9 febbraio 2011

Incidenti lavoro, Inail: dato record

Il numero di incidenti mortali sul lavoro e' sceso nel 2010 per la prima volta sotto i mille.
Mentre il numero complessivo di incidenti e' diminuito del 2% confermando un trend positivo 'dopo il dato straordinario del 2009, quando il calo era stato di circa il 10%'. Lo ha indicato il direttore generale dell'Inail, Giuseppe Lucibello, avvertendo che secondo le procedure Eurostat e' presto per considerare i dati definitivi (bisogna attendere 180 giorni) e vanno quindi considerati 'con prudenza'.

Ruby: chiesto giudizio immediato premier

La procura di Milano ha chiesto al gip il giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per entrambi i reati contestati nella vicenda Ruby: concussione e prostituzione minorile. I pm di Milano ritengono 'sussistere l'evidenza della prova'. Lo si legge in un comunicato firmato dal procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, in cui e' anche precisato: 'questo ufficio ha ritenuto di non doversi discostare dalla linea costantemente seguita a Milano'.

8 febbraio 2011

Stralcio per Berlusconi, rito immediato per 2 reati.

I pm milanesi che indagano sul caso Ruby hanno stralciato la posizione del premier Silvio Berlusconi e hanno creato un autonomo fascicolo per le accuse di concussione e prostituzione minorile.
Lo stralcio e la creazione di un nuovo fascicolo processuale sono stati decisi in vista della richiesta di giudizio immediato prevista per domani. Al momento il premier risulta indagato, per la concussione e per la prostituzione minorile solo in relazione a Ruby. Lo si legge in una nota firmata dalla procura di Milano Edmondo Bruti Liberati.La procura di Milano si appresterebbe a chiedere il giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per entrambi i reati formulati nei suoi riguardi, vale a dire concussione e prostituzione minorile. La creazione del nuovo fascicolo a carico di Berlusconi per i due reati ipotizzati e la separazione della sua posizione rispetto a quella di Lele Mora, Emilio Fede, Nicole Minetti e altri indagati viene interpretata in ambienti giudiziari proprio come l'atto preliminare alla richiesta di giudizio immediato che dovrebbe arrivare domani alla cancelleria del gip.


6 febbraio 2011

IL SEN. CASELLI (PDL): BASTA A CHI OSTACOLA IL LAVORO DEL GOVERNO

"Vorrei sinceramente far pervenire le mie congratulazioni a tutti quei deputati che, dopo un lungo dibattito parlamentare voluto da quella fazione politica che io chiamerei "Armata Brancaleone", reduci della "Casta", appartenenti al vecchio sistema patriarcale della politica, hanno tentato ancora una volta, nell'ambito di Montecitorio, di spodestare il Premier Silvio Berlusconi". Così il senatore Esteban Juan Caselli, Responsabile per gli Italiani nel Mondo nel PDL, interviene oggi a commento della critica situazione di politica interna in Italia.
Per Caselli, "non sono riusciti nel tentativo di sottometterlo alla magistratura per motivi inesistenti che non hanno un fondamento giuridico valido. Non è questo il momento di pensare a chi potrebbe vincere le eventuali elezioni, giacché gli italiani si sentono rappresentati da un Governo che svolge quotidianamente un ottimo operato e che ha ottenuto varie volte la fiducia dalle Camere. Noi tutti del Popolo della Libertà – assicura Caselli - circondiamo il nostro leader Berlusconi con affetto, coadiuvati da altri colleghi che ogni giorno ritornano alla casa comune dalla quale se ne erano andati, chiamati da confuse idee e promesse".
Il senatore cita "l'onorevole Luca Barbareschi che – afferma - ha dimostrato nobiltà di spirito e dedizione verso gli italiani e avrebbe manifestato la capacità di distinguere la falsità della proposta finiana".
"Personalmente – dichiara - capisco, attraverso la mia esperienza da uomo politico, che i dibattiti parlamentari possano portare a posizioni ideologiche divergenti, in se stesso buono per la democrazia. Quello che non posso accettare è l'accanimento verificatosi nei confronti del Premier Berlusconi volto a distruggere la sua persona solo per motivi di interessi, sia economici che di privilegi. Tutti noi facciamo parte di una storia trascendente, di una grande famiglia che ci fa sentire Nazione. I cittadini attendono da noi unità nei progetti comuni al fine di sviluppare i piani di Governo che ci porteranno fuori dalla crisi globale".
Caselli dice un forte "basta" a chi ostacola "con atteggiamenti che democratici non sono il lavoro di un governo democraticamente eletto".
"Il Parlamento – conclude - esiste per discutere le proposte di legge e non per entrare in particolari privati, riportati come accuse che irreparabilmente potrebbero condurre alla rovina politica ed economica. Infine, quando il Parlamento fallisce nel trovare un accordo, un Governo che ha il valore di assumersi le proprie responsabilità in alcune scelte, come lo ha dimostrato il Governo Berlusconi, ha la facoltà di approvare un decreto legge come quello di ieri sera sul federalismo municipale". (aise)

