9 agosto 2010

Inps Cig: dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL

I dati di luglio sulla cassa integrazione accentuano un dato già emerso nei mesi scorsi: in alcune aziende la crisi rischia di essere strutturale e permane la debolezza del sistema delle piccole e medie imprese.
La crescita della cassa integrazione straordinaria, e l’ancora troppo elevato dato sulla cassa in deroga, deve spingere Governo e Regioni ad articolare nuovi interventi sia per sostenere la crescita sia per accompagnare gli oltre 650 mila lavoratori dipendenti delle aziende in crisi verso il rientro nell’impresa o nella ricollocazione in nuove attività.
Desta preoccupazione, infine, il dato relativo ai molti lavoratori in mobilità che, a causa di un articolo poco chiaro presente nella Manovra economica e relativo alla questione del ritardato pensionamento, rischieranno di non ricevere né l’indennità di mobilità né la pensione per un anno. Provvedimento che la UIL più volte ha chiesto di modificare.

Bankitalia, in busta paga alle donne il 21,4% in meno che agli uomini

Donne meno pagate degli uomini. Una realta' che in 10 anni e' addirittura cresciuta del 2,3% portando le buste paga delle dipendenti ad essere nel 2008 del 21,4% inferiori rispetto a quelle dei colleghi maschi (contro un gap del 19,1% nel 1998).
Gli stipendi degli uomini , nello stesso periodo, sono inoltre aumentati del doppio rispetto alle colleghe: +5,4% degli uomini contro il +2,5% delle donne. I dati contenuti nella relazione annuale della Banca d'Italia mettono in risalto un quadro che mostra come le differenze retributive tra i due sessi siano cresciute in un decennio. I dati riguardano le retribuzioni 'principali' dei dipendenti, esclusi quindi i secondi lavori. Le retribuzioni sono deflazionate con l'indice del costo della vita e sono al netto delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali.
Nel decennio i redditi medi sono aumentati del 3,7%, passando da 1.358 euro a 1.408 euro, ma la differenza tra i sessi fa scendere le donne sotto l'asticella della media e fa salire gli uomini ben al di sopra: infatti per le prime l'incremento e' stato del 2,5%, si passa da 1.191 euro del 1998 a 1.221 euro di dieci anni dopo, mentre per i secondi e' cresciuto del 5,4%, si va dai 1.473 euro del 1998 a 1.553 del 2008.
Esaminando i dati che riportano l'andamento delle retribuzioni, intervallate per biennio, emerge che nel 2008 si e' raggiunta la differenza piu' alta tra gli stipendi degli uomini e delle donne. Infatti nel 1998 il gap era del 19,1%, salito al 20,7% nel 2000 scende di nuovo nel 2002 al 18,9%. Negli anni successivi riprende, lentamente, il divario con i redditi delle donne inferiori del 19% rispetto a quelli degli uomini nel 2004 e del 19,2% nel 2006. Fino ad arrivare al 2008, quando si registra un balzo in avanti che porta la differenza al 21,4%.
Lo stipendio delle donne resta molto al di sotto anche rispetto alla media nazionale, con un divario che supera sempre le due cifre e che tocca le punte massime nel 2008 e nel 2000. Nel 1998 la busta paga delle donne era del 12,3% inferiore rispetto al dato nazionale, la percentuale sale al 13,4% nel 2000, quando tocca la punta massima, mentre torna a scendere al 12,1% nel 2002 e nel 2004 e si riduce leggermente anche nel 2006 (12%). Il dato torna quindi a crescere nel 2008 raggiungendo il 13,3%.
Trend inverso per gli uomini, che hanno visto crescere la differenza tra il il reddito medio nazionale e il proprio stipendio, ma in positivo. Infatti in 10 anni si e' passati da un +8,4% del 1998 ad un +10,3% nel 2008. In particolare il dato e' migliorato nel 2000 (+9,1%), e' tornato quasi ai livelli del '98 nel 2002 (+8,5%) e nel 2004 (+8,4%), per poi tornare a salire nel 2006 (+8,9%) e raggiungere il record due anni dopo.

