9 maggio 2010

Imprese in rosa, oltre 1,2 milioni quella guidate da donne

ROMA - In Italia sono oltre 1,2 milioni le imprese guidate da donne a fine 2009. E' quanto messo in evidenza dal Rapporto Unioncamere 2010 su "L'economia reale dal punto di osservazione delle Camere di commercio", presentato a Roma. Secondo lo studio, mentre si assottiglia la componente dell'impresa individuale e delle societa' di persone, cresce il numero delle cooperative, aumentando di circa il 3% rispetto al 2008. "La presenza femminile nell'economia- si legge nel rapporto- e' destinata inevitabilmente e giustamente a crescere, facendosi spazio anche nei settori considerati tradizionalmente appannaggio degli uomini".


La forma dell'impresa al femminile prevalente, spiega il rapporto, e' quella dell'impresa individuale con oltre 860 mila realta' che rappresentano poco piu' di un quarto (25,6%) dell'intero stock delle imprese che adottano questo tipo di forma giuridica. Le societa' di persone invece sono circa 320 mila, 28 mila le cooperative. Sul totale delle imprese individuali a livello regionale, la presenza di quelle guidate da donne sono piu' alte in Molise, Basilicata, Abruzzo, Umbria e Friuli Venezia Giulia, dove tale percentuale si aggira intorno al 30%. In fondo alla classifica il Trentino Alto Adige col 20%. Tuttavia tali imprese sono piu' numerose in Lombardia, dove ha sede il 10,7% di tutte le imprese individuali femminili, seguita dalla Campania (circa il 10%), seguite da Sicilia, Lazio e Piemonte. Un terzo delle imprese individuali, infine, si concentra sul commercio, poco meno per l'agricoltura, mentre circa il 10% riguarda attivita' di servizi, dall'associazionismo alla cura delle persone, alla riparazione dei beni per la casa. Il commercio e' al primo posto anche per quanto riguarda le societa' di persone, seguito da turismo e ricettivita' e industria manifatturiera, mentre le cooperative sono i settori della sanita' e dei servizi alle imprese ad avere maggiore successo.(Dires - Redattore Sociale).

Eco-incentivi, misure anti-frodi e piano casa: sì della Camera al decreto incentivi

"Disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l’altro, nella forma dei cosiddetti ‘caroselli’ e ‘cartiere’, di potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria anche in adeguamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno della domanda in particolari settori". Questo il titolo del cosiddetto decreto legge incentivi, che ha ottenuto il via libera dell’aula della Camera (305 sì, 240 no). Il provvedimento ora passa al Senato per l'approvazione definitiva.

Il maxiemendamento votato dall’assemblea di Montecitorio interviene principalmente su due ambiti: quello tributario, con il contrasto alle frodi fiscali e la razionalizzazione della riscossione tributaria, e il sostegno della domanda in particolari settori produttivi.
Ecco le principali misure:
CONTRASTO ALLE FRODI FISCALI E FINANZIARIE - Il testo introduce l’obbligo, a carico dei contribuenti che effettuano scambi commerciali con soggetti aventi sede, residenza o domicilio nei paradisi fiscali, di inviare una comunicazione telematica relativa alle operazioni effettuate (contrasto alle cosiddette “operazioni carosello”). I Paesi interessati dalla disciplina sono quelli indicati nella black list fatta salva la facoltà, per il ministro dell’Economia e delle finanze, di includere ulteriori Paesi ovvero di escludere alcuni di quelli già inclusi mediante l’emanazione di un decreto non regolamentare.
CREDITI IMPOSTA - Interviene sui procedimenti amministrativi di controllo della corretta fruizione dei crediti d’imposta, prevedendo la trasmissione, dall’Agenzia delle entrate alle amministrazioni e agli enti tenuti al recupero delle somme indebitamente fruite, dei dati relativi ai crediti d’imposta indicati nelle dichiarazioni fiscali ovvero utilizzati in compensazione per il pagamento di imposte, tributi o contributi.
DEFLAZIONE CONTENZIOSO TRIBUTARIO - Apporta modifiche alla disciplina vigente in materia di processo tributario, prevedendo modalità semplificate per la notifica e il deposito della sentenza emessa dagli organi giurisdizionali, facilitando la rateizzazione delle somme dovute a seguito di conciliazione giudiziale, accertamento con adesione ed acquiescenza e, infine, abrogando le disposizioni che subordinavano la proposizione dell’appello principale, da parte delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione finanziaria, ad apposita autorizzazione da parte degli organi regionali. Inoltre i contribuenti che, dopo aver vinto il fisco in primo e secondo grado, vengono trascinati in Cassazione o in Commissione tributaria centrale possono risolvere le proprie pendenze con il pagamento di un importo pari al 5% della controversia.
INCENTIVI - Istituisce un Fondo per il sostegno della domanda in particolari settori (motocicli, cucine componibili, elettrodomestici, macchine agricole, banda larga, efficienza energetica industriale) finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, ecocompatibilità e miglioramento della sicurezza sul lavoro, con una dotazione di 300 milioni di euro per il 2010.
Prevista anche un’agevolazione fiscale finalizzata ad incentivare gli investimenti in ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, per la realizzazione di campionari, nei settori di industria tessile e di attività di confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia.
PIANO CASA - Ampliati gli interventi nel campo dell'edilizia per i quali non occorre la dichiarazione di inizio attività (la Dia) come ad esempio la manutenzione ordinaria.
5XMILLE - Viene esteso alle associazioni e alle fondazioni.
EDITORIA - Ripristinate le tariffe agevolate per le onlus per il quale viene previsto un contributo di 30 milioni di euro per il 2010.
GIOCHI - Le maggiori entrate del settore affluiscono per l'anno 2010 al fondo “per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace”.

