31 maggio 2010

Bankitalia, relazione Draghi: dichiarazione di Antonio Foccillo, Segretario confederale UIL

Condividiamo, in particolare, la denuncia sull’evasione fiscale, fatta dal Governatore della Banca d’Italia, Draghi che l’ha definita la vera “macelleria sociale”.
Per la Uil è una vera e propria emergenza nazionale tanto da considerarla una tassa aggiuntiva sul capitale e sul lavoro. E’ da tempo che chiediamo la riforma del sistema fiscale in senso più equo e soprattutto per dare un taglio alle tasse sui redditi da lavoro e da pensione, per recuperare potere d’acquisto in modo da rilanciare la domanda interna.

Per questo consideriamo molto importante la parte della relazione di oggi che sottolinea come la correzione dei conti pubblici debba essere accompagnata da politiche economiche che favoriscano la crescita. Solo se vi è crescita vi sarà più occupazione e più distribuzione della ricchezza. Noi chiediamo che le forze politiche, economiche e sociali, consapevoli di ciò, debbono fare un patto per lo sviluppo e la crescita del paese.

2 giugno, Napolitano: "Italia indivisibile, basta contrapposizioni"

ROMA(AGENZIA DIRE) - "Rinnovo l'auspicio che da parte delle classi dirigenti vi sia uno scatto di consapevolezza della necessità di un impegno condiviso per superare sterili contrapposizioni e dannosi particolarismi. Questo modo di interpretare la responsabilità pubblica è il miglior contributo per riaffermare, nel centocinquantenario dell'Unità d'Italia, le ragioni dell'unità e dell'indivisibilità della Repubblica". E' quanto si legge nel messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ai prefetti in occasione della Festa della Repubblica, il 2 giugno. "Sono certo che, per le celebrazioni di questo anniversario di straordinario rilievo istituzionale,- continua- voi prefetti continuerete a promuovere sul territorio ogni utile raccordo per assicurare la migliore riuscita delle iniziative programmate".


Tramite i prefetti, Napolitano desidera rivolgersi "a tutti coloro che, rivestendo responsabilità pubbliche sul territorio, percepiscono con maggiore immediatezza bisogni ed esigenze delle comunità locali e sono chiamati ad attuare ogni sforzo in favore di cittadini ed imprese che devono affrontare una difficile situazione economica". Tutte le amministrazioni "devono dare prova di massima consapevolezza dei loro ruoli, accentuando l'impegno a semplificare le procedure e a razionalizzare le strutture, valorizzando al meglio le risorse disponibili, al fine di assicurare la piena rispondenza dell'azione amministrativa all'interesse generale".
Per il capo dello Stato è "fondamentale, in particolare nell'ambito delle politiche sociali, attuare forme di raccordo e di sinergia istituzionale, individuando le sedi e gli strumenti più idonei a garantire la leale collaborazione tra Amministrazioni statali e Autonomie regionali e locali, e sviluppare intese con le parti sociali per condividere gli interventi opportuni, verificare i risultati ed apportare con tempestività i necessari correttivi". Il Paese "ha bisogno di una buona Amministrazione che venga percepita nella sua capacità di dare risposte concrete alle esigenze e alle aspettative più avvertite dalle popolazioni, attraverso l'azione di amministratori e funzionari pubblici improntata a trasparenza e sobrietà. A voi Prefetti- insiste- per il riconosciuto ruolo di terzietà a garanzia dell'interesse generale, è richiesto il massimo impegno per rendere più incisiva l'azione complessiva di governo sul territorio, contribuendo ad individuarne le priorità grazie a un costante monitoraggio delle situazioni di disagio emergenti, con attenzione particolare a quei contesti nei quali più alto è il rischio di tensioni". Il presidente della Repubblica ha apprezzato "le recenti iniziative, ispirate a principi di solidarietà ed equità, che sono state attuate in ambito provinciale, in materia di sostegno al reddito delle famiglie e delle imprese, di sospensione delle procedure di rilascio di immobili per morosità, di prevenzione del fenomeno dell'usura e di moratoria delle scadenze di mutui". http://www.dire.it/

MANOVRA: MARCEGAGLIA, FARE DI PIU' SU TAGLI A POLITICA

Sui tagli al mondo della politica bisogna fare di piu'. E' la parola d'ordine della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che da Brescia torna a chiedere sacrifici anche per governo centrale ed Enti locali.Sui tagli al mondo della politica, ha detto la presidente di Confindustria durante il suo intervento all'assemblea generale dell'associazione degli industriali di Brescia, ''ci saremmo aspettati qualcosa di meglio''.
Secondo la Marcegaglia, infatti, ''i sacrifici li devono fare tutti, a partire dalla politica. In un momento difficile come questo, in cui si chiedono sacrifici a tutti - ha denunciato la numero uno degli industriali - non e' pensabile che la politica rimanga cosi' com'e'. Non e' pensabile dal punto di vista sociale''.Questo, ha tenuto a sottolineare la Marcegaglia, ''non e' un atteggiamento antipolitico, ma tutti devono fare la propria parte''.

DRAGHI PROMUOVE LA MANOVRA ''MA EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE FRENANO LO SVILUPPO''

Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, promuove la manovra da quasi 25 miliardi di euro varata dal governo, ''era inevitabile agire''. Dal governatore nessuna valutazione sulla qualita' delle misure ma un sostanziale apprezzamento sull'intervento per mettere sotto controllo la spesa pubblica che negli ultimi dodici anni e' cresciuta del 4,6% l'anno.Nelle considerazioni finali, Draghi tratteggia un paese in affanno e che deve affrontare ''un'ardua sfida collettiva'' ma in passato l'Italia ne ha gia' affrontate e vinte diverse, come la battaglia contro l'analfabetismo e da ultimo la crisi di bilancio del 1992 ''ben piu' seria'' di quella attuale. La sfida di oggi e' coniugare disciplina di bilancio e ritorno alla crescita e si combatte ''con gli stessi valori che ci hanno permesso insieme di vincere le sfide del passato: capacita' di fare, equita', desiderio di sapere, solidarieta'''.


Dal suo insediamento a Palazzo Koch cinque anni fa, Draghi non ha mancato di sollecitare la politica a realizzare le riforme strutturali per rilanciare il paese. La crisi rende le riforme ancora piu' urgenti: ''Caduta del Pil, l'onere del debito pubblico, i costi dell'evasione fiscale e delle corruzione divengono ancora piu' insopportabili; la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani''.Il governatore sottolinea che l'Italia presenta una struttura finanziaria con molti punti di forza ma al tempo stesso sconta una perdita di competitivita' e per questo la correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita. Draghi usa parole dure su evasione fiscale e corruzione, due fenomeni diffusi che frenano la crescita. Le misure contro l'evasione introdotte dal governo a medio termine devono puntare a una discesa delle aliquote. La manovra varata dal governo deve inoltre servire a ripensare il perimetro e l'articolazione della cosa pubblica, ''riducendo sprechi e duplicazioni a livello di governo''.Nelle considerazioni finali Draghi dedica ampio spazio ai temi internazionali e dell'Europa. secondo il governatore non stiamo assistendo a un attacco dei mercati all'indirizzo dell'euro nel suo complesso. I paesi dell'Eurozona sono piu' solidi di altre aree valutarie con conti pubblici e con l'estero piu' equilibrati. L'attacco dei mercati sfrutta l'incompiutezza del progetto europeo e ''si dirige verso i membri piu' deboli''. ''Non c'e' che una risposta: l'euro vive con tutti i suoi membri, grandi e piccoli, forti e deboli''. E' stato illusorio pensare che l'euro da solo potesse fare l'Europa. Proprio per questo ''l'unica via e' quella di rafforzare la costruzione europea nella politica''.EVASIONE FISCALE E CORRUZIONE FRENANO LO SVILUPPO. Evasione fiscale e corruzione sono fenomeni diffusi che frenano lo sviluppo del paese. Il governatore di Bankitalia richiama alla necessita' di contrasto nei confronti dell'evasione fiscale e delle relazioni ''corruttive'' tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche, in alcuni casi favorite dalla criminalita' organizzata.''Studi empirici mostrano che la corruzione frena lo sviluppo economico. Stretta e' la connessione tra la densita' della criminalita' organizzata e il livello di sviluppo''.Nelle tre regioni del Mezzogiorno in cui si concentra il 75% del crimine organizzato, il valore aggiunto del settore privato e' pari al 45% di quello del centro nord.Draghi poi punta il dito contro il fenomeno dell'evasione fiscale che frena la crescita ''perche' richiede tasse piu' elevate per chi le paga, riduce le risorse per le politiche sociali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti''.Draghi snocciola alcuni numeri indicativi del carico fiscale.Il cuneo fiscale sul lavoro e' circa 5 punti superiore alla media degli altri paesi dell'area euro, il prelievo sui redditi da lavoro piu' bassi e quello sulle imprese sono piu' elevati di 6 punti. Draghi inoltre valuta che tra il 2005 e il 2008 il 30% della base imponibile dell'Iva sia stato evaso: in termini di gettito sono oltre 30 miliardi l'anno, 2 punti di pil.Il governatore sottolinea che ''il governo ha introdotto misure di contrasto all'evasione fiscale. ''L'obiettivo immediato e' il contenimento del disavanzo, ma in una prospettiva di medio termine la riduzione dell'evasione deve essere una leva di sviluppo, deve consentire quella delle aliquote'' e ''il nesso tra le due azioni va reso visibile ai contribuenti''.ITALIA PERDE COMPETITIVITA', SEMPRE PIU' GIOVANI SENZA LAVORO. L'Italia perde competitivita' nel riscontro con gli altri paesi europei. Negli ultimi dieci anni precedenti la crisi: la produttivita' di un'ora lavorata e' salita del 3% in Italia, del 14% nell'area euro. Negli stessi anni l'economia italiana e' cresciuta del 15%, contro il 25% dei paesi dell'area. Il tasso di occupazione resta basso, il 57% nel nostro paese nel 2009, 7 punti in meno che nell'area. Il divario e' piu' ampio per i giovani e raggiunge 12 punti per le donne'', dice il governatore.Draghi sottolinea che ''la caduta del prodotto accresce l'onere per il finanziamento dell'amministrazione pubblica. I costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancora di piu' insopportabili, la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani''.A questo proposito Draghi ricorda che anche il federalismo fiscale puo' essere utile ad ''aumentare l'efficienza nell'uso delle risorse. Solo un vincolo di bilancio forte - affema Draghi - accompagnato dalla necessaria autonomia impositiva, puo' rendere trasparente il costo fiscale di ogni decisione e responsabilizzare i centri di spesa''. Insomma, ''ciascun ente dovra' mantenere il proprio bilancio in pareggio, al netto degli investimenti, come previsto dall'art.119 della Costituzione''. Per Draghi, inoltre ''l'ammontare complessivo della spesa locale per investimenti, andra' fissato in un periodo pluruennale, in coerenza con gli obiettivi di indebitamento netto della amministrazioni pubbliche. Proseguendo lungo le linee tracciate per le regioni con disavanzi sanitari, e' opportuno - sottolinea - rafforzare il sistema di vincoli e disincentivi per gli enti che non rispettano le regole''.Il governo si sta muovendo lungo queste linee. Numerose le iniziative, come quella del Ministero della Salute, che ''ha elaborato un gruppo sperimentale di indicatori di qualita', efficienza e appropriatezza del servizio definiti a livello regionale e di singolo ospedale o azienda sanitaria''. Draghi ha poi ricordato anche il Ministero dell'Istruzione che ''ha inserito nella valutazione degli studenti degli standard''.Il CSM infine, ''ha individuato una metologia per la definizione di classi omogenee di carico di lavoro dei magistrati, volta a valutarne la produttivita'. Sono necessari ''meccanismi sanzionatori - conclude il governatore - le regole di bilancio da sole non bastano a garantire l'uso efficiente delle risorse''. Costi e risultati variano ampiamente tra enti che prestano lo stesso servizio: ''indicano cospiscui margini di miglioramento''.DALL'EURO NON SI TORNA INDIETRO. ''Dall'euro non si torna indietro''. E' il monito di Draghi in un inciso alle sue considerazioni finali.Draghi cita l'ex governatore, Carlo Azeglio Ciampi, e i suoi appelli a ''superare la zoppia dell'euro''.L'area dell'euro ''e' nel suo complesso piu' solida di altre aree valutarie: il suo bilancio pubblico, i suoi conti con l'estero sono piu' equilibrati'' scrive.L'attacco all'euro, per Draghi, sfrutta l'incompiutezza del progetto della moneta unica, colpendo i paesi piu' deboli.''Non c'e' che una risposta: l'euro vive con tutti i suoi membri, grandi e piccoli, forti e deboli. Se e' stato illusorio pensare che la moneta da sola potesse fare l'Europa, oggi l'unica via e' quella di rafforzare la costruzione europea nella politica, con un governo dell'Unione piu' attivo, nella disciplina dei bilanci pubblici e nel progresso delle riforme strutturali, con un nuovo patto di stabilita' e crescita al tempo stesso piu' vincolante e piu' esteso'', spiega il numero uno di Palazzo Koch.PASSO IMPORTANTE GOVERNO LEGARE PENSIONI A SPERANZA VITA. ''Il governo ha compiuto un passo importante nel 2009 collegando in via automatica dal 2015 l'eta' minima dipensionamento alla variazione della speranza di vita. Il regolamento in via di definizione da' concreta attuazione al provvedimento. nella stessa direzione muovono gliinterventi sulle cosiddette finestre e sulla normativaa per ledonne nel pubblico impiego. L'Inps ha avviato iniziative per meglio informare i lavoratori circa la propria ricchezza previdenziale''.Draghi mette in evidenza che ''il processo di riforma del sistema pensionistico potra' essere completato con misure volte a uniformare gradualemnte le eta' di pensionamento dei diversi gruppi di lavoratori, rendere piu' tempestivi gli aggiustamenti dei coefficienti del regime contributivo, offrire maggiore flessibilita' nel pensionamento''