Consumi, Italia a due velocità. Al nord continua la crescita, al Sud sono in calo

''Nel lungo periodo, e' in continuo ridimensionamento la quota di consumi nel Mezzogiorno, rispetto al totale nazionale, con una percentuale che passa dal 28,6% del 1995 al 27,3% del 2007, al 26,8% nelle previsioni al 2011; nello stesso periodo, l'incidenza della spesa delle famiglie italiane al Nord risulta, al contrario, in costante crescita sia per l'area Nord-Ovest (che passa dal 29,6% del 1995 al 30,1% nelle previsioni al 2011), che per il Nord-Est (dal 21,2% al 22,3%); stabile il trend dei consumi nelle regioni centrali; ma negli anni della crisi - il biennio 2008-2009 - il calo della spesa ha colpito, in particolare, anche il Nord-Ovest con in testa il Piemonte che ha registrato un calo di oltre il 5%; nel periodo 1996-2007, Valle d'Aosta, Lazio e Veneto sono le regioni con le migliori performance (tutte con una variazione media annua dei consumi prossima al 2%), mentre Puglia, Abruzzo, Liguria e Calabria sono quelle con le minori dinamiche (tutte con una variazione inferiore ad 1 punto percentuale); a livello generale, l'attuale fase di ripresa continua ad essere caratterizzata da una significativa debolezza della domanda delle famiglie, con una particolare accentuazione nelle regioni del meridione, e le previsioni dei consumi per il 2010 sull'intero territorio sono pari a +0,4%, mentre per il 2011 e' previsto un leggero miglioramento (+1%)''.

Questi i principali risultati che emergono dal Rapporto dell'Ufficio Studi di Confcommercio-Imprese per l'Italia ''Aggiornamento delle analisi e delle previsioni dei consumi delle famiglie nelle regioni italiane'' .
''La quota dei consumi effettuati dalle famiglie del Sud rispetto al totale nazionale e' in progressivo ridimensionamento. Questa tendenza, emersa gia' da tempo, tende a consolidarsi anche negli anni della crisi in considerazione di un'incidenza della spesa del Mezzogiorno che passa dal 27,3% del totale Italia nel 2007 al 26,8% del 2011'', continua la nota.

BERLUSCONI INVITA ALLA MOBILITAZIONE ''CONTRO PERSONALISMI E DISFATTISMI

''Una mobilitazione permanente necessaria per contrastare i disfattismi e i personalismi di chi antepone i propri particolari interessi al bene di tutti, al bene del Paese''.A chiederla e' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in un messaggio inviato ai Club della Liberta' sottolinea come sia ''necessario far conoscere a tutti gli italiani'' i risultati concreti ottenuti dal governo. ''Dovremmo riuscire a collocare in ogni piazza degli 8100 comuni della nostra Italia un nostro banchetto, un nostro gazebo e nostri sostenitori che spieghino quanto il Governo e' riuscito a realizzare in due anni di appassionato lavoro'', spiega Berlusconi, che si appella ai club e ai sostenitori del partito perche' diano la propria ''disponibilita' a partecipare a questa grande opera di diffusione attraverso una capillare rete di militanti basata sulla suddivisione delle 60 mila sezioni elettorali''.
''Sara' - conclude il premier - il piu' grande porta a porta mai realizzato in Italia, ed e' per questo che chiedo il contributo di tutti coloro che credono negli ideali di liberta''' per diventare ''il megafono dell'azione di Governo sul territorio''. ''In questi ultimi dieci giorni - prosegue Berlusconi - mentre altri producevano le solite chiacchiere, noi abbiamo approvato quattro importanti provvedimenti''. Il premier elenca i risultati ottenuti, partendo dalla manovra economica, ''che mette in sicurezza i conti dello Stato e prevede decisive innovazioni sul campo della semplificazione legislativa''. Poi la riforma dell'Universita' ''per rimettere al centro il merito a discapito delle baronie''.Ancora, la riforma del Codice della strada, ''la piu' importante dai tempi della patente a punti, determinante per rendere le nostre strade piu' sicure e fermare quella mattanza che costa ogni anno quasi 5.000 vite umane''. E infine, sottolinea il premier, l'approvazione al Senato del Codice unico contro le mafie, ''che conferma la dirompente azione del governo nel contrasto alla criminalita' con la cattura di oltre seimila presunti mafiosi, di 26 dei 30 latitanti piu' pericolosi e con il sequestro di 13 miliardi di beni mafiosi. Risultati importantissimi che sono la prova concreta di come stiamo realizzando gli obiettivi del programma di governo''. ''Abbiamo agito bene, ma bisogna comunicarlo. Per questo motivo Vi chiedo di essere il megafono dell'azione di Governo sul territorio'', conclude il premier.