LAVORO: DAMIANO(PD), CON BERLUSCONI DISOCCUPAZIONE RECORD

''Le solite vecchie cose di cattivo gusto espresse con toni violenti non trasformano una bugia in verita'. L'occupazione in questo paese e' stata massacrata dal governo. La disoccupazione e' cresciuta, come notava Banca d'Italia, al 10,7%, tra disoccupati, e sfiduciati: record negativo da 20 anni a questa parte. Quella giovanile poi ha raggiunto quasi il 30%. Questo governo ha saputo solo aggredire le tutele sul lavoro, aumentare le forme di lavoro precario e diminuire la sicurezza sul lavoro''.Ad affermarlo e' Cesare Damiano, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro della Camera, che aggiunge: ''La verita' non abita ad Arcore visto che parla di lavoro oggi e' la stessa persona che giustificava la minaccia di abbandono del Paese da parte della Fiat senza preoccuparsi della conseguente perdita di decine di migliaia di posti di lavoro''.

L'ESECUTIVO VERSO IL RIMPASTO,BERLUSCONI: ''NO A VOTO ANTICIPATO''

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attribuisce a La Destra di Storace la qualifica di ''alleato importante'': ''oggi per il prosieguo del governo, domani alla fine della legislatura in una comune battaglia elettorale per scofiggere ancora una volta questa sinistra demagogica, forcaiola e sterile''. Ma non solo, perche' per Berlusconi La Destra sara' utile ''per battere definitivamente chi ha rinnegato e tradito la storia e la tradizione migliore della destra italiana, fino a confondersi con la peggiore sinistra che la storia d'Italia ricordi''. Tutte cose che Berlusconi ha scritto in una lettera inviata a Francesco Storace che a Milano ha riunito il comitato centrale del suo partito. Per l'occasione Berlusconi ha fatto sapere che nel prossimo rimpasto di governo inserira' come sottosegretario un esponente de La Destra. Si tratta, ha detto Storace, di Nello Musumeci, del quale pero' non ha voluto rivelare la destinazione nell'esecutivo anche se gia' la conosce.


