
Quanto all'Unione Europea, "le novità istituite dal Trattato di Lisbona, cioè la figura del responsabile unico per la politica estera europea e la costituzione del cosiddetto servizio europeo di azione esterna, non hanno dato tutti i frutti sperati".
Con riferimento alla situazione in Medio Oriente, Napolitano ha ricordato che "l'Europa fa parte del quartetto che per la comunità internazionale dovrebbe seguirne le vicende e creare prospettive per la pace. Mi pare probabile che l'Europa, in questo quartetto, non abbia dato il contributo sperato perché siamo stati totalmente assorbiti dalle questioni relative alla crisi finanziaria ed economica".
In una nota congiunta al termine del loro primo incontro il Capo dello Stato, con il suo omologo polacco, Bronislaw Komorowski, e tedesco Joachim Gauck hanno inoltre lanciato un "messaggio di incoraggiamento" assicurando che "supereremo questa grave crisi economica e finanziaria". E nell''Appello di Napoli' firmato oggi nella residenza presidenziale di Villa Rosebery i tre presidenti scrivono: "L'Europa deve essere all'altezza delle sue responsabilità e agire unita nel mondo. Opponiamoci con forza ai reciproci risentimenti e ad ogni ricaduta in visioni ristrette e nazionalistiche. Solo restando uniti saremo in grado di affrontare le sfide del mondo globalizzato".
Ai suoi omologhi, Napolitano ha fatto anche un appello per i giovani: "Non possiamo lasciare in eredità il terribile peso del debito pubblico", sostiene ribadendo che la disoccupazione giovanile un "problema fondamentale anche e soprattutto dal punto di vista morale". Fondamentale per il Presidente della Repubblica una "maggiore integrazione tra le politiche di formazione dei paesi europei. Solo in questo quadro si possono collocare azioni efficaci per dare lavoro ai giovani, soprattutto dove la disoccupazione è insopportabilmente alta. Tra queste, il nostro Sud".