''La grave crisi finanziaria ed economica, che in queste settimane colpisce duramente l'amico popolo greco, l'incertezza del lavoro e la disoccupazione di lunga durata, la complessità del fenomeno dei flussi migratori, la condizione di rischio delle risorse naturali e energetiche, i sempre più incontrollabili cambiamenti climatici, impongono scelte decisive per il nostro futuro che nessun Paese europeo può illudersi di compiere da solo''. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 9 maggio, Festa dell'Europa.
''Il coraggio e la lungimiranza della dichiarazione di Schuman'' di sessant'anni fa, che ''pose le basi per l'avvio del processo di integrazione europea'', ''siano fonte di ispirazione e fiducia'' per le nuove generazioni, esorta il capo dello Stato, e ''aiutino a combattere ogni forma di euroscetticismo e di interessato pessimismo''.
''L'Europa non può esitare: siamo chiamati a promuovere un nuovo e più giusto modello di sviluppo. Una forte volontà politica comune deve emergere - ha aggiunto Napolitano - Grande responsabilità spetta ai leader di oggi, affinché si realizzino rapidamente politiche efficaci per fare fronte in primo luogo a una speculazione finanziaria senza regole e slegata dalla realtà''.
''Deve concretizzarsi finalmente l'indispensabile governo dell'economia a livello europeo, che dia ulteriore forza e autorevolezza alla moneta unica e rilanci lo sviluppo, l'occupazione e la qualità del lavoro, contando su un rafforzamento del patto di stabilità e crescita, su più effettive procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche di bilancio e su migliori meccanismi di valutazione finanziaria'', sottolinea il capo dello Stato.
''Dopo settimane di incertezze e dubbi, si sta finalmente facendo strada la consapevolezza che l'unità europea è un bene prezioso da non sacrificare a visioni anguste e particolaristiche, a tatticismi e compromessi al ribasso - ha detto Napolitano - L'Europa potrà uscire rafforzata anche da questa crisi se saprà aprirsi a ulteriori decisi passi in avanti sulla via dell'integrazione, sviluppando pienamente le potenzialità e i nuovi strumenti del Trattato di Lisbona, dotandosi di adeguate risorse e agendo sulla scena internazionale con una voce sola e con posizioni autorevoli''.
Sulla crisi greca oggi è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ospite di Alain Elkann su La7. ''A me è sembrato che l'Europa si sia mossa con un certa lentezza - ha osservato - Era facile sbagliare e meno male che non si è sbagliato: se fosse prevalso l'egoismo di certi Paesi, non è un mistero che la Germania non voleva concedere gli aiuti, nei confronti di Atene si sarebbe fatto come gli americani che hanno lasciato andare a fondo Lehman Brothers''.
Siamo a rischio di uscire dall'euro? ''L'Italia di per sé può stare tranquilla'' ha affermato Bonaiuti, rassicurando sulla tenuta dei conti pubblici. Il sottosegretario ricorda che il metodo per vedere se i conti pubblici reggono è il risultato delle aste dei titoli pubblici. Poi ha ammesso che per gli stranieri ''investire in Italia comporta delle difficoltà'', ma solo perché ancora ci sono ''lacci e lacciuoli, non per quanto riguarda i conti pubblici''.
''L'Europa non può esitare: siamo chiamati a promuovere un nuovo e più giusto modello di sviluppo. Una forte volontà politica comune deve emergere - ha aggiunto Napolitano - Grande responsabilità spetta ai leader di oggi, affinché si realizzino rapidamente politiche efficaci per fare fronte in primo luogo a una speculazione finanziaria senza regole e slegata dalla realtà''.
''Deve concretizzarsi finalmente l'indispensabile governo dell'economia a livello europeo, che dia ulteriore forza e autorevolezza alla moneta unica e rilanci lo sviluppo, l'occupazione e la qualità del lavoro, contando su un rafforzamento del patto di stabilità e crescita, su più effettive procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche di bilancio e su migliori meccanismi di valutazione finanziaria'', sottolinea il capo dello Stato.
''Dopo settimane di incertezze e dubbi, si sta finalmente facendo strada la consapevolezza che l'unità europea è un bene prezioso da non sacrificare a visioni anguste e particolaristiche, a tatticismi e compromessi al ribasso - ha detto Napolitano - L'Europa potrà uscire rafforzata anche da questa crisi se saprà aprirsi a ulteriori decisi passi in avanti sulla via dell'integrazione, sviluppando pienamente le potenzialità e i nuovi strumenti del Trattato di Lisbona, dotandosi di adeguate risorse e agendo sulla scena internazionale con una voce sola e con posizioni autorevoli''.
Sulla crisi greca oggi è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ospite di Alain Elkann su La7. ''A me è sembrato che l'Europa si sia mossa con un certa lentezza - ha osservato - Era facile sbagliare e meno male che non si è sbagliato: se fosse prevalso l'egoismo di certi Paesi, non è un mistero che la Germania non voleva concedere gli aiuti, nei confronti di Atene si sarebbe fatto come gli americani che hanno lasciato andare a fondo Lehman Brothers''.
Siamo a rischio di uscire dall'euro? ''L'Italia di per sé può stare tranquilla'' ha affermato Bonaiuti, rassicurando sulla tenuta dei conti pubblici. Il sottosegretario ricorda che il metodo per vedere se i conti pubblici reggono è il risultato delle aste dei titoli pubblici. Poi ha ammesso che per gli stranieri ''investire in Italia comporta delle difficoltà'', ma solo perché ancora ci sono ''lacci e lacciuoli, non per quanto riguarda i conti pubblici''.