27 maggio 2010

A COCHABAMBA UN INCONTRO CON I PENSIONATI PROMOSSO DALLA UIM BOLIVIA

Sabato scorso, 22 maggio, Ivo Cibelli, responsabile della Uim in Bolivia, ha organizzato un incontro con i pensionati residenti nella città di Cochabamba per ascoltare le loro preoccupazioni e cercare di dare una soluzione ai loro problemi più urgenti."Nonostante l´età media fosse abbastanza elevata e tanti gli anni di residenza trascorsi in Bolivia, gli ultraottantenni hanno dimostrato di conoscere ancora perfettamente la lingua italiana, dimostrando che il legame con la madre patria sia e sarà sempre indissolubile", racconta Cibelli.
Nell’incontro, sono stati affrontati i problemi assistenziali locali, del reperimento di farmaci per i più bisognosi, della formazione di un registro di dati sanitari di ciascun italiano e della creazione di un banco del sangue ad uso esclusivo degli italiani residenti a Cochabamba, dello sforzo giornaliero della Uim per cercare di attenuare i problemi che affliggono i pensionati.Ripetendo l´esperienza positiva di Santa Cruz de la Sierra, sede centrale dell’Ital e della Uim in Bolivia, Cibelli firmerà tra breve un protocollo d´intesa con un ospedale di Cochabamba, affinché gli italiani residenti in questa città possano essere ricoverati con un sconto sulle tariffe di base applicate anche sulle analisi cliniche.Dopo la riunione, alla quale ha assistito anche José Luis Manicone, Console Onorario a Cochabamba, il gruppo si è riunito con un nutrito numero di connazionali qui residenti

26 maggio 2010

Manovra e polemiche, Fini: "Un errore tagliare solo la spesa, serve altro"

ROMA(Agenzia Dire) - Fa discutere la manovra 2011-2013 correttiva dei conti pubblici approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Gli annunciati tagli e sacrifici si sono infatti concretizati: 10 miliardi in meno agli enti locali in tre anni; buste paga degli statali congelate; innalzamento di un anno dell'età pensionistica per le donne nel pubblico impiego; finestre 'a scorrimento' per andare in pensione; pedaggio sul Grande raccordo anulare di Roma, dove verrà introdotta una tassa di soggiorno fino a 10 euro per i turisti; taglio della busta per i dirigenti pubblici; stretta sulle pensioni di invalidità; chiusura di alcuni enti; cancellazione delle Province con meno di 220 mila abitanti.

FINI: "NON TAGLIARE SOLO LA SPESA, SOSTEGNO PUBBLICO ALLA CRESCITA" - "Nel difficile quadro" della crisi economica internazionale, "continuano a pesare i nostri ritardi cronici rappresentati soprattutto dall’incapacità di selezionare adeguatamente, nel rigoroso rispetto dei vincoli di bilancio, quegli interventi pubblici necessari per la soluzione dei nodi strutturali che affliggono ancora moltissime aree territoriali del nostro Paese e, in particolar modo, del Mezzogiorno d’Italia". E' quanto afferma Gianfranco Fini intervenendo alla presentazione della Relazione annuale dell’Istat sulla situazione del Paese. "La nostra prima preoccupazione, in altri termini- sottolinea il presidente della Camera- deve essere quella di non ripetere l’errore di interventi congiunturali della riduzione della spesa e di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica, che, in passato, si sono rivelate, lungi dal garantire una ripresa della produzione e della competitività, un fattore discorsivo della nostra economia". Secondo Fini, "la necessità di affrontare questi ed altri nodi (in primis, quello del prevedibile incremento della disoccupazione e della conflittualità sociale) risulta rafforzata anche dalle recenti vicende relative alla crisi finanziaria della Grecia e alla speculazione sull’euro, vicende- osserva- che ripropongono, tra l’altro, il tema, da tempo all’attenzione degli studiosi e degli esperti della materia, della qualità dei dati statistici ufficiali per quanto concerne le politiche di bilancio".
BRUNETTA: "ABBIAMO FATTO QUELLO CHE L'ITALIA CI CHIEDEVA" - "Quello che abbiamo fatto ieri sera è un cambio di rotta: basta con i costi senza controllo dello Stato, lotta fortissima all'evasione e incentivi per il Sud, perché cresca in autonomia e responsabilità". Così il ministro Renato Brunetta, intervistato a Mattino Cinque, sulla manovra economica varata dal Consiglio dei ministri. "Nelle misure di lotta all'evasione c'è forse tutto quello che l'opinione pubblica italiana, quella più avveduta, da sempre aveva chiesto. E ne vedremo i risultati", conclude.
COTA: "NON CI SONO ALTERNATIVE, RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE" - "Oggi non è il tempo di pensare ai propri interessi di bottega. E’ chiaro che anche le Regioni subiscono un taglio, ma tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, non ci sono alternative". Il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, approva i contenuti della manovra economica del governo: "La Lega sostiene questa manovra perché è giusta e non spreme i cittadini come si faceva un tempo. Abbiamo fatto meglio degli altri Paesi europei, e anche questa è una novità positiva". In Piemonte, sottolinea, "appena insediati, abbiamo già iniziato a tagliare gli sprechi, investiremo tutte le risorse disponibili sul lavoro: è una questione di priorità".www.dire.it

SOLO SULLE NOSTRE SPALLE": CGIL ALL'ATTACCO, SCIOPERO GENERALE ENTRO FINE GIUGNO

''La prossima settimana al comitato direttivo proporro' lo sciopero generale per fine mese con manifestazioni su base territoriali''. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, riferendosi al comitato che si terra' il 7, 8 e 9 giugno. Epifani, a margine di una conferenza stampa a Roma, ha annunciato la proposta che ha come obiettivo ''quello di far cambiare i contenuti'' della manovra varata dal Cdm di ieri.

L'obiettivo della manifestazione, che avra' luogo nel pomeriggio, e' quello di ''mettere al centro lo slogan: Solo sulle nostre spalle'', ha precisato il leader della Cgil.Epifani ha quindi annunciato che il 12 giugno a Roma vi sara' una manifestazione di tutto il settore pubblico, dai dipendenti pubblici alla scuola all'universita', per protestare contro i contenuti della manovra adottata dal governo. Intanto la Uil Pa ha proclamato lo stato di agitazione e la mobilitazione di tutto il personale delle amministrazioni centrali, degli enti pubblici e delle agenzie contro la manovra economica, in particolare per la parte che riguarda il pubblico impiego. ''Pur consapevole della gravita' della crisi e della necessita' da parte di tutti di dare il proprio contributo per superare questo difficile momento ed apprezzando la riduzione dei costi della politica e le prime iniziative riguardanti la lotta all'evasione fiscale'', la Uil Pa, si legge in una nota, esprime ''il proprio assoluto dissenso sulla normativa relativa al pubblico impiego'' ritenendo che ''le decisioni adottate siano fortemente punitive nei confronti dei lavoratori''.

MANOVRA: BERLUSCONI, ''SACRIFICI INDISPENSABILI PER SALVARE L'EURO''

''Non abbiamo aumentato le tasse. Il nostro obiettivo e' ridurle''. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa di presentazione della manovra di correzione dei conti pubblici, varata ieri dal Cdm. Berlusconi non ha parlato a braccio, come e' solito fare. Ha letto un testo di 7 cartelle, distribuito al termine della conferenza stampa. Dopo la lettura si e' lasciato andare a qualche considerazione di getto, ma la linea era ormai tracciata. E ha pronunciato la parola ''sacrifici'', che sono ''indispensabili per difendere l'euro. Difendere l'euro oggi significa salvare il futuro dell'Italia''.