''AVANTI CON LA RIVOLUZIONE DEL FEDERALISMO'' La ''rivoluzione'' del federalismo fiscale va avanti. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che, intervenendo telefonicamente al congresso del movimento dei responsabili, ha sottolineato: ''Andremo avanti con la rivoluzione del federalismo fiscale''. Non solo. Il premier ha spiegato che il governo e' intenzionato a portare avanti anche la ''grande riforma'' del fisco che ''manda in archivio l'impianto di quaranta anni fa e che ha prodotto una giungla di leggi di difficile interpretazione''. Per Berlusconi, in questo modo, si arrivera' ad ''un semplice ed unico codice fiscale''. La riforma fiscale, una volta ''a regime'', introdurra' ''anche il quoziente familiare e ridurra' il prelievo sulle imprese''. Inoltre, ha aggiunto, ''continueremo il controllo e la messa in sicurezza dei conti pubblici'' e, allo stesso tempo, il governo elaborera' ''un piano straordinario per dare al cavallo dell'economia una nuova frustata''. Per uscire dalla crisi il premier ha promesso che verranno stanziate ''nuove risorse per il rilancio del Sud'', verra' dato nuovo slancio al ''piano casa, che non e' stato sempre recepito e messo in atto da tutte le regioni'' e poi ''la riforma dei servizi pubblici locali''. In questo modo, verra' ''smantellato l'assistenzalismo che la sinistra ha inculcato nella mentalita', distruggendo grandi risorse e togliendo ai giovani la fiducia nel futuro''. Inoltre, attraverso queste misure ''libereremo le imprese private da lacci e lacciuoli che hanno portato ad un vero e proprio Medioevo burocratico''. Per questo e' necessario ''superare il sistema dei controlli preventivi per le imprese, e soprattutto quelle piccole''. Tutto cio', ha continuato il Cavaliere, equivale a ''liberare l'Italia dalla mentalita' statalista e burocratica che distrugge ricchezze e rende difficile il lavoro''.''ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO GRAVE DANNO. IO VADO AVANTI'' Andare al voto ora ''sarebbe un grave danno'' e la campagna elettorale, con le tensioni di questi giorni ''sarebbe infuocata''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al primo convegno del Movimento di Responsabilita' Nazionale.Il premier, ad ogni modo, ha assicurato: ''ho la pelle dura, vado avanti'', confermando che il Governo proseguira' la propria azione attuando il federalismo fiscale, la riforma del fisco e quella della giustizia.Nonostante lo stop di ieri da parte del Colle al decreto legislativo, infatti, Berlusconi ha spiegato che ''Andremo avanti con la grande riforma del federalismo fiscale''.Avanti anche con quella del fisco, che e' ''una grande operazione che permettera' di avere un unico codice fiscale e che ridurra' il prelievo sulle imprese''. Di ''fondamentale importanza'' anche la riforma della giustizia''.Ed e' proprio quello della giustizia uno dei temi affrontati nella telefonata ai 'responsabili': ''Il fatto che mi viene addebitato non sussiste, ho giurato sui miei nipoti e sui miei figli'', ha spiegato facendo riferimento al caso Ruby. ''In tutti questi anni ho avuto 10 assoluzioni, 14 archiviazioni'', ha aggiunto Berlusconi, che e' tornato ad attaccare lo strumento delle intercettazioni che ''non sono da Paese libero''.

Federalismo, Napolitano gela Berlusconi: "Decreto irricevibile"

"Il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo". Una nota del Quirinale stoppa la corsa del governo e della maggioranza verso il federalismo. Dunque, il presidente della Repubblica boccia il decreto sul federalismo municipale, approvato ieri sera in un Consiglio dei ministri straordinario nonostante la commissione Bicamerale avesse respinto il parere positivo proposto dalla maggioranza, con un voto di pareggio: 15 a 15 (corrispondente a un 'no' secondo i regolamenti parlamentari).
Il comunicato riferisce appunto che "il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari".
In pratica, sottolinea il Colle, dopo il no in Bicamerale il governo e la maggioranza doveva presentarsi alle Camere, cosa che non è successa.
BOSSI CHIAMA NAPOLITANO: "ANDREMO IN PARLAMENTO" - "Si è svolta poco fa una lunga e cordiale telefonata tra il ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". E' quanto si legge in una nota della Lega Nord: "Il ministro Bossi ha preso il duplice impegno di andarlo a trovare al Quirinale, la prossima settimana e, come preannunciato dal ministro Calderoli, in conferenza stampa, si recheranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale". (AGENZIA DIRE, www.dire.it)

Fini: ''Impossibile fare riforme condivise''