NON TOCCATE IL MIO CONSOLATO": DA DINO NARDI (UIM-CGIE) SOLIDARIETÀ AI MANIFESTANTI DI LIEGI

La distanza da Zurigo ed il tempo, che è sempre notoriamente tiranno, non mi hanno consentito di essere a Liegi fisicamente per sostenere questa giusta manifestazione di protesta contro l’annunciata chiusura del Consolato Generale d’Italia di Liegi dal prossimo 1 ottobre, che costringerà decine di migliaia di connazionali a doversi recare a quello di Charleroi (100 km di distanza!) per usufruire di servizi essenziali che solo un Ufficio consolare può erogare ai cittadini italiani che vivono fuori dei confini nazionali". Nel giorno della manifestazione indetta di fronte al Consolato di Liegi per protestare contro la sua chiusura, Dino Nardi, Coordinatore UIM per l’Europa e consigliere CGIE, esprime solidarietà ai connazionali lì residenti, definendo il provvedimento come "una vera e propria vergogna, anche perché si vuole ingannare la comunità italiana illudendola con il tanto decantato "Consolato digitale" per il quale, peraltro, manca ancora la così detta "prova del budino" e cioè che per avere la certezza che sia buono bisogna prima assaggiarlo: infatti nessuno in giro per il mondo ha potuto ancora verificare la sua effettiva efficacia. Né, d’altra parte – osserva - è immaginabile come questo "Consolato digitale" possa essere utile a quel 25% dei nostri connazionali più anziani che, spesso, sono proprio tra i maggiori fruitori dei servizi consolari e per i quali la sigla "PC", più che per "Personal Computer" sta ancora a significare Partito Comunista!". .

"Il problema – per Nardi – è che, purtroppo, questo governo e, in primis, il Sottosegretario senatore Alfredo Mantica che dovrebbe essere il più sensibile alle questioni che riguardano gli italiani all’estero, sono invece in tutt’altre cose affaccendati e quindi del tutto disinteressati ai nostri problemi: dalla mancata esenzione dell’ICI sulle nostre abitazioni in Italia ai tagli al finanziamento dei corsi di lingua e cultura, all’assistenza agli indigenti ed alla stampa italiana all’estero. Che dire, poi, dell’ulteriore rinvio del rinnovo dei Comites e del Cgie dettato forse più da motivi di risparmio che dal ritardo di una nuova legge"."Ma – prosegue il consigliere del Cgie – il governo ed il Sottosegretario Mantica se ne fregano, soprattutto, di dover garantire dei servizi consolari, quantomeno, decorosi agli italiani che vivono all’estero. Altrimenti non si spiega come si possa immaginare di poter chiudere un Consolato Generale come quello di Liegi, unitamente a molti altri in Regioni europee, e non solo europee, dove massiccia è la presenza di cittadini italiani. E quello della chiusura di Uffici consolari è solo l’aspetto negativo più evidente di questa ristrutturazione della rete consolare ma, da tempo, ve ne è un’altro molto più subdolo e meno appariscente e, tuttavia, non meno dannoso per l’efficacia e la qualità dei servizi erogati dai Consolati. Mi riferisco al fatto che da qualche anno gli Uffici consolari, raramente sono in grado di poter soddisfare con celerità i bisogni dell’utenza poiché stanno ormai subendo una costante riduzione del personale di ruolo (non sempre sostituito da quello a contratto) che, oltretutto, viene generalmente sostituito dal MAE con funzionari con un ridotto grado professionale per evidenti motivi di risparmio"."Così – ricorda – avviene che gli Uffici consolari più in difficoltà (in questi giorni quello di Barcellona) cominciano a chiudere gli sportelli al pubblico per ricevere solo previo appuntamento da registrare tramite internet…. con buona pace per tutti coloro che non "navigano"! Anche per questi motivi, sia personalmente come consigliere del Cgie che a nome dell’Unione degli Italiani nel Mondo (UIM) solidarizziamo e sosteniamo la legittima protesta della comunità italiana della Regione di Liegi per la chiusura del Consolato Generale e la invitiamo a partecipare alla manifestazione di protesta che il Cgie ha indetto, a livello europeo, per sabato 29 maggio a Francoforte sul Meno in Germania contro le politiche del governo che danneggiano noi emigrati". (aise)