''L'Europa e' la nostra casa, la nostra patria, e lo sara' sempre di piu'. La nostra manovra - ha aggiunto - e' in linea con quelle adottate in Francia, Germania e Gran Bretagna''.''Questa manovra - ha spiegato - non e' la tradizionale operazione di aggiustamento dei conti pubblici.Si inquadra nella crisi dell'euro scatenata dalla speculazione e ha come obiettivo la riduzione del peso dello Stato nell'economia e nella societa'''.Berlusconi ha detto che i provvedimenti decisi sono ''equilibrati ma inevitabili''. La manovra, ha confermato Berlusconi, consistera' di 24 miliardi in due anni e nel corso del Consiglio dei ministri di ieri ''non c'e' mai stato uno scontro nel governo'' sulla manovra. ''Cio' che hanno raccontato i giornali e' diverso dalla realta'. Con Letta e Giulio Tremonti abbiamo lavorato gomito a gomito. Non c'e' stato un momento in cui la dialettica sia salita'', ha assicurato Berlusconi.LE SPIEGAZIONI DI TREMONTI - La sanita' non sara' interessata dai tagli di spesa. Lo ha assicurato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, aggiungendo che ''non e' prevista l'introduzione di ticket''.In realta', la bozza entrata in Consiglio dei Ministri ieri prevedeva un taglio a carico del Servizio sanitario nazianle pari a 1,5 miliardi nel biennio 2011-2012. Anche nell'incontro tra Governo e Regioni si era parlato una decurtazione per la sanita' dello stessa cifra.La manovra sui conti pubblici prevede poi ''una riduzione abbastanza consistente'' a carico delle Regioni. Per Tremonti comunque non e' una riduzione ''non sostenibile'', e ha detto la cifra: circa 4,5 miliardi.Sulle pensioni, un intervento ''strutturale'' che interviene sulle finestre di uscita.''A regime ci sara' una finestra unica a 'scorrimento' - ha spiegato il ministro - per un periodo di 12 mesi. E' una misura strutturalissima perche' riguarda tutti''.Qualcosa nella manovra va a favore della cometitivita' delle imprese, spiega Tremonti: ''Zero Irap per i nuovi insediamenti al Sud. Le nuove imprese del Sud, quindi, non pagheranno l'Irap''. Il ministro e' convinto che questa misura non sara' bollata dalla Ue come 'aiuto di Stato': ''Siamo convinti che che sara' difficile dire no alla fiscalita' di vantaggio al Sud''.Quanto alla soglia per la tracciabilita' dei pagamenti, e' stata fissata in 5.000 euro, ha confermato Tremonti, nella conferenza stampa. E Berlusconi ha sottolineato come sia un tetto molto diverso da quello che fu fissato dal governo Prodi.

RINVIO ELEZIONI COMITES/ NARDI (UIM-CGIE): ARROGANZA E PROVOCAZIONE DEL GOVERNO

All’indomani del "sì" della Camera al ddl di conversione in legge del decreto 63/2010, che all’articolo 2 prevede il rinvio al 2012 delle elezioni di Comites e Cgie, Dino Nardi, coordinatore Uim per l’Europa e consigliere del Cgie, affida la sua amarezza e il suo sdegno a questa nota in cui si scaglia contro "l’arroganza e la provocazione del Governo" per il fatto che il provvedimento cade proprio alla vigilia della prima delle tre continentali del Cgie, anticipate dalla Plenaria proprio per protestare contro il decreto.

"Come noto lo scorso 23 aprile, alla vigilia della programmata assemblea plenaria del Cgie, il governo approvò il decreto (63/2010) per l’ulteriore rinvio al 2012 delle elezioni per il rinnovo dei Comites e del Cgie pur sapendo della contrarietà del Consiglio Generale e che il tema sarebbe stato all’ordine del giorno dei suoi lavori. Nell’assemblea plenaria, come prevedibile, il Cgie criticò aspramente il decreto e la tempistica della sua approvazione avvenuta proprio a ridosso dei lavori del Consiglio anche con una forma di protesta inusuale come quella di uscire dalla sala nel momento della relazione del Sottosegretario Alfredo Mantica. Inoltre l’assemblea decise poi, di far anticipare la convocazione delle tre assemblee continentali (Europa-Africa del Nord a Francoforte; Paesi Anglofoni a Vancouver; America Latina a Buenos Aires) affinché si potessero tenere prima che il parlamento discutesse ed approvasse il decreto 63/2010. Tre assemblee i cui lavori, in questo caso, vista l’eccezionalità del momento, sarebbero stati aperti ai Comites, all’associazionismo ed alla comunità italiana per discutere pubblicamente sia dei tagli del governo italiano al finanziamento delle politiche per gli italiani all’estero che della chiusura di importanti Uffici consolari, soprattutto in Europa, e del nuovo ed antidemocratico rinvio delle elezioni dei Comites e del Cgie.Purtroppo il governo, e la maggioranza che lo sostiene in parlamento, tanto per dimostrare chi comanda, con la ormai nota arroganza e provocazione che lo distingue, ha già fatto approvare dalla Camera dei Deputati, con il voto favorevole anche dei suoi eletti all’estero, il decreto del rinvio delle elezioni dei Comites e del Cgie nella seduta di martedì 25 maggio. Ancora una volta, alla vigilia di una riunione del Cgie. In questo caso della Commissione Continentale Europa-Africa del Nord che si terrà a Francoforte in Germania proprio nei giorni 28/29/30 maggio prossimi, cioè questo fine settimana, e delle altre due che si terranno nelle settimane successive. Complimenti al governo, alla maggioranza che lo sostiene e, soprattutto, ai deputati del centrodestra eletti nella Circoscrizione Estero che, ancora una volta, hanno dimostrato di saper predicare bene (con gli emigrati) ma di razzolare male (in parlamento)!".

25 maggio 2010

MANOVRA: ANGELETTI, SE C'E' EQUITA' SACRIFICI ACCETTABILI

''Che la manovra e' necessaria lo dice l'Europa'' e sulla strada da percorrere ''non c'e' alternativa alla riduzione della spesa pubblica''. E' il commento del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che accennando alle parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano indica la disponibilita' a ''fare sacrifici purche' siano equi''. Cosi', per esempio, sul blocco dei rinnovi contrattuali per gli statali ''non siamo entusiasti, anzi sicuramente contrari, ma sappiamo che va tagliata la spesa pubblica: se avviene da solo non siamo d'accordo, ma se anche se gli altri che possono di piu' pagano di piu e' un segno di equita'.


Un sacrificio che si puo' accettare'', dice Angeletti.. L'alternativa ai tagli di spesa, dice Angeletti, sarebbe stata aumentare le tasse. Ma, aggiunge ''siamo contrari all'aumento delle tasse perche' danneggerebbe l'economia, e perche' siamo noi a pagarle''. E, considerano l'evasione,''fino a quando non si risolve il problema di avere un fisco decente parlare di aumento delle tasse ai ricchi sarebbe solo un modo per aumentarle a lavoratori dipendenti'' ''Se bisogna ridurre la spesa pubblica'' per il leader della Uil ''bisogna partire dai costi della politica, che sono tra quelli aumentati di piu', dalla Camera al Quirinale, ci siamo svenati, e non e' che la democrazia e' migliorata'' L'evasione fiscale e' ''un'altra anomalia italiana'': combatterla e' un obiettivo che 'bisogna sostenere''. Bene la tracciabilita' di pagamenti e fatture,''una vera svolta, un segnale concreto che le regole questa volta sono veramente stringenti''.

L’ON. MERLO (MAIE) ALLA PRESENTAZIONE DEL "PDN" DI CASINI: GRANDE SINTONIA TRA IL MOVIMENTO E IL NASCENTE PARTITO

Il nostro giovane Movimento Associativo è stato invitato dall’Udc di Pier Ferdinando Casini a partecipare ad un processo di rinascita del Paese nel quale la fondazione di un nuovo partito è uno degli impegni più entusiasmanti". Così l'on. Ricardo Merlo, fondatore del Maie, ha commentato la sua partecipazione al convegno che ha lanciato il progetto del Partito della Nazione (PdN)) promosso da Casini.

"Sono rimasto molto colpito", ha affermato Merlo, "dall’energica determinazione del presidente Casini nel voler raccogliere, intorno a questo progetto, tutte le migliori risorse possibili, da ricercare soprattutto nelle nuove generazioni". Il deputato italo - sudamericano, che era tra i relatori del convegno, ha poi aggiunto: "il Maie da tempo segue la stessa strada animando, nella circoscrizione estero, il dibattito politico tra i giovani italiani di seconda e terza generazione e curandone la formazione come dirigenti dell’Italia del futuro. Perciò", ha commentato Merlo, "sento di poter dire, in qualità di Presidente del Maie, che c'è una grande sintonia tra noi e il nascente Partito della Nazione, promosso da Casini; ed anche in questo suo ispirarsi ad un comune sentimento di unione nazionale, che è, secondo noi, l'unico modo per fare attività politica: nella direzione della pacificazione sociale e nell’interesse più alto del Paese".A margine del convegno di Todi è intervenuta anche la senatrice Mirella Giai, coordinatrice del Maie - America Latina. "Il Movimento Associativo", ha detto Giai, "darà il proprio contributo di idee, persone e programmi, in autonomia, ma in un costruttivo spirito di collaborazione con tutti i soggetti politici che parteciperanno alla nascita del Partito della Nazione. Con l' esperienza personale di parlamentare dal 2008", ha proseguito, "credo che dobbiamo sentirci tutti moralmente obbligati a cercare nuove strade, nuove idee, per dare al Paese e agli italiani il nostro impegno concreto, aldilà dello scontro fazioso che sta dividendo il popolo italiano e lacerando la Nazione".

LA CAMERA APPROVA IL RINVIO DELLE ELEZIONI DEI COMITES/ L’ON. PORTA (PD): NON SI PUÒ SOSPENDERE LA DEMOCRAZIA PER DECRETO

Nel corso della discussione sulla conversione in legge del decreto del governo che rinvia di ulteriori due anni le elezioni dei Comites e dei Cgie è intervenuto, per dichiarare il voto contrario del gruppo del Partito Democratico, il Vice Presidente del Comitato Permanente della Camera dei Deputati sugli italiani all’estero, Fabio Porta. "Il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero è l’anello fondamentale che collega democraticamente questi territori e le loro comunità ai parlamentari eletti all’estero – ha esordito l’onorevole eletto in Sud America – e dal 2009 attende di essere rinnovato".
Gli attuali Comites sono regolati da una riforma approvata nel 2003 e sono stati eletti per la prima volta con questa normativa nel 2004: non esisteva nessuna urgenza per una loro nuova riforma! Adesso – ha aggiunto Porta – il Sottosegretario Mantica viene a spiegarci che è opportuno un ulteriore rinvio, dopo quello di un anno dal 2009 al 2010, addirittura al 2012! Non si può sospendere per decreto la democrazia – ha gridato in aula il parlamentare del PD – e non si possono considerare gli italiani all’estero italiani a "democrazia limitata" limitando i loro diritti democratici. Dopo gli schiaffi che i nostri connazionali nel mondo hanno preso in questi anni con i tagli all’assistenza, alla scuola ed alla cultura, non possiamo umiliarli e mortificarli anche nell’esercizio del loro diritto di partecipazione democratica", ha concluso Porta che, insieme ai colleghi, ha infine assistito al voto favorevole dell’Aula alla conversione del decreto.

MANOVRA: STANGATA SU REGIONI DA 10 MLD. GOVERNATORI, E' INSOSTENIBILE

Per le Regioni, i Comuni e le Province la manovra correttiva riserva una stangata pesantissima: 13,2 miliardi di euro nel biennio 2011 e 2012.Il conto che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha presentato in particolare alle Regioni e' davvero molto salato perche' oltre il 50 per cento del peso della manovra finisce sulle casse delle amministrazioni locali. Le 'forbici' interverranno per 1,1 miliardi (0,8 mld per i Comuni e 0,3 mld per le Province) e 2,1 mld (1,5 mld e 0,6 mld) rispettivamente nel 2011 e 2012. Alle Regioni tocchera' un taglio di 10 miliardi (5 piu' 5).


