Porta la firma di 29 senatori. Soprattutto di fede pidiellina. Si tratta di un documento di 4 pagine articolato in 6 capitoli. Una sorta di manifesto politico, che guarda oltre il Pdl e prelude alla nascita di un nuovo contenitore di area moderata. ''Guardando e ascoltando al di là del Pdl, noi avvertiamo che molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare, tutti insieme, una nuova proposta politica'', si legge nella premessa del testo di Beppe Pisanu, primo firmatario insieme a Lamberto Dini e sottoscritto da altri 27 parlamentari.
'Crisi dei partiti e questione morale', è il titolo del primo capitolo del documento di proposte: ''Non c'è nulla di più distruttivo e avvilente - si legge nel testo - del vuoto politico, cioè della perdita di identità, di progetto e iniziativa. Ma i partiti sono indispensabili e perciò dobbiamo ricostruirli. Se non li rinnovassimo, in qual modo potremmo ripresentarci alle elezioni del 2013 Con il vecchio e diruto bipolarismo? O in ordine sparso, al traino del governo Monti?''.
Il secondo capitolo riguarda il 'Pdl è il governo Monti': ''Per il partito la via politica da seguire è nelle cose: sostegno leale e critico al programma economico del governo e impulso alle riforme costituzionali e la nuova legge elettorale''.
'Riforme costituzionali e legge elettorale' è il titolo del terzo capitolo: ''Consideriamo prioritaria la calendarizzazione delle proposte elaborate dai tecnici della maggioranza -si legge nel testo- Consideriamo poi il progetto di una legge elettorale proporzionale ad effetto maggioritario perché ci sembra funzionale alla ricomposizione del sistema politico. Il 4 capitolo (''Unione liberaldemocratica, bipolarismo maturo e pluralismo') sottolinea come ''molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare tutti insieme una nuova proposta politica. L'unificazione può trovare il punto di innesco proprio nella nuova legge elettorale''.
Il capitolo 5 indica le prospettive: 'Andare oltre il Pdl': ''Siamo convinti - si legge nel testo - che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico. Da solo Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare. Nelle conclusioni si chiede ai parlamentari pidiellini ''di discutere di questi problemi per costruire una comune linea politica''.
Oltre Dini e Pisanu il 'manifesto' è stato firmato da 27 senatori: Paolo Amato, Gabriele Boscetto, Valerio Carrara, Ombretta Colli, Diana De Feo, Ulisse Di Giacomo, Claudio Fazzone, Alberto Filippi, Giuseppe Firrarello, Antonio Gentile, Cosimo Latronico, Raffaele Lauro, Simonetta Licastro Scardino, Salvatore Mazzaracchio, Giuseppe Menardi, Massimo Palmizio, Andrea Pastore, Gilberto Pichetto Frattin, Maurizio Saia, Fedele Sanciu, Giacomo Santini, Giuseppe Ferruccio Saro, Ada Spadoni Urbani, Vincenzo Speziali Paolo Tancredi, Guido Viceconte, Walter Zanetta.
Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini il documento ''merita attenzione perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl".
'Crisi dei partiti e questione morale', è il titolo del primo capitolo del documento di proposte: ''Non c'è nulla di più distruttivo e avvilente - si legge nel testo - del vuoto politico, cioè della perdita di identità, di progetto e iniziativa. Ma i partiti sono indispensabili e perciò dobbiamo ricostruirli. Se non li rinnovassimo, in qual modo potremmo ripresentarci alle elezioni del 2013 Con il vecchio e diruto bipolarismo? O in ordine sparso, al traino del governo Monti?''.
Il secondo capitolo riguarda il 'Pdl è il governo Monti': ''Per il partito la via politica da seguire è nelle cose: sostegno leale e critico al programma economico del governo e impulso alle riforme costituzionali e la nuova legge elettorale''.
'Riforme costituzionali e legge elettorale' è il titolo del terzo capitolo: ''Consideriamo prioritaria la calendarizzazione delle proposte elaborate dai tecnici della maggioranza -si legge nel testo- Consideriamo poi il progetto di una legge elettorale proporzionale ad effetto maggioritario perché ci sembra funzionale alla ricomposizione del sistema politico. Il 4 capitolo (''Unione liberaldemocratica, bipolarismo maturo e pluralismo') sottolinea come ''molti liberaldemocratici, oggi diversamente collocati nelle istituzioni e nella società civile, sono disposti ad unire le loro forze e ad avanzare tutti insieme una nuova proposta politica. L'unificazione può trovare il punto di innesco proprio nella nuova legge elettorale''.
Il capitolo 5 indica le prospettive: 'Andare oltre il Pdl': ''Siamo convinti - si legge nel testo - che il meglio della sua esperienza politica si salva soltanto con la partecipazione, insieme ad altri e in condizioni di pari dignità, ad un nuovo movimento liberaldemocratico, laico e cattolico. Da solo Pdl non andrebbe lontano, anzi rischierebbe di arretrare. Nelle conclusioni si chiede ai parlamentari pidiellini ''di discutere di questi problemi per costruire una comune linea politica''.
Oltre Dini e Pisanu il 'manifesto' è stato firmato da 27 senatori: Paolo Amato, Gabriele Boscetto, Valerio Carrara, Ombretta Colli, Diana De Feo, Ulisse Di Giacomo, Claudio Fazzone, Alberto Filippi, Giuseppe Firrarello, Antonio Gentile, Cosimo Latronico, Raffaele Lauro, Simonetta Licastro Scardino, Salvatore Mazzaracchio, Giuseppe Menardi, Massimo Palmizio, Andrea Pastore, Gilberto Pichetto Frattin, Maurizio Saia, Fedele Sanciu, Giacomo Santini, Giuseppe Ferruccio Saro, Ada Spadoni Urbani, Vincenzo Speziali Paolo Tancredi, Guido Viceconte, Walter Zanetta.
Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini il documento ''merita attenzione perché pone con lucidità questioni reali e auspica una possibile evoluzione positiva del sistema politico. Vedremo come sarà accolto dal Pdl".