Con Silvio Berlusconi, in questo clima, è impossibile fare riforme condivise. Lo ha detto il leader di Fli, Gianfranco Fini, intervenendo a un convegno su Pinuccio Tatarella, al Tempio di Adriano a Roma, a 12 anni dalla scomparsa. Berlusconi, rimarca Fini, ''ha una concezione della politica muscolare e antagonista. Ha sempre bisogno di un nemico contro cui scagliare anatemi. Poi il nemico varia di volta in volta". ''La bicamerale - spiega - avrebbe permesso il superamento di una fase in cui l'altro è necessariamente il tuo nemico. Berlusconi dimostra di non aver compreso che siamo in una fase post ideologica e in questo modo è impossibile avere visioni unificate".Secondo la terza carica dello Stato "il problema del Pdl di Berlusconi è la mancanza di identità culturale e politica, perché è tutto e il contrario di tutto. E' un perenne spot e comizio. Questa assenza di identità rende impossibile il confronto con altre identità. Il rischio è che questa disaffezione, a lungo andare, riguardi tutti i soggetti in campo. Rischiamo per davvero di perdere il contatto con buona parte della società e questo l'Italia non se lo può permettere".
"Berlusconi - rimarca ancora il presidente della Camera - ha una concezione leaderistica del partito che trasferisce nelle istituzioni. Non mi meraviglio dello scarso ruolo che Berlusconi riconosce al Parlamento, che per lui è la ratifica delle sue leggi o è un impiccio perché tende a imbrigliare o controllare".
Il leader di Fli torna quindi a ribadire che nel teatrino della politica, espressione creata dal premier, oggi è Berlusconi ''il regista e il primo attore. Tutto ruota intorno a questo scontro all'arma bianca o contro Berlusconi. Se andassimo tutti oltre Berlusconi sarebbe meglio".
La terza carica dello Stato liquida poi con una battuta le affermazioni del premier secondo il quale Futuro e libertà nei sondaggi ottiene l'1,6%: "Tranquillizziamo Berlusconi, i sondaggi ci danno allo 0,01%...". "Ma al di là delle battute - osserva Fini rivolgendosi alla vasta platea che affolla il Tempio di Adriano - è triste notare che ripete in maniera sempre più stancante le stesse cose per distogliere gli italiani dalle altre questioni, in modo particolare dal fallimento del suo governo".
Fini parla anche di giustizia e legge elettorale. ''Quando Berlusconi dice che per colpa mia non ha fatto la riforma della giustizia mi attribuisce un merito - sottolinea - perché quella era una riforma che nulla ha a che fare con la giustizia al servizio del cittadino". "Quando Berlusconi parla di processo breve - spiega il leader di Futuro e libertà - dimentica di dire che la riforma che lui voleva e che noi impedimmo cancellava processi già in essere e determinava per le parti lese di non vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto alla giustizia e la condanna del reo. Quando Berlusconi parla di processo breve non pensa a mettere in discussione i tempi massimi per arrivare a una sentenza definitiva, ma ha la volontà di cancellare un suo contenzioso per il suo coinvolgimento personale, negando il principio costituzionale che la legge è uguale per tutti".
Quanto alla legge elettorale, Fini è netto: "E' impossibile in questo clima un confronto sulle diverse proposte di riforma''.
A margine del convegno è intervenuto anche Pier Ferdinando Casini. "Il Paese cresce ormai meno di altri, ha più disoccupati, le opere pubbliche sono ferme e tutti gridano all'allarme. Berlusconi continua a proporre emergenze come il processo breve o le intercettazioni, che esistono ma solo per lui - dice il leader dell'Udc - Quando Berlusconi nella priorità della sua agenda si sveglierà al mattino e dirà 'oggi mi preoccupo più dei problemi degli italiani che dei miei', quel giorno vorrà dire che il Paese è normale". E ai cronisti che gli chiedono se il premier approverà le riforme, o il processo breve, senza Fini, Casini replica: "Lui senza gli altri va sempre bene. Se continua, Berlusconi rimarrà da solo su un'isola deserta".
Poi, al convegno, Casini sottolinea che ''il presidente Berlusconi è intelligente, sa benissimo che la contrapposizione ideologica non c'è, ma lui ne ha bisogno". "Perciò - spiega il leader centrista - dico attenti alle metodologie di contestazione a Berlusconi, perché sono funzionali a lui". "Io lo chiamerei in tv - afferma l'ex presidente della Camera - e gli direi: 'mi spieghi quale problema hai risolto per l'Italia da quando sei sceso in campo?'. Se invece si parte con la contrapposizione, lui ci sguazza

Bersani: ''Berlusconi ha paralizzato l'Italia, andare oltre''

"Noi vogliamo dare una nuova agenda al paese. Berlusconi ha ribaltato l'agenda mettendo sé stesso al centro e ha paralizzato l'Italia. Non accettiamo che l'Italia giri attorno ai suoi giorni inconcludenti e alle sue disdicevoli notti". Lo dice Pier Luigi Bersani all'assemblea del Pd.Il segretario rimarca quali sono i valori del Partito democratico, "radicalmente alternativi a Berlusconi e al berlusconismo: onestà, serietà, sobrietà, civismo, solidarietà. Bisogna che riprendiamo queste parole, e mettiamole davanti al nostro mondo e anche davanti agli elettori del centrodestra, c'è gente onesta anche lì e deve svegliarsi". ''Noi non saremo un partito senza valori - assicura - I valori civici e costituzionali saranno al centro della nostra proposta'' e da parte del Pd ci sarà ''attenzione al mondo cattolico che è sconcertato''.
Bersani chiede di andare ''oltre Berlusconi''. "Ogni giorno ne arriva una - lamenta - colpi su colpi ai muri portanti della casa comune, al sistema delle regole" e in questa situazione "non si può solo andare contro. E' ora di dire oltre e oltre c'è il progetto per l'Italia che per noi è l'oggetto fondamentale".