Misure che hanno spinto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a deninire ''insostenibile'' la manovra. ''Si profila un taglio di ben oltre 10 miliardi di euro - ha spiegato Errani - e anche su questo c'e' bisogno di chiarezza. Il Governo ora deve cercare un punto di sostenibilita' dove ogni livello istituzionale fa la sua parte. E noi la vogliamo fare''.Ieri sera, negli uffici del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, Tremonti aveva presentato la manovra ai 'Governatori'. Tagli ai trasferimenti per 9,5 miliardi di euro nel triennio: 2,5 miliardi il prossimo anno, 4,5 miliardi nel 2012 e 2,5 mld nel 2013. In piu' una ulteriore stretta verra' dal patto di stabilita' interno. Le Regioni dovranno ottenere risparmi pari a 1 miliardo nel 2011, a 1,6 miliardi nel 2012 e altrettanti nel 2013, per un totale di 4,2 miliardi. Infine la sanita': nel biennio 2011-2012 il comparto subira' un taglio di 1,5 miliardi.Un quadro preoccupante per le Regioni, nonostante poi l'invito di Tremonti che oggi a Palazzo Chigi ha spiegato che ''questa non e' una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme''.La reazione dei 'Governatori' e' stata unanime.''Servono maggiori dettagli ma la situazione che si profila per le Regioni e' difficile perche' si e' parlato prevalentemente di tagli'' ha spiegato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.''La manovra finanziaria del Governo che si sta preparando e' molto difficile. Sappiamo che le Regioni saranno chiamate ad una partecipazione molto rilevante, valutata intorno al 50% della cifra complessiva. In quest'ottica, senza ulteriori certezze, il giudizio del sistema delle regioni non puo' che essere di preoccupazione'' ha detto il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio. Il leghista Luca Zaia, che guida il Veneto, ha sottolineato che ''e' una dieta che facciamo volentieri''. Ma Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta' e presidente della Regione Puglia, ha spiegato che ''siamo ad un livello di dramma sociale che viene occultato e nascosto dalla propaganda: e' quello che accadra' pensando di tagliare un numero impressionante di risorse agli Enti Locali, con le Regioni che vengono sostanzialmente dissanguate. Loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani, ma io in Puglia non avro' piu' un euro per pagare i servizi sociali o la viabilita'.L'operazione che fanno e' il trasferimento a qualcun altro della responsabilita' della piu' grande opera di macelleria sociale nella storia italiana''.''Cosi' come ci e' stata presentata, la manovra finanziaria del Governo per noi e' assolutamente irricevibile'' ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.E c'e' chi, come l'assessore alle Risorse e Finanze della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, ha proiettato il taglio gia' a livello locale. ''La Regione Lombardia, che ha un bilancio (esclusa la sanita') di circa 5 miliardi di euro, sarebbe chiamata a contribuire al risanamento della finanza pubblica, nel biennio, per circa 1,8 miliardi con effetti dirompenti a livello di servizi.Basti pensare - ha aggiunto Colozzi - che le risorse a rischio taglio dalla manovra finanziaria sono legate ai servizi sociali, alla scuola e alle politiche ambientali''.

MANOVRA: BERSANI, NON C'E' NULLA DI STRUTTURALE

Dalla Cina, Pier Luigi Bersani non ha dubbi: ''Leggendo le prime bozze che circolano non mi pare ci sia molto. Anzi. Questa e' una manovra depressiva. E' solo un giro di specchi''.Secondo il segretario del Partito democratico ''non si affronta nulla di strutturale, ci sono solo tagli indiscriminati e nessuna crescita''.''La favola e' finita -aggiunge Bersani parlando ai microfoni del Tg2- ci hanno raccontato che i conti erano in equilibrio, che era tutto a posto, invece non e' vero niente.

E la Grecia non c'entra nulla: e' un problema nostro. E non vedo riforme, non vedo niente''.Domani, mercoledi' 26 maggio, Enrico Letta riunira' i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, e i responsabili economici per valutare definitivamente il provvedimento economico.

Tagli e sacrifici, manovra da 24 mld. No da Regioni e Cgil: "E' insostenibile"

ROMA(AGENZIA DIRE) - Questa manovra "non è come le altre, dobbiamo gestirla tutti insieme". E' l'appello agli enti locali del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha illustrato a Palazzo Chigi le linee guida della manovra a Regioni, Comuni e Province. "E' giusto- aggiunge il ministro- che tutti gli enti di governo facciano la loro parte". "La manovra- sottolinea- è necessaria perchè serve una "correzione a prescindere dalla ripresa economica, ne va della stabilità finanziaria"


PENSIONI DI INVALIDITA' CRESCIUTE A DISMISURA" - "Le pensioni di invalidità sono cresciute da 6 a 16 miliardi, torneremo ai criteri rigorosi del 1988". Secondo quanto riferiscono i partecipanti, il ministro ha sintetizzato i contenuti del provvedimento che sarà in Consiglio dei ministri oggi alle 18. L'Europa "produce più debito che ricchezza", avrebbe aggiunto, confermando che i dipendenti pubblici "avranno un congelamento generale triennale" degli stipendi. Tremonti ribadisce poi che "il sistema pensionistico italiano, a regime, è il più solido d'Europa". Il governo, infine, intende "ridurre enti e componenti degli organi".
TAGLI PER 13,2 MILIARDI PER REGIONI, COMUNI E PROVINCE - Non sono ancora "cifre definitive", ma nella manovra 2011-2012 i tagli a Regioni, Comuni e Province dovrebbero ammontare a 13,2 miliardi di euro. E' quanto confermano i leader dell'Anci e delle Regioni, Sergio Chiamparino e Vasco Errani, lasciando Palazzo Chigi al termine dell'incontro con il governo sulla manovra. Sia Chiamparino che Errani sottolineano che cifre ufficiali non sono state fatte ma stando a indiscrezioni il pacchetto di risparmi dovrebbe riguardare gli enti locali per 1,1 miliardi e 2,1 miliardi rispettivamente nel 2011 e 2012 e cinque più cinque miliardi le Regioni.
DALLA LOTTA ALL'EVASIONE 6-7 MILIARDI, LIQUIDAZIONE A RATE PER I DIPENDENTI PUBBLICI - Dal pacchetto antievasione il governo si aspetta un recupero di gettito di 6-7 miliardi solo per il 2011. E' quanto è emerso nel corso del pre-consiglio dei ministri. Tra le misure accennate nella riunione e inserite nella bozza della manovra che i ministri esamineranno in Consiglio si rileva che i dipendenti pubblici che riusciranno ad andare in pensione nel biennio 2011-2012 percepiranno la liquidazione in tre rate. Per quanto riguarda le nuove imprese che nasceranno al Sud, queste potrebbero usufruire di una riduzione fino anche all'azzeramento dell’Irap.
NO DALLE REGIONI. ERRANI: "INSOSTENIBILE" - Il contributo delle Regioni alla manovra 2011-2012 è superiore a un terzo dell'ammontare di tutto il provvedimento. Lo dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, lasciando Palazzo Chigi al termine dell'incontro con il governo. Errani sottolinea anche che "serve chiarezza per fare una manovra che non sia recessiva" e che così com'è pare "insostenibile" per le ricadute che avrà e per i servizi ai cittadini che le Regioni devono erogare.
IL NO DELLA CGIL: "UMILIA I LAVORATORI" - Antonio Crispi, segretario nazionale Fp Cgil, mette in guardia da "una manovra che abbiamo già definito 'lacrime e sangue', che non può passare inosservata e sta già portando i lavoratori allo stato di agitazione. Uno stato di agitazione- sottolinea- non formale ma che sta nei fatti, nella paura di chi vede per l'ennesima volta il proprio lavoro umiliato e calpestato, reso un salvadanaio dal quale tirar fuori risorse, senza un progetto di sviluppo, ma soprattutto senza calcolare i costi di ritorno che una tale operazione potrebbe avere sulla qualità dei servizi e sulla tenuta del sistema pubblico".
MANOVRA DA 24 MILIARDI - Oggi alle 18 il Consiglio dei ministri esamina la manovra 2011-2012 da 24 miliardi di euro che avrà un impatto sul 2011 di 12,8 miliardi di euro e di 11 sul 2012. Come anticipato dalla Ruef, la manovra deve ridurre il deficit di 1,6 punti di pil nel prossimo biennio per portare così il livello dell'indebitamento netto al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012. I tecnici dei vari ministeri, specialmente Tesoro e Welfare, sono ancora al lavoro e lo saranno fino a domani pomeriggio. Al momento è escluso il condono edilizio anche se una sorta di regolarizzazione degli immobili fantasma ci sarà. Altro nodo resta la tracciabilità. In una delle bozze che circolano il limite di pagamento in contanti è fissato a 5 mila euro, ma su questo argomento nel governo e nella maggioranza è in atto un confronto molto duro e c'è chi spinge per fissare la soglia sui 7 mila euro.
Ecco le principali misure che verranno affrontate dal Consiglio dei ministri:-CONTRATTI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Blocco del rinnovo e degli aumenti contrattuali per i dipendenti pubblici per il triennio 2010-2012.-PENSIONI - Una sola finestra per il pensionamento di anzianità e vecchiaia (oggi sono rispettivamente due e quattro). Dalla misura sono esclusi i lavoratori della scuola, in cassa integrazione o in mobilità e chi ha 40 anni di contributi.-COSTI POLITICA - Un taglio del 10% alle indennità di sottosegretari e ministri solo nella parte eccedente gli 80 mila euro. Per i deputati e i senatori saranno le Camere a provvedere con uno specifico regolamento.-STIPENDI MANAGER - Un contributo di solidarietà del 5-10% a carico dei dirigenti della pa che superano i 90-130 mila euro l'anno.-EDILIZIA - Non un condono ma una regolarizzazione di 2 milioni di case-fantasma.-LOTTA A EVASIONE FISCALE - Tracciabilità dei pagamenti con il divieto per i professionisti di riscuotere compensi in contanti oltre i 5 mila euro, la cifra però è ancora al centro di una trattativa. Oggi il limite è 12.500 euro. Inoltre ai Comuni sarà riconosciuta una quota del 33% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo.-SANITÀ -Tagli alla spesa, risparmi sugli acquisti delle Asl e nuovi ticket a discrezione delle regioni per le visite specialistiche. -ENTI LOCALI - Quasi quattro miliardi di tagli nel biennio per Regioni, Province e Comuni.-PROTEZIONE CIVILE - Supervisione del Tesoro sulle spese del Dipartimento sui casi di emergenza.-INVALIDI - Caccia ai 'falsi'. Controlli e requisiti più severi. Il 25% della spesa potrebbe essere spostata a carico delle regioni.-ENTI STATALI - Riordino dei previdenziali. Verranno soppressi Ice e Isae. Tagli a ministeri e consulenze. -LAVORO - Incentivi per rendere più efficace il collegamento tra salario e produttività. (AGENZIA DIRE, http://www.dire.it/)

14 maggio 2010

FMI: MANOVRE DRASTICHE PER RIDURRE DEFICT MA ITALIA TIENE

Sono necessarie drastiche manovre di correzione per ridurre il deficit pubblico nelle economie avanzate altrimenti il peso del deficit e del debito pubblico infuenzera' negativamente la crescita economica. E' il monito lanciato dal Fondo Monetario Internazionale nel report dedicato ai conti pubblici.Il rapporto del Fmi indica che i paesi che necessitano dei maggiori aggiustamenti (intorno al 10% del pil) sono Stati Uniti e Gran Bretagna (i piu' colpiti dalla crisi), insieme a Grecia, Irlanda, Spagna e Giappone.