7 agosto 2010

Governo, i finiani rilanciano: "Cambiare i vertici del Pdl". Bufera su Bocchino

Lo spiraglio di trattativa tra Pdl e finiani, aperta dal piano in quattro punti (federalismo, fisco, Sud e giustizia) proposto da Silvio Berlusconi, incontra gia' la prima botta d'arresto. La giornata comincia con un'intervista al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che al 'Corriere' mette in chiaro come la "prova del fuoco della maggioranza" si giochera' su giustizia e processo breve. Il Guardasigilli garantisce che su questo non si molla: "Se ci sara' intesa su questi argomenti si potra' andare avanti, viceversa -scandisce- se non ci sara' l'intesa, o se essa, pur siglata in Parlamento, non dovesse funzionare, si tornera' al popolo".
A stretto giro arriva la risposta del capogruppo di Futuro e Liberta', Italo Bocchino, sul sito di Generazione Italia. Bocchino ribadisce la disponibilita' dei finiani a discutere la proposte di Berlusconi e quindi arrivare a stringere un nuovo patto che consenta alla legislatura di proseguire, ma chiede che il possibile rilancio sia accomopagnato dal rinnovo dei vertici del partito. Via Ignazio La Russa, Sandro Bondi e Denis Verdini, insomma. Via i 'falchi' per puntare magari sui "tre colombe" come Angelino Alfano, Sandro Bondi e Maria Stella Gelmini.
La richiesta scatena la bufera con una raffica di dichiarazioni all'attacco del capogruppo di Fli. Dice Gianfranco Rotondi: "Nel Pdl e' di moda sparare sui coordinatori, io invece trovo abbiano fatto il miglior lavoro possibile dentro un progetto che non e' decollato a dispetto degli elettori che l'hanno costantemente votato". Interviene anche Bondi, uno dei tre diretti interessati: "Cio' che solitamente afferma l'onorevole Bocchino ha il sapore della provocazione, come conferma anche la sua ultima dichiarazione" ma, aggiunge, "non saro' certamente io a frappormi, cosi' come gli amici Verdini e La Russa, ad un ulteriore rinnovamento del partito quando sara' il momento".
Bocchino conferma la disponibilita' di aprire un dialogo sul piano proposto da Berlusconi: "L'ipotesi che il governo si presenti al Parlamento per chiedere la fiducia su un programma per la seconda meta' della legislatura e' estremamente positiva e ci vede attenti e interessati. E' una mossa che va incontro, seppur tardivamente, alla richiesta di Fini".
Ma per facilitare l'intesa sui punti del nuovo patto di legislatura, Bocchino chiede che ci sia un cambio ai vertici del partito: ""Non sappiamo se Berlusconi riuscira' a far dimettere Verdini, La Russa e Bondi, va pero' detto che questa mossa cambierebbe in meglio il Pdl e renderebbe piu' facile il dialogo con Fli e gli altri componenti dell'area della responsabilita'. Tra l'altro puntare su tre colombe come Alfano, Gelmini e Meloni che hanno guardato e guardano con interesse a Fini per ragioni sia politiche sia generazionali e' un fatto assai positivo. Non sappiamo se i colonnelli e i falchi consentiranno a Berlusconi questa bella mossa, ma non sarebbe male".
Per Bondi, coordinatore del partito, quella di Bocchino e' un'altra delle tante 'provocazioni', "non ho percio' molto interesse a interloquire con il capogruppo di Futuro e Liberta'. Una cosa tuttavia -sottolinea Bondi- mi preme testimoniare. Ho sempre pensato e detto che se la mia persona fosse stata d'ostacolo ad una ricomposizione mi sarei immediatamente fatto da parte, cosi' come gli altri coordinatori hanno piu' volte dichiarato".
Per quanto riguarda l'opposizione, nel Pd prosegue il dibattito su alleanze e primarie. Enrico Letta torna a insistere sull'asse privilegiato con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini: "Fini e Casini possono essere piu' o meno simpatici ma in questo momento sono essenziali per liberarci a casa Berlusconi", dice il vicesegretario del Pd rivolgendosi "soprattutto a chi come Di Pietro continua ad attaccarli giorno dopo giorno. E' evidente che chi fa cosi' e' piu alleato di Berlusconi di quanto voglia mandarlo a casa. Noi vogliamo mandarlo a casa".
Ribatte Osvaldo Napoli del Pdl: "Sa il vice segretario del Pd Enrico Letta che quando dice di voler mandare a casa Berlusconi senza passare dalle urne, sta minacciando il ruolo e le prerogative del Capo dello Stato? Affermazioni simili, non sostenute da nessuna norma costituzionale, sono quasi insultanti per il ruolo di Giorgio Napolitano".
Intanto, Sergio Chiamparino nel ribadire la disponibilita' a correre alla primarie (di fatto in pista gia' ci sono tre candidati: Bersani, Nichi Vendola ed ora anche il sindaco di Torino) sollecita il partito ad aprire una nuova fase: "Serve un Lingotto due", spiega Chiamparino. E quindi "dobbiamo interloquire per fare un'alleanza che metta insieme, attorno al nostro Lingotto, una parte della sinistra e una parte del centro".

