3 febbraio 2011

PROGRAMMA RADIOFONICO: "Italia Eterna” ha compiuto 25 anni

BUENOS AIRES – Ha appena compiuto 25 anni “Italia Eterna” programma dalle frequenze AM 570 di Radio Argentina, a Buenos Aires. Era il 9 gennaio del 1985 quando iniziò la trasmissione. Da allora, per un quarto di secolo, ha continuato ininterrottamente, tutte le domeniche dalle 12 alle 14 a mantenere un collegamento con la comunità italiana.
“AM 570 Radio Argentina è diventato un appuntamento immancabile per i connazionali e per i loro figli – si sottolinea in un comunicato – e rappresenta una porta aperta verso il mondo dell' Italia e della comunità italiana attraverso notizie di attualità, sport,cultura, accompagnata dalla migliore musica italiana di ieri e di oggi che serve a mantenere un legame con la madrepatria”. Direttore del programma è José Conde.


Immigrati, nei campi un lavoratore su dieci è straniero

"Nei campi un lavoratore su dieci è straniero". Lo rileva la Coldiretti in riferimento all’avvio, oggi, del primo 'click day' per l'assunzione regolare nel settore primario di 52.080 cittadini extra-comunitari. La presenza dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane, sottolinea l'associazione agricola, "è salita a quota 106.058, in aumento del 2,03%", e attualmente la forza lavoro estera rappresenta "quasi il 9,15% del totale impiegato in agricoltura".
Tra gli stranieri nelle campagne "prevale la presenza dei lavoratori neo-comunitari di provenienza principalmente rumena, slovacca e polacca". Tra quelli extra-comunitari, continua Coldiretti, "si stabilizza invece il numero di albanesi e cittadini dell'ex Jugoslavia, mentre aumentano gli asiatici (India) e nordafricani (Marocco)". La presenza di lavoratori immigrati, sottolinea ancora l'organizzazione, "è divenuta indispensabile per le produzioni di qualita'", come dimostrato dagli allevamenti dei bovini di razza piemontese a quelli delle vacche per il parmigiano reggiano, dove "quasi un lavoratore su tre è indiano". Ancora, "in Abruzzo il 90% dei pastori è macedone". I lavoratori extra-comunitari sono diventati "decisivi" poi nella raccolta delle mele della Val di Non, produzione del prosciutto di Parma, della mozzarella di Bufala o nella raccolta delle uve destinate al Brunello di Montalcino.



Allarme Corte dei conti: "Corruzione in aumento, ma nel pubblico in pochi denunciano"

"I reati di corruzione sono caratterizzati da una rilevante difficolta' di emersione ed esiste una scarsa propensione alla denuncia, non solo perche' si tratta di comportamenti che spesso nascono da un accordo tra corruttore e corrotto -e nessuno di questi soggetti ha interesse a far scoprire il fatto-, ma anche perche' le persone estranee al fatto, ma partecipi all'organizzazione, non dimostrano disponibilita' a denunciare questi fenomeni". E' quanto denuncia il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, nel corso del convegno 'Misure e stime della corruzione: una sfida (im)possibile?' organizzato dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione, a Roma.
Secondo Giampaolino, "per arginare questo fenomeno" e' necessario ricorrere a una "corretta provvista del personale della pubblica amministrazione, cosi' come suggeriscono l'Ocse e le istituzioni europee". Perche' "il primo germe della corruzione e' nella cattiva provvista del personale quando questa avviene non secondo criteri meritocratici".
Il presidente della Corte dei conti spiega poi come gli effetti della corruzione "incidono sul sistema economico anche sotto il profilo etico-sociale. L'incremento di vari episodi di illegalita' nell'ambito delle pubbliche amministrazioni puo' minare la credibilita' delle istituzioni pubbliche nazionali e comunitarie, favorendo il consolidarsi nella societa' di atteggiamenti negativi di mancanza di fiducia sul corretto funzionamento dell'ordinamento democratico".