Correzioni consistenti ma meno importanti riguarderanno paesi come Germania, Italia, Australia.Piu' in dettaglio per l'Italia, il rapporto del Fmi indica che si prevede un graduale aggiustamento dei conti pubblici in linea con il patto di stabilita' con un deicit che dovrebbe scendere al 5% quest'anno e poi progressivamente al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012.Il rapporto del Fmi fornisce anche una revisione dei calcoli sull'impatto delle politiche di stimolo all'economia.Per quanto riguarda l'Italia, il rapporto indica che le misure adottate dall'Italia risultano vicine allo zero in termini di incidenza sul pil. Per l'anno in corso le nuove misure avranno un effetto sostanzialmente neutro sul deficit comportando solo un aumento dello 0,2% della spesa pubblica che dovrebbe essere compensato da risparmi.L'innalzamento delle aspettative di vita pone la necessita' in molti paesi di intervenire sul sistema pensionistico. E' quanto afferma il Fmi nel rapporto sui conti pubblici sottolineando tuttavia che''alcuni paesi hanno gia' adottato significative misure in campo pensionistico'' come ''l'Italia e la Svezia''.In altri paesi come Francia e Germania nell'agenda politica e' stata inserita la riforma del sistema sanitario anche se ancora non sono stati presentati piani dettagliati.

Immigrati: Fini, rivedere la legge sulla cittadinanza

"In Italia la legge sulla cittadinanza necessita, a mio avviso, di essere rivista per favorire pienamente un percorso di integrazione che, al di la' di elementi solo formali, come il mero trascorrere di un certo periodo di tempo, testimoni la volonta' concreta dell'immigrato di partecipare al destino comune che lega tutti i componenti della societa' politica di cui entra a fare parte". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini nella lezione sul tema 'Immigrazione e diritti di liberta' nell'era della globalizzazione' che ha tenuto questa mattina nella Facolta' di giurisprudenza all'Universita' di Pisa. Il presidente dell'assemblea di Montecitorio ha ricordato come la legge numero 91 del 1992 ha il suo cardine nello 'jus sanguinis', integrato da residuali ipotesi di 'jus soli'.


Crisi, Sacconi: "Tredicesime e quattordicesime a rischio? Assolutamente no"

ROMA-AGENZIA DIRE- - "Assolutamente no, né su questo né su altro, poichè il nostro Paese ha una condizione economica straordinariamente diversa dalla Grecia". Così Maurizio Sacconi risponde a Klaus Davi che gli chiede se in Italia si corre un rischio, come successo in Grecia, sulle tredicesime e quattordicesime (tagliate dal governo ellenico). Il ministro del Lavoro rassicura: "La nostra economia è solida e per questo in Italia non ci saranno provvedimenti restrittivi".www.dire.it

CAMBIO ALLA GUIDA DELL’ITAL UIL: GILBERTO DE SANTIS SUCCEDE A BONIFAZI

Gilberto De Santis, finora Presidente del Caf-Uil, è il nuovo presidente del Patronato Ital Uil. Eletto dal Consiglio di Amministrazione dell’Ital, il nuovo presidente proviene da un’esperienza di dirigente sindacale Uil dove sin dagli anni ottanta è stato un elemento di spicco nell’organizzazione delle strutture e della cultura della prevenzione alla salute nei luoghi di lavoro, nella ristrutturazione della rete informatica della Uil, nella modernizzazione del sindacato scuola della Uil.Già vicepresidente del patronato negli anni 90, di De Santis si sottolineano "l’esperienza acquisita, la cultura della confederalità dei servizi, gli ottimi risultati conseguiti e perché no, la sua passione per il calcetto" come "caratteristiche che lo faranno apprezzare nella guida del Patronato in anni che saranno di difficile sfida sociale".De Santis succede a Giampiero Bonifazi che per un lungo periodo ha guidato l’Ital "con onestà, graniticità e prestigio" sottolineano dal patronato precisando, infine, che Bonifazi è stato designato dalla Uil a ricoprire un importante incarico di rappresentanza dell’Organizzazione Sindacale.

BUCCHINO (PD): ATTACCHI CAMPALI CONTRO LE COMUNITÀ ALL’ESTERO

Il sottosegretario sen. Alfredo Mantica, meglio noto come il "Rommel della Farnesina" dopo la fragorosa incursione alla testa di una panzerdivisionen nelle trincee della rappresentanza degli italiani all’estero, non deflette dalla sua attività di guastatore, spostandosi velocemente negli scacchieri volta a volta prescelti". Usa la metafora bellica Gino Bucchino, deputato del Pd eletto in Nord America, per attaccare duramente le posizioni del sottosegretario agli esteri in merito alla riforma di Comites e Cgie. "Nella recente riunione del Cgie – ricorda – durante la quale alle prime parole del sottosegretario si è fatto il vuoto nella sala, non si sa se per il terrore dell’arrivo dei carristi o per il diffuso dissenso verso le posizioni e le azioni del "Rommel della Farnesina", il Nostro ha dichiarato testualmente, a proposito del percorso della contrastata legge sulla "riforma" di Comites e Cgie: "… i parlamentari della Camera sono già stati informati dai colleghi del Senato che il testo licenziato dal Senato non sia stravolto dai membri della Camera, ma sia semmai oggetto di qualche piccola messa a punto…". Da queste minacciose parole – argomenta il deputato – si evincono alcuni elementi decisivi per gli eventi bellici futuri: 1) il quartier generale della panzerdivisionen, con abile mossa strategica della "Volpe della Farnesina", è stato spostato al Senato; 2) gli ordini operativi che partono dal Senato sono impegnativi e vincolanti per tutte le forze schierate nel conflitto; 3) i parlamentari della Camera sono stati messi in una condizione di libertà vigilata e consegnati in caserma fino a nuovo ordine. A loro, ogni volta che arriva la chiamata della centrale operativa, non tocca altro che salutare con il braccio alzato ed eseguire ordinatamente il comando"
"Poco importa – riflette Bucchino – che alla Camera i parlamentari abbiano attrezzato piani di difesa e di sviluppo degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero di segno del tutto diverso rispetto alla cosiddetta riforma che al Senato si sta preparando e che, nonostante le roboanti manifestazioni dialettiche del "Rommel della Farnesina", ha dovuto subire qualche battuta d’arresto. La verità – sostiene – è che il Grande Stratega trascura una costante dei conflitti moderni, che anche gli eserciti più attrezzati e determinati nulla possono quando vi sia una resistenza attiva e diffusa delle popolazioni attaccate. Stiamo parlando, nel nostro caso, di milioni di cittadini che sono nelle nostre comunità all’estero e che hanno dimostrato da sempre propositi collaborativi verso i Governi italiani e la madrepatria. Cittadini che oggi sono considerati dagli strateghi della guerra progressivamente totale che si sta combattendo verso le nostre comunità come un’enclave costosa e dannosa da chiudere al più presto, una specie di malapianta da fare essiccare tagliando i canali dell’acqua e dell’ossigeno, e dei relativi finanziamenti". "In questi giorni – ricorda ancora il Parlamentare – il Cgie ha smesso di interloquire con chi non vuole sentire e si è riconvocato nei territori continentali, chiamando a raccolta i rappresentanti dei Comites e degli Intercomites. È probabilmente una delle ultime occasioni per preparare una resistenza diffusa e una controffensiva verso le azioni di guerra del Governo e dei suoi comandanti operativi. L’ultima mossa adottata dal "Rommel della Farnesina" è il congelamento per altri due anni delle strutture di rappresentanza diffuse sul territorio, che erano sul punto di rinnovarsi e di rafforzarsi. Insomma, non potendo conquistare queste postazioni con il consenso e con le azioni, si cerca di prenderle con l’abbandono e la devastazione. La mossa – conclude – lascia credere che il Rommel della Farnesina stia passando dalle azioni in campo aperto alle operazioni di intelligence; i risultati, comunque, sono gli stessi. La guerra, insomma, continua".

11 maggio 2010

Il Papa: "Pedofilia, il perdono non si sostituisce alla giustizia"

LISBONA - Papa Benedetto XVI, in volo verso il Portogallo per una visita di quattro giorni, sottolinea come, nello scandalo sulla pedofilia, "il perdono non sostituisce la giustizia. La penitenza, la preghiera, l'accettazione, il perdono che occorre dare, non soddisfano la necessità di giustizia, perché il perdono non sostituisce la giustizia". Ma è "realmente terrificante", dice Ratzinger rispondendo ai giornalisti, come la Chiesa oggi "soffra per gli attacchi dal suo interno". "Oggi le più grandi persecuzioni alla Chiesa non vengono da fuori, ma dai peccati dentro la Chiesa stessa". Una persecuzione che, secondo Benedetto XVI, la Vergine di Fatima aveva previsto nel Terzo Segreto.