Violante: plausibile coalizione con Fini

ROMA, - L'ipotesi di una coalizione elettorale anti-Berlusconi che vada dal PD ai finiani e' plausibile, secondo il deputato Pd Luciano Violante. 'Ma non metterei il carro davanti ai buoi',precisa Violante per il quale 'bisogna vedere con lucidita' cosa succedera' in autunno'. Sulla tesi Bersani interviene anche, in senso opposto, il capogruppo Pdl alla Camera Cicchitto rilevando che il suo presupposto, ovvero che il governo non ha fatto nulla in tema di economia, e' smentito dai dati e dai fatti

Di Pietro, nessuna alleanza: "Pd mi odia, lavoro a fronte dei non allineati"

ROMA - Dalle pagine di Repubblica, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, chiede ad Antonio Di Pietro di parlare chiaro in merito alla possibile alleanza con il Pd. Il leader Idv gli risponde implicitamente in una lettera a 'Il Fatto quotidiano' in cui parla della proposta di Paolo Flores D'Arcais di un governo istituzionale per riformare la legge elettorale e fare una normativa sul conflitto di interessi.
L'ex pm definisce l'ipotesi D'Arcais un'utopia, ribadisce di considerare piu' realistica la prospettiva del voto anticipato e coglie l'occasione per mettere in chiaro cosa pensa del Pd. Queste le sue parole: "Non esiste, e non puo' esistere- spiega- che l'attuale classe dirigente del Partito democratico si unisca a noi dell'Italia dei valori, o alla Sinistra e liberta' di Vendola, per fare squadra insieme. Lo ha ripetuto Letta l'altro ieri e lo ha ribadito D'Alema ieri. I maggiorenti del Pd vedono me e Vendola come fumo negli occhi e, se potessero, ci farebbero fuori prima e peggio di Berlusconi. Il Pd sta lavorando per costruire una nuova coalizione con l'Udc e con la resuscitata 'balena bianca', e ha gia' risposto picche alla mia proposta di costruire con l'Idv la coalizione del centrosinistra".