"Noi offriamo un ragionamento, una consapevole responsabilità di governo - dice il leader democratico - perché siamo un partito di governo e lo dimostriamo quando prospettiamo una soluzione politica e diciamo parole non generiche sull'Italia che vogliamo e sulle cose che promettiamo di fare". Il Pd "non racconta favole, dice la verità" sottolinea ancora. A partire dalla proposta sul fisco che non ha niente a che vedere con l'introduzione di una patrimoniale: "Abbiamo una nostra proposta e non è la patrimoniale. E' quella che abbiamo presentato all'assemblea di Varese".
Quelle che prospetta il leader del Pd sono "riforme che disturbano", perché, spiega, "se non disturbano non sono riforme. Proteggeremo la Costituzione innovandola: se c'è da ridurre il numero dei parlamentari lo si farà; se c'è da differenziare le funzioni di Camera e Senato lo si farà; se occorrerà fare una legge che permetta di scegliersi i parlamentari noi la faremo". Ma soprattutto, avverte Bersani, il Pd è pronto a "sciogliere le cricche e se c'è da mettere i costi della politica al livello degli standard europei noi lo faremo. Se ci sarà da estirpare i privilegi e i vitalizi per i parlamentari e i consiglieri regionali noi non esiteremo a farlo".
Quindi il federalismo, ''che non sono quelle quattro robette scritte nel decreto". Le forze, dice, sono "la Lega e noi. Metto prima loro per gentilezza, ma non la penso così''. Per Bersani a ''immaginare una riforma vera, di quelle che poi si applicano, in un arroccamento della Lega su Berlusconi a prescindere dalla possibilità politica di confrontarsi con la nostra proposta politica, si va a sbattere contro un muro".
Quanto alla ''scossa all'economia di cui parla Berlusconi, non si fa a chiacchiere ma a riforme, riforme liberali innanzitutto. Nella società che immaginiamo ci sono beni fondamentali come scuola, salute e istruzione che non possono essere affidati ai mercati. Per tutto il resto vogliamo un mercato competitivo".
Bersani poi non risparmia il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, "che è un filosofo, un ragioniere, ma non è un idraulico". Non ci mette le mani, insomma: "Noi vogliamo dire basta con il tremontismo. Stabilità e crescita devono darsi la mano". Per questo parla di un "welfare sostenibile" e questa è ''la più grande sfida di governo e noi dobbiamo essere in grado di reggerla".
Il leader del Partito democratico si rivolge anche a Sergio Marchionne. "Vuoi dirci precisamente cosa sta succedendo a proposito delle prospettive della Chrysler? Noi per il 150esimo dell'Unità d'Italia dobbiamo aspettarci il regalo a Torino e all'Italia di diventare la periferia di Detroit? Non siamo d'accordo - avverte - e vogliamo qualche risposta".
Riguardo poi ai diritti e ai temi eticamente sensibili, ''non è in discussione la libertà di coscienza, ma compito del partito è quello di lavorare per trovare convergenze". "Noi dobbiamo trovare una chiave non per noi, ma per gli italiani. Perché gli interrogativi che ci prendono sono quelli delle famiglie, delle persone - rileva - Dobbiamo tenere insieme diritti sociali e civili e farne il cuore di un progetto. L'articolo 3 della Costituzione ci dice questo. Ci attrezzeremo su questo punto".

4 febbraio 2011

Federalismo, Tremonti: svolta storica

'Credo che il testo che e' venuto fuori ha preso una curva che dipende da atti politici esterni'.
E' il commento di Tremonti sul decreto sul federalismo. La riforma e' 'una svolta storica', ha aggiunto il ministro dell'Economia. 'Il coinvolgimento del Parlamento e' stato totale: si sono espresse favorevolmente sei commissioni, in una c'e' stato un pareggio', ha aggiunto il ministro per le Riforme, Calderoli. 'Una giornata storica per i Comuni', secondo il ministro Sacconi.