Fatima lo aveva previsto". Fatima aveva previsto anche questo, secondo il Papa, che conversando con la stampa collega lo scandalo degli abusi alla profezia affidata dalla Vergine a suor Lucia nel cosiddetto Terzo Segreto. "Insieme alla sofferenza del Papa, che in prima istanza possiamo riferire all'attentato a Giovanni Paolo II - premette Ratzinger - nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni su realtà del futuro della Chiesa. Oltre ai momenti indicati nelle visioni, si parla della realtà di passione della Chiesa. Il Signore ha detto che la Chiesa sarà sofferente fino alla fine del mondo. E oggi questo lo vediamo in modo particolare".Il Papa e "l'etica" della crisi economica. Secondo il Papa, la crisi economica ha una sua "componente morale che nessuno può non vedere", "gli avvenimenti sul mercato in questi ultimi due o tre anni hanno mostrato che la dimensione etica deve entrare all'interno dell'agire economico". "Vediamo adesso che un puro pragmatismo economico crea problemi - dice Ratzinger -. E' il momento di vedere che l'etica non è una cosa esteriore, ma interiore alla razionalità e al pragmatismo economico". Il Papa riconosce che "la fede cattolica, cristiana, era troppo individualistica", lasciava le "cose concrete, economiche al mondo", pensava solo alla "salvezza individuale, agli atti religiosi". "Anche qui dobbiamo entrare in un dialogo concreto - sottolinea il Papa -. Ho cercato nella mia enciclica 'Catitas in veritate', e tutta la tradizione della dottrina sociale della Chiesa va in questi senso, di allargare l'aspetto etico e della fede sopra l'individuo, alla responsabilità del mondo".
Senso della vita non è "dominio privato". Al suo arrivo in Portogallo, paese che si appresta a legalizzare il matrimonio tra omosessuali, alla presenza del presidente Anibal Cavaco Silva il Papa afferma come "le questioni etiche e spirituali" non siano di "dominio privato". "Inserita nella storia - dice Raztinger -, la Chiesa è disposta a collaborare con chi non marginalizza o non riduce al privato la considerazione essenziale del senso umano della vita. Non si tratta di un confronto etico fra un sistema laico e un sistema religioso, bensì di una questione di senso alla quale si affida la propria libertà. Ciò che distingue è il valore attribuito alla problematica del senso e la sua implicazione nella vita pubblica".Ratzinger: "Io pellegrino di Fatima". All'eroporto internazionale Portela di Lisbona, il Pontefice tiene quindi un discorso durante il quale si professa "pellegrino della Madonna di Fatima". "La Vergine Maria è venuta dal Cielo per ricordarci verità del Vangelo che costituiscono sorgente di speranza per l'umanità, fredda di amore e senza speranza nella salvezza - dice Benedetto XVI -. A tutti, indipendentemente dalla loro fede e religione va il mio saluto amichevole, in particolare a quanti non hanno potuto venire al mio incontro". Il Papa ricorda le apparizioni di Fatima nel 1917. "Un evento successo 93 anni orsono, quando il Cielo si è aperto proprio sul Portogallo come una finestra di speranza che Dio apre quando l'uomo Gli chiude la porta". "Non fu la Chiesa a imporre Fatima, ma fu Fatima che si impose alla Chiesa", ha rilevato Ratzinger, citando il cardinale Manuel Cerejeira, di "venerata memoria".Entusiasmo a Lisbona. Al termine del discorso, la "Papamobile" ha lasciato l'aeroporto per dirigersi verso il centro di Lisbona, salutata da migliaia di fedeli, applausi scroscianti, bandierine e fazzoletti agitati al suo passaggio. Folla ed entusiasmo ancora maggiori lungo le vie della capitale portoghese. Seduto accanto al patriatrca Josè Policarpo, il Papa risponde ai saluti con gesto e benedizioni. Dopo una prima tappa alla Nunciatuira, dove stanotte dormirà, Benedetto XVI si sposterà verso il celebre Monastero dei Jeronimos, sulle rive del Tago, dove è prevista una cerimonia di benvenuto ufficiale. Poi il pontefice farà visita al palazzo presidenziale di Belem al capo dello stato Cavaco Silva.Il piano per la sicurezza del Pontefice. Lisbona blindata per l'arrivo del Papa. Circa 8mila uomini della polizia, dei servizi segreti e delle forze armate veglieranno sulla sicurezza di Benedetto XVI durante i quattro giorni della sua visita in Portogallo. Le strade della città nella quali passerà il Papa sono sgomberate di ogni auto. Secondo il quotidiano 'Diario de Noticias', attorno al Pontefice, ovunque si trovi, è stata decretata una zona di esclusione aerea di un km di diametro. Due caccia F16 la sorvegliano, con mandato di abbattere qualsiasi velivolo 'intruso'.

Gordon Brown dà le dimissioni.Cameron è il nuovo primo ministro

LONDRA - David Cameron, leader dei conservatori, è il nuovo primo ministro britannico. Il vincitore delle elezioni politiche del 6 maggio ha accettato dalla regina Elisabetta II l'incarico per formare un nuovo governo. Il capo dei Tory si è detto intenzionato a formare una "coalizione piena" con i liberaldemocratici per "un governo solido" che "affronti i problemi del paese, primo fratutti il deficit". Tanto da nominare Nick Clegg suo vice e da dare ai Liberal Democratici altri 4 ministeri.
L'incarico a Cameron arriva a pochi minuti dalle dimissioni del suo predecessore, il laburista Gordon Brown, che ha lasciato Downing Street dopo aver constatato il fallimento delle trattative tra i suoi emissari e i rappresentanti dei lib-dem. Annunciando il suo addio al fianco della moglie Sarah, Brown ha anche comunicato la rinuncia a ogni incarico all'interno del partito laburista, che guidava dalle dimissioni di Tony Blair nel giugno 2007.Che ogni possibilità di accordo tra laburisti e lib-dem fosse tramontata, era apparso chiaro quando nel pomeriggio Vince Cable, numero due del partito di Nick Clegg, aveva parlato di un'intesa con i Tory "molto vicino a essere conclusa". Dopo un febbrile, ma breve, rincorrersi di ammissioni, smentite e precisazioni, Brown ha gettato la spugna.Prima di andare dalla Regina, a Buckingham Palace, il premier britannico dimissionario ha ringraziato il Paese, lo staff, "ma soprattutto mia moglie Sarah per il suo amore e per il sevrizio che ha reso al Paese". Brown è poi andato a prendere i due figli all'interno dell'ufficio di Downing Street."Ho fatto questo lavoro non per il privilegio o il prestigio che ne deriva ma per la possibilità di servire le persone", ha detto Brown visibilmente emozionato nel suo addio, che ha voluto quindi rendere omaggio alle truppe impegnate in Afghanistan. Egli ha quindi fatto i suoi auguri al successore: costituzionalmente egli "consiglierà" il nome di Cameron alla regina. Brown si è allontanato da Downing Street con la moglie e i figli John e Fraser.
La prima a dare notizia dell'accordo per il governo di colazione tra conservatori e liberaldemocratici è stata la Bbc. Jon Pienaar, corrispondente politico di Bbc Radio 5, rivela che Downing Street, presenti lo stesso Brown e alcuni ministri, riconosce che i colloqui dei laburisti con la formazione guidata da Clegg "non hanno raggiunto nè raggiungeranno una conclusione positiva". Fonti laburiste fanno sapere che "i colloqui con i Lib-dem non sono mai decollati".I mercati hanno accolto positivamente la soluzione della crisi di governo: intorno alle 16 locali (le 17 italiane), non appena hanno cominciato a circolare le voci del fallimento della trattativa fra Labour e Lib-dem, la sterlina è salita in breve da 1,4790 dollari a 1,4933. L'indice principale della borsa di Londra, che perdeva 1,99%, è improvvisamente risalito a -0,8%. I rendimenti dei titoli di stato a dieci anni sono scesi a 3,869% dopo un massimo di 4,024%.

10 maggio 2010

Crisi, Napolitano: ''Nessun Paese europeo si illuda di poter fare da solo, serve unità''

''La grave crisi finanziaria ed economica, che in queste settimane colpisce duramente l'amico popolo greco, l'incertezza del lavoro e la disoccupazione di lunga durata, la complessità del fenomeno dei flussi migratori, la condizione di rischio delle risorse naturali e energetiche, i sempre più incontrollabili cambiamenti climatici, impongono scelte decisive per il nostro futuro che nessun Paese europeo può illudersi di compiere da solo''. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 9 maggio, Festa dell'Europa.
''Il coraggio e la lungimiranza della dichiarazione di Schuman'' di sessant'anni fa, che ''pose le basi per l'avvio del processo di integrazione europea'', ''siano fonte di ispirazione e fiducia'' per le nuove generazioni, esorta il capo dello Stato, e ''aiutino a combattere ogni forma di euroscetticismo e di interessato pessimismo''.
''L'Europa non può esitare: siamo chiamati a promuovere un nuovo e più giusto modello di sviluppo. Una forte volontà politica comune deve emergere - ha aggiunto Napolitano - Grande responsabilità spetta ai leader di oggi, affinché si realizzino rapidamente politiche efficaci per fare fronte in primo luogo a una speculazione finanziaria senza regole e slegata dalla realtà''.
''Deve concretizzarsi finalmente l'indispensabile governo dell'economia a livello europeo, che dia ulteriore forza e autorevolezza alla moneta unica e rilanci lo sviluppo, l'occupazione e la qualità del lavoro, contando su un rafforzamento del patto di stabilità e crescita, su più effettive procedure di coordinamento e di sorveglianza delle politiche di bilancio e su migliori meccanismi di valutazione finanziaria'', sottolinea il capo dello Stato.
''Dopo settimane di incertezze e dubbi, si sta finalmente facendo strada la consapevolezza che l'unità europea è un bene prezioso da non sacrificare a visioni anguste e particolaristiche, a tatticismi e compromessi al ribasso - ha detto Napolitano - L'Europa potrà uscire rafforzata anche da questa crisi se saprà aprirsi a ulteriori decisi passi in avanti sulla via dell'integrazione, sviluppando pienamente le potenzialità e i nuovi strumenti del Trattato di Lisbona, dotandosi di adeguate risorse e agendo sulla scena internazionale con una voce sola e con posizioni autorevoli''.
Sulla crisi greca oggi è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ospite di Alain Elkann su La7. ''A me è sembrato che l'Europa si sia mossa con un certa lentezza - ha osservato - Era facile sbagliare e meno male che non si è sbagliato: se fosse prevalso l'egoismo di certi Paesi, non è un mistero che la Germania non voleva concedere gli aiuti, nei confronti di Atene si sarebbe fatto come gli americani che hanno lasciato andare a fondo Lehman Brothers''.
Siamo a rischio di uscire dall'euro? ''L'Italia di per sé può stare tranquilla'' ha affermato Bonaiuti, rassicurando sulla tenuta dei conti pubblici. Il sottosegretario ricorda che il metodo per vedere se i conti pubblici reggono è il risultato delle aste dei titoli pubblici. Poi ha ammesso che per gli stranieri ''investire in Italia comporta delle difficoltà'', ma solo perché ancora ci sono ''lacci e lacciuoli, non per quanto riguarda i conti pubblici''.

CRISI: ANGELETTI, PIANO UE DOVEVA ESSERE ANCORA PIU'CORAGGIOSO C'E' BISOGNO DI PIU' INFLAZIONE PER DIFENDERE OCCUPAZIONE

ROMA,''Io sarei stato ancora piu' coraggioso, avrei detto di comprare tutti i bond e non solo fino a 5-600 miliardi, che certo sono una cifra abbastanza alta per combattere la speculazione''. Cosi' il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha commentato il Piano messo a punto dall'Ue a difesa dell'euro, parlando a margine dell'assemblea del Patto di Capranica. Per quanto riguarda il rischio di contagio della crisi greca all'Italia, Angeletti ha spiegato: ''Siamo un Paese che sommando i debiti privati e quelli pubblici e' uno dei meno indebitati del mondo''. Quanto ai problemi del mondo lavoro, il leader della Uil ha sottolineato: ''Abbiamo bisogno di 2 o 3 punti d'inflazione in piu' in Europa'', ricordando che ''dalla crisi abbiamo gia' avuto molti danni, ora la preoccupazioni e' che non si traduca ancora in una riduzione dei posti di lavoro''.