A Vendola -conclude Di Pietro- faranno di peggio: renderanno un inferno la sua attivita' di governatore della Puglia, anche se, ovviamente, negheranno e smentiranno sdegnati. Senza contare quel che hanno fatto e faranno a Luigi De Magistris che non considerano della famiglia del centrosinistra solo perche' ha fatto il suo dovere fino in fondo. Cosi' stando le cose, non ci resta altro da fare che rimboccarci le maniche e intanto partire da soli nella costruzione di un'inedita coalizione".
Quanto all'ipotesi di lanciare per settembre una manifestazione delle opposizioni al governo, Di Pietro spiega: "Oggi va bene ma per domani dobbiamo unire 'le forze dei non allineati'... una coalizione alternativa" che nelle intenzioni di Di Pietro deve mettere paura "ai pachidermi del Pd" costringendoli "a piu' miti consigli".(Agenzia Dire: http://www.dire.it/)

6 agosto 2010

ELEZIONI: IL PDL DISCUTE SULLA DATA, PROBLEMA ALLEANZE PER IL PD

Il vertice del Pdl di ieri ha confermato che l'ipotesi piu' accreditata nella maggioranza e' quella delle elezioni anticipate. Silvio Berlusconi ha dato appuntamento allo stato maggiore del partito subito dopo ferragosto. Quindi pochi giorni di vacanza a disposizione per i coordinatori del Pdl e i ministri. Lo stesso presidente del Consiglio, parlando delle sue vacanze, ha precisato: ''Mi concedero' cinque giorni, uno per andare a trovare ogni figlio''. Per il resto, fara' la spola tra Arcore e Roma. Berlusconi ha inoltre espresso l'opinione che i finiani sono ormai alleati inaffidabili. Da qui l'intenzione di non tollerare altre distinzioni dalla maggioranza, come e' avvenuto mercoledi' scorso sulla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Giacomo Caliendo. Durante il vertice del Pdl, altro tassello che indica la probabile scelta della fine anticipata della legislatura, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha spiegato che la fase piu' critica della crisi economica e' alle spalle e quindi si potrebbero affrontare le elezioni anticipate anche in prossimita' della prossima legge finanziaria.
Nel vertice e' emersa qualche perplessita' sulla data piu' favorevole al ritorno alle urne: fine novembre o aprile 2011? Elezioni ravvicinate non darebbero il tempo a Futuro e liberta', il movimento che fa capo a Gianfranco Fini, di organizzarsi ma potrebbero portare al risultato di una doppia maggioranza: centrodestra primo alla Camera ma centrosinistra possibile vincitore al Senato. Da qui la decisione di rafforzare le iniziative a favore di un maggiore radicamento territoriale del Pdl.La prospettiva della fine anticipata della legislatura riaccende il dibattito anche nell'opposizione. Per Massimo D'Alema, il Pd non teme le elezioni: ''Il problema e' che esiste una legge elettorale profondamente sbagliata, anche rischiosa con l'attuale situazione perche' e' prevista per un sistema bipolare mentre ne abbiamo ora tre. Sarebbe saggio cambiare questa legge elettorale per poi andare a elezioni''.L'ex ministro degli Esteri rilancia la proposta di ''un governo di transizione, con una maggioranza la piu' ampia possibile, con un programma limitato che si occupi di legge elettorale, economia e questione morale''.In casa Pd c'e' inoltre la novita' della disponibilita' di Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, a candidarsi in eventuali primarie per scegliere il candidato premier del centrosinistra. Su questo punto, D'Alema boccia la candidatura di Nichi Vendola: ''Non credo che sia il leader adatto per guidare una coalizione di centrosinistra. Io ne voterei un altro''.Ma la questione allo studio del Pd riguarda le alleanze. Se dovesse decollare davvero un polo centrista incentrato su finiani, Udc e Api di Francesco Rutelli, il rischio per il Pd e' quello dell'isolamento in caso di elezioni o di costrizione a una alleanza elettorale con l'Idv di Antonio Di Pietro e Sel di Nichi Vendola. In piu' c'e' il problema dell'attrazione che quello stesso polo centrista potrebbe avere sui settori piu' moderati del Pd.Al vertice del partito si inizia percio' a discutere su come allearsi, in caso di elezioni, con il polo centrista che potrebbe proporre Pier Ferdinando Casini come candidato premier. Una scelta di questo tipo comporterebbe il sacrificio dell'alleanza con Di Pietro e Vendola.Quest'ultimi potrebbero essere spinti a sperimentare una inedita alleanza elettorale tra loro per coprire lo spazio che si aprirebbe a sinistra.Casini continua intanto ad augurarsi che la maggioranza possa continuare a governare: ''Sono stupefatto che chi ha vinto le elezioni due anni fa con un largo margine evochi le elezioni''. Il leader dell'Udc non rinuncia all'ipotesi di un ''governo di responsabilita' nazionale''.Una inaspettata dichiarazione di voto a favore di Vendola arriva dal quotidiano spagnolo ''El Pais''. In un editoriale dal titolo ''Un paese senza futuro politico'', Miguel Mora, corrispondente da Roma, scrive ''La sinistra dovra' correggere la rotta quanto prima. Ma farlo implicherebbe una impossibilita' metafisica: i suoi dirigenti dovrebbero fare un harakiri collettivo e lasciare spazio a una nuova generazione... il candidato capace di vincere Berlusconi esiste. Si chiama Nichi Vendola, governatore della Puglia''.La speranza della destra di Berlusconi, quando la situazione politica e' sfavorevole, spiega ancora Mora, e' ''il Grande Fratello: cioe', tre mesi di televisione, barzellette e propaganda a reti unificate per radere al suolo gli avversari che non hanno televisioni dalla loro parte, ne' 'senso dello spettacolo'. E cosi', vincere un'altra volta. E se nel frattempo il Paese rischia una deriva come la Grecia, e' colpa degli altri...''. Per ''disattivare l'avventura solitaria di Fini, Berlusconi ricorrera' ad elezioni anticipate''. ''Per evitare che la prossima battaglia politica sia tra un centrodestra europeo, onesto e rispettoso della separazione dei poteri e una destra corrotta, xenofoba e alleata di Dio e del Diavolo'' continua El Pais.