4 maggio 2010

PRIMO MAGGIO: ANGELETTI, COLPIRE LAVORO NERO UNITI

Il lavoro nero lo si combatte uniti. E' la convinzione del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, il quale, nel suo intervento a conclusione della manifestazione a Rosarno per il Primo Maggio, ha rilevato come la questione riguardi tutti noi. Per questo, ha aggiunto, "non possiamo girare la testa dall'altro lato". Per il sindacalista, il problema del lavoro nero "non lo risolve solo lo stato". "Bisogna mettersi insieme - ha aggiunto - imprenditori e politici armati di buona volontà che hanno capito che bisogna migliorare e cambiare". Aquí escribes la parte del post a mostrar.

Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, incalza il governo chiedendo di "cominciare a fare sul serio le riforme"che devono riguardare il fisco e il costo eccessivo della politica. Parlando mentre sfila al corteo dei sindacati per il Primo maggio a Rosarno, il sindacalista ha sottolineato le "due anomalie" del nostro paese: l'elevata evasione fiscale ed il costo eccessivo della politica. "Da lì - ha detto - bisogna cominciare a fare le riforme. Bisogna spendere - ha insistito - per il funzionamento della politica".

Scajola si dimette: "Devo difendermi, non posso fare il ministro" . Il premier: "Si è dimesso uno molto capace"

ROMA - Il ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, si è dimesso. Alla base della sua decisione gli sviluppi dell'inchiesta della procura di Perugia sui grandi appalti e l'acquisto da parte del ministro di un attico di 180 metri quadri con vista sul Colosseo per la cifra dichiarata di 610 mila euro, a cui aggiungerne, secondo i magistrati, altri 900 mila, arrivati a Scajola dal costruttore Anemone (attraverso 80 assegni di basso importo: 5 i testimoni che avrebbero testimoniato in tal senso), imprenditore poi beneficiato dalle commesse pubbliche e indagato nell'inchiesta di Perugia.
"Lascio l'incarico convinto di essere estraneo a questa vicenda- annuncia Scajola in una conferenza stampa convocata al dicastero- e sicuro che sarà dimostrato, ma poiché considero la politica un'arte nobile, per esercitarla bisogna avere le carte in regola, senza sospetti. Le mie dimissioni permetteranno al governo di andare avanti".
"DEVO DIFENDERMI, NON POSSO FARE IL MINISTRO" - "Per difendermi non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni. Mi trovo esposto ogni giorno- prosegue- a ricostruzioni giornalistiche contraddittorie. In questa situazione che non auguro a nessuno, io mi devo difendere. E per difendermi- sottolinea Scajola- non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni, senza mai risparmiarmi. Ne siete testimoni: ho dedicato tutte le mie energie e il mio tempo commettendo sbagli ma pensando di fare il bene del Paese".
"PRONTO AD ANNULLARE IL CONTRATTO D'ACQUISTO DELL'APPARTAMENTO" - Ancora: "Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. Se dovessi acclarare che la mia abitazione nella quale vivo a Roma fosse stata pagata da altri senza saperne io il motivo, il tornaconto e l'interesse", gli avvocati "eserciteranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita". Aggiunge Scajola: "Non potrei, come ministro della Repubblica, abitare in un'abitazione in parte pagata da altri".
ROMANI IL SUCCESSORE? - Il 14 maggio Scajola inconterà i magistrati che indagano sugli appalti legati ai grandi eventi, a partire dal G8 all'Aquila. Secondo indiscrezioni, a succedergli come ministro allo Sviluppo economico dovrebbe essere Paolo Romani.
BERLUSCONI: - "SI E' DIMESSO UN MINISTRO MOLTO CAPACE" - "Si è dimesso un ministro très capable". Nel giorno delle dimissioni di Claudio Scajola, Silvio Berlusconi spende parole positive per il ministro dimissionario. Durante un incontro con una delegazione del Ppe, il presidente del Consiglio, secondo quanto viene riferito da una persona presente all'incontro, avrebbe definito Scajola "un ministro très capable (molto capace, ndr)".
Successivamente, in una nota, il premier ha dichiarato: "Il ministro Scajola ha assunto una decisione sofferta e dolorosa, che conferma la sua sensibilità istituzionale e il suo alto senso dello Stato, per poter dimostrare la sua totale estraneità ai fatti e fare chiarezza su quanto gli viene attribuito. Al ministro Scajola va l'apprezzamento mio e di tutto il governo per come ha interpretato il ruolo di ministro dello Sviluppo economico in una fase difficile e delicata che, anche grazie al suo contributo, l'Italia sta superando meglio di altri Paesi".

