osservazione delle Camere di commercio", presentato a Roma. Secondo lo studio, mentre si assottiglia la componente dell'impresa individuale e delle societa' di persone, cresce il numero delle cooperative, aumentando di circa il 3% rispetto al 2008. "La presenza femminile nell'economia- si legge nel rapporto- e' destinata inevitabilmente e giustamente a crescere, facendosi spazio anche nei settori considerati tradizionalmente appannaggio degli uomini".
La forma dell'impresa al femminile prevalente, spiega il rapporto, e' quella dell'impresa individuale con oltre 860 mila realta' che rappresentano poco piu' di un quarto (25,6%) dell'intero stock delle imprese che adottano questo tipo di forma giuridica. Le societa' di persone invece sono circa 320 mila, 28 mila le cooperative. Sul totale delle imprese individuali a livello regionale, la presenza di quelle guidate da donne sono piu' alte in Molise, Basilicata, Abruzzo, Umbria e Friuli Venezia Giulia, dove tale percentuale si aggira intorno al 30%. In fondo alla classifica il Trentino Alto Adige col 20%. Tuttavia tali imprese sono piu' numerose in Lombardia, dove ha sede il 10,7% di tutte le imprese individuali femminili, seguita dalla Campania (circa il 10%), seguite da Sicilia, Lazio e Piemonte. Un terzo delle imprese individuali, infine, si concentra sul commercio, poco meno per l'agricoltura, mentre circa il 10% riguarda attivita' di servizi, dall'associazionismo alla cura delle persone, alla riparazione dei beni per la casa. Il commercio e' al primo posto anche per quanto riguarda le societa' di persone, seguito da turismo e ricettivita' e industria manifatturiera, mentre le cooperative sono i settori della sanita' e dei servizi alle imprese ad avere maggiore successo.(Dires - Redattore Sociale).