A FRANCOFORTE BUENOS AIRES E VANCOUVER LE CONTINENTALI ANTICIPATE DEL CGIE PER PROTESTARE CONTRO IL RINVIO DELLE ELEZIONI DEI COMITES

Nell’ultima assemblea plenaria, il Consiglio generale degli italiani all’estero ha deciso di anticipare le commissioni continentali ed aprirle ai rappresentati dei Comites, delle associazioni e dei giovani per protestare contro il rinvio delle elezioni del Comites. L’intenzione è quella di dare massima visibilità alla contrarietà dei nostri connazionali a quanto stabilito dal decreto del Consiglio dei Ministri che dalla scorsa settimana è all’esame della Commissione Affari esteri della Camera. Le continentali, come si evince dalla versione definitiva del volantino informativo elaborato dal Cgie, si svolgeranno a Francoforte (Europa - Nord Africa), Buenos Aires (Sud America) e Vancouver (Paesi anglofoni extra Ue). Di seguito la versione integrale del volantino.
Si chiudono numerose sedi consolari.Attraverso il taglio dei finanziamenti si impedisce lo svolgimento dei corsi di lingua e cultura italiana.Non si tutelano i cittadini disagiati, in particolare in America Latina.Si dimezzano i fondi destinati alla stampa italiana all'estero.Si rinvia per la seconda volta, con un decreto, l'elezione dei COMITES e del CGIE, spostando complessivamente di tre anni la scadenza elettorale naturale.Tutto il sistema di rappresentanza degli italiani che vivono e lavorano nel mondo è messo in discussione. La libertà di informazione viene limitata. L'assistenza ai connazionali bisognosi e alle imprese italiane è destinata a peggiorare. La cultura del nostro Paese è minacciata.IL CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO insieme AI COMITES CHIEDE il rafforzamento degli interventi pubblici a sostegno delle nostre comunità, la promozione per lo sviluppo di forme reali di innovazione; il reintegro entro l'anno dei finanziamenti per la stampa italiana all'estero; la sicurezza dei livelli fisiologici della rete dei servizi consolari; l'impedimento discriminatorio nell'esenzione dell'ICI; il ripristino dei fondi di assistenza, nonché quelli a favore dei corsi di lingua e cultura italiana. FA APPELLO ai Presidenti della Camera e del Senato, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari, in particolare agli eletti della Circoscrizione Estero, affinché si adoperino per annullare il rinvio delle elezioni dei COMITES in sede di conversione in legge del decreto del Governo.SI IMPEGNA a coinvolgere le Regioni, i COMITES, le Associazioni, i Sindacati, i giovani per raccogliere e far sentire con forza la voce degli italiani nel mondo e contrastare concretamente la deriva di sfiducia e lo spirito di rinuncia che si stanno diffondendo a causa dei colpi assestati alle politiche in favore degli italiani nel mondo.Il CGIE ha ritenuto, in questo contesto, la convocazione anticipata delle proprie COMMISSIONI CONTINENTALI * Europa e Africa del Nord a Francoforte* America Latina a Buenos Aires* Paesi Anglofoni a VancouverLe Commissioni Continentali sono aperte ai cittadini italiani all'estero, alle Associazioni, ai consiglieri dei COMITES, alle Organizzazioni sindacali, ai Consultori regionali". (aise)

9 maggio 2010

Piano salva-euro fino a 720 miliardi

L'accordo è stato raggiunto al termine di una lunghissima giornata segnata tra l'altro da due teleconferenze dei ministri delle Finanze del G7 e da decine di incontri bilaterali. Il fondo che dovrebbe evitare l'estendersi della crisi greca ad altri Paesi dell'eurozona sarà composto da 60 miliardi di garanzie dalla Commissione Ue, che amplia e modifica la 'facility' già esistente per aiutare la bilancia dei pagamenti dei Paesi che non sono nell'euro e potrà raccogliere sul mercato prestiti offrendo come garanzia fondi del bilancio comunitario a favore degli Stati che fossero sotto attacco speculativo ed avessero difficoltà a reperire capitali sui mercati. Nel pacchetto ci sono poi 440 miliardi di prestiti bilaterali da parte degli Stati dell'euro. Il piano potrà avvalersi anche di una somma non definita di linee di credito da parte del Fondo monetario internazionale che potrebbe raggiungere la metà dei contributi degli Stati dell'eurozona, ossia 220 miliardi.
Il modello per le garanzie degli Stati membri sarebbe lo stesso usato per il caso Grecia. Proprio su questo punto ci sono state le resistenze più forti da parte della Germania che al tavolo dell'Ecofin aveva portato la proposta di un piano da 500 miliardi di euro (60 miliardi di prestiti raccolti sul mercato dalla Commissione Ue e 440 miliardi di euro che sarebbero apportati, in caso di necessità, dai Paesi della zona dell'euro e dal Fmi, con un meccanismo basato su prestiti bilaterali di garanzia per le emissioni e linee di credito del Fondo di Washington).Durante la riunione straordinaria di Bruxelles, l'Ecofin ha chiesto a Spagna e Portogallo di impegnarsi da subito ad adottare misure aggiuntive per la correzione del deficit. Impegno che sia Madrid sia Lisbona hanno assunto: quest'anno dovranno realizzare manovre aggiuntive pari all'1,5% del Pil, nel 2011 la correzione dovrà essere pari al 2%.I ministri finanziari hanno poi sottolineato la necessità di compiere "rapidi progressi" per regolamentare i mercati finanziari e rafforzare la vigilanza, soprattutto per quanto riguarda i mercati dei derivati e il ruolo delle agenzie di rating. E si sono impegnati ad approfondire l'ipotesi di introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie affinché anche il settore finanziario paghi parte delle conseguenze delle crisi.Aquí escribes el resto del post.

Pd, la minoranza incalza Bersani: "O si cambia linea o il partito è finito"

Area democratica chiude la tre giorni di seminario a Cortona con un messaggio preciso a Pier Luigi Bersani. Al momento nessuno vuole spaccare il partito o andarsene ma, se la linea non cambia, il Pd e' destinato a finire. E il cambiamento che chiedono i dirigenti della minoranza, a partire da Walter Veltroni che ieri ha segnato il suo ritorno alla politica nel partito, e' quello di "tenere il Pd dentro la sua missione originaria", per dirla con Dario Franceschini. "Nessuno vuole andarsene -aggiunge- ma c'e' un disagio che Bersani sbagliarebbe a sottovalutare".
II segretario "ha il dovere di fare sintesi". La 'missione' evocata a Cortona corrisponde alle varie declinazioni del manifesto del Lingotto: vocazione maggioritaria, partito aperto e plurale, primarie. Punti che tengono insieme le sensibilita' che dentro Ad sono tante e anche variegate come ha dimostrato il dibattito, intenso, dei tre giorni di Cortona.

E se stamattina Piero Fassino ha svolto ancora una volta il ruolo di 'pontiere' (''Dobbiamo essere forti nelle nostre convinzioni" ma sempre "dentro uno spirito unitario"), Beppe Fioroni (nella foto) ad esempio, scalpita. Pur smentendo l'ipotesi, riportata da un quotidiano, di una federazione se le cose nel Pd non cambiano, l'ex-dirigente popolare non nasconde i problemi: "Sono arrabbiato", dice. "Non ne posso piu'", ripete. E il timore, sottolinea, e' che le sollecitazioni di Area democratica siano solo parole al vento: "Non vorrei che facessimo la fine del disco rotto che ripete sempre le stesse cose".
Fioroni da' voce alla parte piu' perplessa e per certi versi insofferente della minoranza del Pd. "'Credo che sia normale provare rabbia, perche' io sono ancora abituato a pensare che la politica e' anche passione, non solo calcolo e se uno e' arrabbiato lo deve dire'', incalza Fioroni rivolto al segretario Bersani e alla maggioranza e attacca: "'Dobbiamo cambiare linea politica". E su questo la minoranza ha il dovere di richiamare i dirigenti "alla loro responsabilita', senno' -scandisce- il Pd e' finito''.
Ma il timore e' che il dibattito di Cortona resti, appunto, tale: "Quante volte abbiamo detto che serve una svolta, che si deve cambiare linea? Io non voglio che Bersani ci dica che siamo un disco rotto, a noi che siamo l'unico disco che puo' suonare il Pd''. Per questo, dice Fioroni rispondendo indirettamente a Franco Marini intervenuto ieri, Area Dem non puo' "fare solo la resistenza''. La minoranza deve incalzare i dirigenti altrimenti "potrebbe trovarsi corresponsabile" per via "di una gestione unitaria" che, peraltro nei fatti, "non c'e'".
Allora, sottolinea, ''a quel punto e' meglio uscire da tutto'', senno' finisce che "sembriamo quelli che con il cappello in mano vanno a chiedere le poltrone''. Vedi i giornali, insiste, che ogni giorno "scrivono che Fioroni vuole una vicesegreteria. Ma fare il vice di che? Di un progetto e una linea che non condivido?".
Franceschini nel chiudere i lavori del seminario di Area democratica rinnova la richiesta a Bersani di tenere il Pd dentro la "sua missione originaria". E di questa missione fa parte la difesa del bipolarismo che e' una delle "ragioni sociali" del Partito democratico. "Troppi strateghi e politologi ci spiegano che il bipolarismo finisce con Berlusconi. Sarebbe deprimente. Dobbiamo essere chiari tra di noi: l'obiettivo del dopo Berlusconi e' ricominciare tutto daccapo per scomporre e ricomporre il quadro politico, magari con la legge elettorale giusta, o invece puntare finalmente a un bipolarismo moderno e europeo?", chiede Franceschini.
Per il leader di Ad lo scenario da perseguire e' il secondo, per questo "il Pd non puo' appaltare la ricerca del consenso guardando a sinistra e al centro, alle forze che ci sono e magari favorendo la nascita di forze nuove, partitini del 2 per cento" proseguendo nella "logica del lasciamoli andare", dice riferendosi agli abbandoni degli ultimi mesi. "Abbiamo lasciato che esponenti del partito se ne andassero nel silenzio, senza dolore, perche' c'e' chi pensa che tanto restano nel nostro campo e che insieme costruiremo una coalizione. Questo e' fuori dalla ragione sociale del Pd". Franceschini poi torna a battere sulle primarie e chiede che entro il 31 ottobre si facciano nelle grandi citta' in cui si vota per le amministrative. "Le primarie sono anche un modo per tenere aperto il partito a quei cittadini che quando si decide, vogliono esserci", aggiunge e "i gruppi dirigenti non possono aver paura degli elettori che invece sono i loro azionisti''.
Un ultimo passaggio Franceschini lo fa poi sul rapporto con Veltroni visto che alcuni giornali hanno parlato di una sua "gelosia" per il "ritorno" dell'ex-segretario: "Liberiamoci di queste ragnatele mentali. Noi abbiamo dentro Area democratica giovani talenti e grandi personalita' e questo e' un elemento di ricchezza da coltivare e non -conclude- da temere".

Crisi, Londra dice no al fondo salva-Stati. Al via il vertice Ecofin

La Gran Bretagna non partecipera' al fondo contro le crisi nell'eurozona. A dirlo, a Londra, e' stato il ministro delle Finanze britannico Alistair Darling, parlando ai giornalisti, mentre a Bruxelles sta per aprirsi la riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell'eurozona.
"Dobbiamo mostrare ancora una volta oggi - ha dichiarato - che agendo insieme possiamo stabilizzare la situazione, e che non vogliamo compromettere la ripresa che sta lentamente prendendo piede". "Noi - ha proseguito - faremo la nostra parte, me quando si tratta di sostenere l'euro, e' evidente che questo spetta ai paesi dell'eurozona".
Nella tarda mattinata a Bruxelles si è svolto un vertice della Commissione europea. Subito dopo si è aperto l'Ecofin tra i ministri delle finanze della Ue. Dai 27 si attende il via libera alle misure decise per combattere gli effetti della crisi greca. Ovvero i 110 miliardi di aiuti ad Atene oltre al fondo anticrisi per l'eurozona.