29 aprile 2010

Bossi: "No alle elezioni. Federalismo o finiamo come la Grecia"

ROMA - "Senza il federalismo fiscale l’Italia fa la fine della Grecia. Non c’è il rischio di elezioni anticipate perché la Lega non le vuole". Parlando a Radio Radicale, il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, chiude la strada che porta alle urne prima della fine della legislatura. "Serve il federalismo fiscale- prosegue- altrimenti l’Italia fa la fine della Grecia, è assolutamente necessario".Quanto ai rapporti nella maggioranza, Gianfranco Fini è d'accordo nel fare il federalismo e scongiurare così il rischio di elezioni anticipate? "Sotto sotto, penso di sì– risponde il Senatur- Adesso è tutto preso a cercare di tamponare le beghe avvenute con Berlusconi e quindi si lascia andare a ragionamenti ai quali non crede nemmeno lui. Sa anche lui che occorre fare il federalismo fiscale".

Riforme, D'Alema: "Dialogo? Berlusconi il vero ostacolo"

Il problema non è Gianfranco Fini. La posizione di Berlusconi è l'ostacolo vero a fare un dialogo vero. A Berlusconi piace il monologo, anche per questo gli da fastidio Fini perché è una personalità forte che pretende di discutere. Cosa che avviene in tutti i partiti democratici ma non in quel partito perché lì c'è un capo. La democrazia di un uomo solo al comando non c'è da nessuna parte nel mondo e non funziona e non funziona neanche da noi". Lo ha detto a Sky Tg24 il presidente del Copasir, Massimo D'Alema. "È sbagliata la visione semplicistica e strumentale secondo la quale Fini è diventato di sinistra o che ci si debba alleare con lui. Ma è anche sbagliato non rendersi conto dell'importanza dei problemi che pone. Il presidente della Camera propone un modo diverso di essere della destra italiana, meno aggressivo, più rispettoso delle istituzioni, capace di dialogare sui grandi problemi del Paese".

"La retorica delle riforme è fastidiosa- ha aggiunto l'esponente del Pd- perché nessuno spiega quali sono le riforme che si vogliono fare. Il governo non ha presentato alcuna proposta di riforma. Io credo che per fare le riforme bisogna avere un dialogo vero, rispettoso anche degli altri. Per noi la principale questione istituzionale è cambiare una legge elettorale ingiusta che impedisce ai cittadini di scegliere i loro deputati. Siccome il presidente del Consiglio ci ha detto 'non se ne parla neanche', se il dialogo comincia così, comincia male".

"SUA ECCELLENZA IL MADE IN ITALY": A MAR DEL PLATA LA MOSTRA MULTIMEDIALE ORGANIZZATA NELL’AMBITO DELLA 4. SETTIMANA DELL’EMIGRATO LAZIALE

