I dati sul tasso di disoccupazione diffusi oggi dall’Istat non possono che essere definiti allarmanti. Peraltro è del tutto evidente che il fenomeno della disoccupazione è anche la conseguenza della mancanza di politiche volte allo sviluppo economico per una ripresa del sistema produttivo.
Il numero delle persone in cerca di lavoro ha raggiunto 2,3 milioni di persone, il tasso di disoccupazione giovanile coinvolge 32 ragazzi su 100.
Tra le cause per cui ci si trova in queste condizioni, vi rientra, in larga parte, la temporaneità dei rapporti di lavoro che, come fotografa l’Istat con i dati del IV trimestre 2011, continua ad aumentare (+3,7% rispetto al IV trimestre 2010) e la crescita delle collaborazioni (+9,8%), il tutto a fronte di un calo del lavoro a tempo pieno e indeterminato.
La flessibilità, quella buona, quella fatta di percorsi volti alla stabilizzazione e ad un accrescimento di competenze, deve necessariamente essere incentivata. Fintanto che non si governa e non si pongono argini alle forme distorsive e agli abusi a cui si prestano alcuni istituti, non solo sarà difficile ridurre la disoccupazione, ma sarà altrettanto arduo per i lavoratori coinvolti potersi reinserire nel mercato del lavoro.
Il numero delle persone in cerca di lavoro ha raggiunto 2,3 milioni di persone, il tasso di disoccupazione giovanile coinvolge 32 ragazzi su 100.
Tra le cause per cui ci si trova in queste condizioni, vi rientra, in larga parte, la temporaneità dei rapporti di lavoro che, come fotografa l’Istat con i dati del IV trimestre 2011, continua ad aumentare (+3,7% rispetto al IV trimestre 2010) e la crescita delle collaborazioni (+9,8%), il tutto a fronte di un calo del lavoro a tempo pieno e indeterminato.
La flessibilità, quella buona, quella fatta di percorsi volti alla stabilizzazione e ad un accrescimento di competenze, deve necessariamente essere incentivata. Fintanto che non si governa e non si pongono argini alle forme distorsive e agli abusi a cui si prestano alcuni istituti, non solo sarà difficile ridurre la disoccupazione, ma sarà altrettanto arduo per i lavoratori coinvolti potersi reinserire nel mercato del lavoro.