La vicenda è seguita con molto interesse anche in Usa. Oggi il presidente Usa ha chiamato al telefono la cancelliera tedesca Angela Merkel per la seconda volta in tre giorni. "Il presidente Barack Obama - ha dichiarato ai giornalisti Bill Burton, un portavoce della Casa Bianca - ha parlato con la cancelliera Merkel questa mattina, nel quandro del suo continuo impegno a seguire la situazione economica". I due politici, ha proseguito Burton, "hanno stimato importante che i membri dell'Unione Europea prendano misure energiche per ridare fiducia ai mercati". Obama ha telefonato alla Merkel da Hampton, in Virginia, dove ha incontrato degli studenti.
Poco prima dell'inizio della riunione Ecofin, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble e' stato ricoverato in ospedale a Bruxelles e tenuto sotto osservazione dopo essersi sentito male, probabilmente per un reazione allergica ad un medicinale.
La Spagna intanto assicura di non avere alcuna intenzione di ricorrere al fondo salva-stati, come ha ribadito la spagnola Elena Salgado. "Spero che l'Ecofin possa avviare quello che i capi di Stato e di governo ci hanno raccomandato venerdi'", ha detto, assicurando che "la Spagna non prevede di ricorrere al fondo" con cui dovrebbero essere aiutati gli Stati in difficolta'. "Difenderemo l'euro", ha ribadito ancora il ministro delle Finanze spagnolo.
A quanto si apprende da fonti diplomatiche, i ministri delle Finanze dei 27 riuniti a Bruxelles discuteranno l'ipotesi di estendere all'eurozona il sistema gia' esistente che permette alla Commissione di accedere a prestiti sul mercato per aiutare i Paesi non euro. Si tratta della cosiddetta "formula ungherese", grazie alla quale, nei mesi scorsi, per sostenere la bilancia dei pagamenti di alcuni Paesi in difficolta', sono stati dati aiuti europei e dell'Fmi a Ungheria, Lettonia e Romania.
Nei confronti dell'ipotesi dell'estensione all'eurozona della 'facility' prevista per i Paesi non euro la Gran Bretagna non ha alcuna obiezione, perche' Londra "e' interessata ad assicurare la stabilita' dell'euro", hanno spiegato le fonti. La base giuridica, in questo caso, sarebbe l'articolo 143 del Trattato di Lisbona, che parla "di difficolta' o di grave minaccia di difficolta' nella bilancia dei pagamenti di uno Stato membro con deroga".
L'opposizione britannica riguarda invece il cosiddetto fondo salva-stati che verrebbe costituito, a maggioranza qualificata, sulla base dell'articolo 122. "Qualora uno Stato membro si trovi in difficolta' o sia seriamente minacciato da gravi difficolta' a causa di calamita' naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo - recita l'articolo - il Consiglio, su proposta della Commissione, puo' concedere a determinate condizioni un'assistenza finanziaria dell'Ue (quindi dei 27) allo Stato membro interessato".

MADE IN ITALY: I PICCOLI COMUNI METTONO IN MOSTRA I PRODOTTI DOC

Il piu' piccolo vino Doc d'Italia nasce in uno dei 5703 comuni italiani con meno di cinquemila abitanti che coprono un territorio dove si ''coltiva'' oltre la meta' della produzione agroalimentare nazionale e che danno il proprio nome a specialita' alimentari dalle quali dipende il primato del Made in Italy a tavola nel mondo. La prima rassegna nazionale di queste specialita' uniche ed inimitabili provenienti da tutto il territorio nazionale sara' inaugurata domani alle ore 10,00 a Scansano (Grosseto) dove sara' presente anche il Ministro dell'interno Roberto Maroni in occasione di ''Voler Bene all' Italia'' la Festa Nazionale dei piccoli Comuni Italiani che la Coldiretti organizza insieme a Legambiente su tutto il territorio nazionale sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Con l'occasione sara' presentato il risultato del sondaggio della Coldiretti sugli italiani ed i piccoli comuni con l'analisi delle potenzialita' produttive ed ambientali che esprimono queste realta'.

Se Scansano con il suo Morellino a Grosseto in Toscana e' stata scelta come capitale dei Piccoli Comuni per un giorno, la Festa coinvolge moltissime altre realta' in tutte le Regioni italiane come il Piemonte dove nel borgo di Gavi (Alessandria) si svolge un ricco ''mercato contadino'' e sono previste degustazioni accompagnate dal famoso vino ''Gavi di Gavi'' mentre in Veneto nel comune di Frassinelle (Rovigo) protagonista sara' un insetto da sempre considerato ''principe'' della biodiversita': l'ape con le ''lezioni'' di una sommelier del miele che illustrera' le varie caratteristiche del prodotto, ma anche una biciclettata in occasione della coincidente giornata nazionale della bici. La vendita diretta dei piu' rinomati prodotti della Liguria e' prevista a Dolceacqua (Imperia), piccolo borgo medievale della val Nervia dove sotto il Castello dei Doria troveranno spazio, per la gioia dei turisti, il vino Rossese, i fiori della Liguria, l'olio e le olive della riviera. La festa dei Piccoli Comuni in Emilia Romagna coinvolge San Leo (Rimini), uno dei sette comuni passati dalle Marche all'Emilia Romagna, dove sotto la rocca in cui visse gli ultimi anni il mago Cagliostro, Coldiretti ha organizzato una mostra-mercato di Campagna Amica. Altri appuntamenti nell'ambito della festa dei piccoli comuni si terranno in Lombardia a Orio Litta (Lodi), nelle Marche a Cossignano (Ascoli Piceno), in Campania a Castellabate (Salerno), in Calabria a Campo Calabro (Reggio Calabria) e a Ischitella (Foggia) in Puglia dove e' previsto un mercato di Campagna amica, con stand nei quali verranno esposti i prodotti tipici del Gargano e verranno offerte spremute a base di limone femminello e arancia bionda.

L.ELETTORALE: RUTELLI, DA GRAN BRETAGNA LEZIONE A NOSTRI MAGGIORITARISTI

''Nel Regno Unito, le elezioni hanno consegnato tre perdenti su tre: i laburisti,che sono stati sconfitti; i conservatori, che non sono riusciti a vincere; i liberaldemocratici, che non hanno realizzato le attese. Ma, a saper guardare, il perdente storico e' il mito del bipartitismo'': e' quanto sostiene Francesco Rutelli, in una nota consegnata al suo profilo Facebook.''Non solo perche' la sfida e' stata a tre; o perche' i risultati del voto popolare chiariscono che i libdem, pur avendo meno di 60 seggi su 650, hanno raccolto il 23% dei voti, e dunque hanno un consenso del tutto paragonabile a quello dei laburisti (29%). Il bipartitismo e' finito, e con esso il mito di un 'maggioritario secco' che impoverisce e non risolve, in tempi sempre piu' complessi'', osserva Rutelli.

''E' una lezione - prosegue il Presidente di Alleanza per l'Italia - per i nostri maggioritaristi velleitari, quelli che si sono battuti per il turno elettorale unico, anziche' per il doppio turno; e per scelte contrarie ad associare rappresentanza proporzionale e governi forti, che e' l'unica strada possibile in un periodo storico molto difficile nel rapporto tra cittadini/potere/democrazia''.''Ovviamente -avverte Rutelli- proporzionale non significa proliferazione di venticinque partitini. Con lo sbarramento, debbono essere 4-5 o 6, al massimo. E i ''partitoni' debbono avere un'identita' forte, una missione forte, un leader forte; oppure, esplodono rapidamente, o slittano in autocrazia e antidemocrazia''.''In UK -sottolinea Rutelli- i miei amici libdem hanno una carta straordinaria, in un Parlamento senza maggioranza, per puntare alla riforma elettorale, e per concorrere al bene del loro Paese''.''In Italia, vedo che alcuni democratici non hanno capito la lezione. Ideologizzano le primarie (ma in alcuni casi funzionano, in altri per niente!); rilanciano una ''vocazione maggioritaria'' senza accorgersi che il PD e' irrevocabilmente in una dimensione minoritaria nella societa' italiana, e dunque deve cercare idee, progetti e alleanze precisi (e c'e' poco da farsi illusioni)'', conclude Rutelli su Facebook. ''Tutto e' in movimento. La crisi internazionale mordera' l'Italia, e le difficolta' nazionali cresceranno.Coloro che si uniranno in politica, non lo faranno in nome di schemi - ideologici, di collocazione, di tecniche elettorali - del passato. Ma in base alle soluzioni da mettere in campo.Qui si vedranno idee, coraggio, nuove personalita' all'altezza delle sfide. Che sono appena cominciate''.

DI PIETRO: TEMO NUOVA TANGENTOPOLI. MEGLIO ANDARE A ELEZIONI

''Per il bene del Paese mi auguro che si possa andare alle elezioni il prima possibile. Me lo auguro perche' temo possa verificarsi una nuova Tangentopoli''? Lo ha affermato il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, durante un'intervista rilasciata a ''Radio24' e pubblicata sul suo blog.
''Infatti, si sta allargando a macchia d'olio una situazione che definirei anomala: una miriade di amministratori, esponenti di governo e parlamentari hanno gravissimi problemi con la giustizia. In Parlamento -ha detto Di Pietro- non si capisce piu' se i provvedimenti che vengono presi sono adottati per l'interesse della collettivita' o per la salvaguardia della propria impunita'. Ricordo ancora il famoso discorso di Craxi al Parlamento, quando l'ex leader socialista dichiaro' tutti colpevoli, consigliando di far quadrato intorno a lui. Alla fine crollo' il sistema dei partiti e, con esso, la Prima Repubblica. E' questa la ragione per cui ritengo che si debba andare alle elezioni il prima possibile''.''Ma, prima che i cittadini si rechino alle urne, e' fondamentale -sostiene Di Pietro- che si approvino due norme: la non candidabilita' delle persone condannate e il divieto di assunzione di incarichi di governo, a livello centrale e locale, dalla carica di assessore a quella di ministro, per le persone sotto processo. Questo per garantire che in Parlamento e al Governo ci siano persone perbene. Il discorso vale a destra come a sinistra, perche' ha ragione Valducci quando afferma: ''Non esiste il partito degli onesti e quello dei disonesti. Ci sono onesti e disonesti in tutti i partiti'. E' importante stabilire alcune regole di ''accesso' al Parlamento, perche' i parlamentari devono rappresentare il meglio della societa'''. ''Tangentopoli non e' riuscita a 'ripulire' la politica veramente poiche' mancavano regole come quelle che auspichiamo vengano approvate. Ancora oggi, infatti, in Parlamento siedono persone condannate, magari anche piu' volte, negli stessi posti in cui sedevano prima. Io credo che si debba partire da una regola imprescindibile: chi fa politica -ha concluso Di Pietro- non puo' farla per curare i propri interessi. Chi viene preso con le mani nella marmellata deve andare a casa e non puo' piu' fare politica''.