Una mostra multimediale dal titolo "Italia del Boom – Breve Storia dell’Italia del Dopoguerra", una tavola rotonda sull’eccellenza enogastronomica italiana e una degustazione guidata di vini italiani e di prodotti tipici: sono le tre iniziative che compongono "Sua Eccellenza il Made in Italy", il progetto organizzato a Mar del Plata da MitinItaly, il Centro Laziale Marplatense, la Fedelazio, Ciao Italia e la Regione Lazio, e in programma per il 6 maggio prossimo, alle ore 18 nella sede della "Federaciòn de Sociedades Italianas de Mar del Plata" (La Rioja N 2043).Uno degli obiettivi del progetto è quello di favorire la nascita di sinergie tra l’Associazione Mitinitaly e le aziende importatrici dei prodotti italiani ai fini di porre le prime basi per la creazione di una joint venture con realtà locali. Un altro obiettivo, quello di porre le basi per la promozione della cultura italiana attraverso la realizzazione di mostre e manifestazioni aventi lo scopo di mostrare l’immagine dell’Italia all’estero valorizzando la storia e le radici comuni che legano il nostro Paese all’Argentina.
La mostra multimediale "l’Italia del Boom – Breve Storia dell’Italia del Dopoguerra" rappresenta un viaggio virtuale nella storia del nostro Paese negli anni del Boom economico che hanno apportato notevoli mutamenti nello stile di vita degli italiani creando il presupposto di quello che sarebbe diventato l’"Italian Style".Fantasia, eleganza, affidabilità e qualità, sono le caratteristiche che hanno contribuito all’affermazione del modello italiano in tutto il mondo. Ci sono anni che non sono anni qualsiasi: sono quelli che gli storici usano per demarcare l’inizio di importanti svolte, come il 1492, la scoperta dell’America, o il 1789 la Rivoluzione Francese.Un "anno svolta" per noi italiani è il 1957, quando inizia la trasformazione del Paese da un’economia prevalentemente agricola a una economia prevalentemente industriale. Il 1957 segna insomma l’inizio di quello che verrà chiamato il "miracolo economico italiano", o semplicemente il "boom", una parola onomatopeica che vuole riprodurre il suono di una esplosione. Non a caso proprio nel 1957 nasce la "500", la piccola vettura economica (utilitaria, si diceva) con cui la Fiat motorizzò gli italiani. Altri avvenimenti segnano quel 1957: la maturazione della televisione con programmi cult come Il Musichiere di Mario Riva, o come Carosello. I grandi personaggi della tv, dello spettacolo e del cinema degli anni d’oro dell’Italia del Dopoguerra saranno i protagonisti della Mostra insieme alla gente comune immortalata alle prese con le nuove abitudini e il benessere apportate dal boom e dal progresso tecnologico di lì a venire.

SOTTOSCRITTO ACCORDO TRA L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO E L'UNIVERSIDAD ABIERTA INTERAMERICANA

In seguito alla sottoscrizione dell'accordo di cooperazione con l'Università degli Studi di Palermo dello scorso 12 aprile, le autorità dell'Universidad Abierta Interamericana di Argentina (UAI) hanno iniziato a lavorare alla realizzazione di un corso di laurea magistrale a titolo congiunto sul tema "Modelli di dinamica dei sistemi per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni", un corso di laurea già presente nell'offerta formativa dell'università siciliana come programma finanziato dal progetto comunitario "Erasmus Mundus a attivo con le Università di Nijmegen (Olanda), Bergen (Norvegia) e Lund (Svezia).
Ne dà notizia la Federazione delle Associazioni Siciliane di Buenos Aires e Sud della Repubblica Argentina (Fesisur), ricordando che la prossima tappa di questo accordo sarà quella di discutere sulla divergenza tra la normativa italiana e quella argentina in materia di riconoscimento dei titoli. A tal fine, nei prossimi mesi, ci sarà l'incontro tra il professor Carmine Bianchi e le autorità della UAI per individuare le tematiche specifiche di interesse per la realtà italo-argentina, con l'intento di personalizzare il corso. Nella firma di questo accordo un ruolo importante ce l’ha avuto proprio la Fesisur e la Camera di Commercio Siciliana di Argentina per il collegamento tra le due istituzioni. (aise)

PASSAPORTI DIGITALI E FUNZIONARI ITINERANTI: APPROVATO ALL’UNANIMITÀ L’ODG DI CONSIGLIO

Il rilascio del passaporto digitale, quello, cioè, con le impronte digitali, recherà qualche disagio ai connazionali che abitano lontano dai consolati. Questa la premessa dell’ordine del giorno presentato da Carlo Consiglio – odg che ha assorbito quello presentato per gli stessi motivi da Francisco Nardelli – con cui si chiede al Mae un impegno concreto da attuare con i funzionari itineranti presso le comunità residenti lontano dalle sedi consolari. L’odg è stato approvato all’unanimità. Questo il testo. "Considerato che per il rilascio dei passaporti è stato disposto di acquisire le impronte digitali dei richiedenti e che, soprattutto nei Paesi extra Ue, la disposizione stessa provocherà disagi notevolissimi a chi avrà necessità di rinnovare il passaporto, costretto a raggiungere la sede del Consolato a volte distante oltre 2000 chilometri.

chiede che il Mae possa favorire soluzioni operative per ridurre tali disagi valutando di consentire ai funzionari itineranti di visitare ciclicamente le comunità lontane dalla sede consolare, provvedendo all’integrazione dei punti apposti presso il consolato generale. Delega il segretario generale ad aprire un dibattito con le autorità competenti". (aise) .