Berlusconi sfida Fini sul programma, Pdl si prepara al voto

ROMA - Una sfida sul programma elettorale, che sarà rilanciato a settembre: giustizia, fisco, sud, federalismo. Berlusconi si rivolge così ai finiani che hanno lasciato il Pdl ma non la maggioranza. Gaetano Quagliariello spiega l'esito del vertice di ieri: 'C'é una strategia che tende a consumare un governo che ha ben lavorato per degradarlo a esecutivo dimezzato. Finché questo non si realizzerà, andremo avanti sfidando i finiani sul rilancio del programma'. Federalismo fiscale e giustizia saranno i punti chiave per il ministro leghista Roberto Calderoli, che intende vedere Fini per verificare se ci sono margini di mediazione; mentre l'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu si oppone al voto anticipato e propone un governo di solidarietà nazionale guidato da Berlusconi. 'No ai veti nell'opposizione - dice il leader del Pd Pier Luigi Bersani - La posta in gioco è chiudere il ciclo berlusconiano che dura da 16 ann'.

CORSO DI LAUREA ONLINE IN LINGUA E CULTURA ITALIANA PER STRANIERI E ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO

Il Consorzio interuniversitario Icon, "Italian Culture on the Net", ha organizzato un nuovo semestre del corso di laurea a distanza, al quale è possibile iscriversi attraverso la registrazione gratuita al sito http://www.italicon.it/. Il corso è rivolto a studenti stranieri e italiani residenti all'estero ad ha come requisiti di accesso la conoscenza avanzata della lingua italiana e il possesso di un titolo di studio che consenta l'accesso all'università in Italia. L'attività didattica, divisa in sei semestri, si svolge per via telematica, in classi virtuali moderate da un tutore oppure in autoapprendimento

ICoN - Italian Culture on the Net" è un consorzio composto da 21 Università italiane che opera in convenzione con il ministero degli Affari Esteri, con lo scopo di promuovere e diffondere la lingua e la cultura dell'Italia nel mondo attraverso tecnologie telematiche e specifiche iniziative didattiche.