NASCE IL MUSEO DELL’EMIGRAZIONE MARCHIGIANA NEL MONDO

Un nuovo impulso per la realizzazione del "Museo dell’emigrazione marchigiana nel mondo". Questa una delle principali linee di intervento del "Piano dell’emigrazione per il 2011", approvato dalla Giunta regionale, seconda annualità del programma triennale delle iniziative a favore dei marchigiani nel mondo.
"La raccolta del materiale documentale per il museo – spiega l’assessore regionale all’Emigrazione, Luca Marconi – rappresenterà la priorità delle iniziative ordinarie e culturali delle associazioni e delle federazioni dei marchigiani all’estero e, nelle Marche, di iniziative congiunte tra Regione e Province per sollecitare un ampio coinvolgimento di tutta la popolazione. L’idea del museo è anche volta a favorire un’attività educativa per i giovani e i bambini marchigiani per apprendere quando e come i loro nonni erano "extracomunitari"".
Testimonianze documentali, lettere, scritti, filmati, manifesti, giornali d’epoca, rappresentano l’insieme del materiale espositivo, alla cui raccolta tutti sono chiamati a contribuire, "con la consapevolezza – continua Marconi – che un complesso di buone iniziative verso i marchigiani all’estero non può prescindere da una diffusa conoscenza della loro storia".
Il museo potrà essere itinerante o avere sede in una città marchigiana da individuare. Il progetto si avvarrà della collaborazione del settore delle politiche giovanili e potrà prevedere l’istituzione di una commissione scientifica che si occuperà della creazione di una struttura polifunzionale dedicata alla storia dell’emigrazione e al reperimento, conservazione, catalogazione e valorizzazione delle fonti storiografiche

GOVERNO: ANGELETTI, PRONTA PROPOSTA TAGLIO COSTI POLITICA POSSIBILI RISPARMI FINO A 8 MLD EURO ALL'ANNO

La Uil ha in cantiere il lancio di una proposta per tagliare i costi della politica. E' quanto ha affermato il segretario generale Luigi Angeletti a margine di un incontro con i delegati delle camere sindacali regionali a Sesto San Giovanni (Milano). Secondo Angeletti ''si puo' tagliare fino a 8 miliardi di euro all'anno per le spese statali senza produrre effetti negativi nel funzionamento della macchina pubblica''. Il leader sindacale spiega che ''abbiamo fatto un lungo studio che presenteremo tra due settimane per dimostrare con i numeri che la nostra idea di ridurre i costi della politica non e' demagogia''. Proprio il rischio di essere considerati demagoghi, secondo Angeletti, induce la Uil a ''affrontare il tema con molta sobrieta'''. Sull'argomento sono stati avviati contatti con la Cisl, mentre ''la Cgil non sembra molto interessata perche' pensa che la politica economica si possa fare spendendo piu' soldi''. ''Noi - ha concluso - crediamo invece che occorra far pagare le tasse a chi non le paga, perche' se mettiamo nuove tasse a pagarle saranno sempre le stesse persone che gia' le pagano''.

Inps: a gennaio crolla Cig -25,5% anno

A gennaio sono state autorizzate dall'Inps 60,3 milioni di ore di cassa integrazione, segnando un 'calo significativo' a livello tendenziale (-25,5% rispetto a gennaio 2010, quando vennero autorizzate 80,9 milioni di ore di cig). Lo comunica l'Inps. 'I dati confermano la ripresa della produzione' sostiene il ministro del lavoro Maurizio Sacconi.
'C'e' una parte dell'economia che riprende ma il problema resta la disoccupazione', sottolinea il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Famiglia Cristiana, Berlusconi spacca il paese

Famiglia Cristiana accusa il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, di essere responsabile di una spaccatura del paese senza precedenti nella storia della Repubblica. Secondo l'editoriale del settimanale dei Paolini, anticipato sul sito internet, la spaccatura attuale del paese non e' di natura politica in senso tradizionale, ma del tutto personale, e ruota intorno alla figura di Berlusconi. ''Dal 1946 a oggi - si osserva nell'editoriale - non si e' mai vista una crisi simile''

2 febbraio 2011

Fini: "Serve l'impegno di tutti per costruire un'Italia senza furbizie"

C'e' "la necessita' di un impegno corale e convinto, e soprattutto condiviso tra le forze politiche e sociali piu' articolate, per costruire la nuova Italia del XXI secolo all'insegna del dinamismo, dello sviluppo, dell'energia creativa". Il presidente della Camera Gianfranco Fini, introducendo la lectio magistralis del premio Nobel per l'Economia, Edmund Phelps, a Montecitorio, auspica "una idea di nazione vitale e moderna, non rinchiusa nella paura, nella nostalgia e nel minimalismo, bensi' una nazione aperta, intraprendente, fiduciosa. Una comunita' in cammino animata dalla voglia di costruire e innovare. Una comunita' che non indica le scorciatoie della furbizia e che non vive alla giornata ma che sa preparare il futuro premiando il merito e l'intraprendenza".AIUTIAMO I GIOVANI - "Dobbiamo tutti impegnarci a fare in modo che essere nati negli anni Ottanta e Novanta diventi finalmente un privilegio e non una condizione penalizzante nel lavoro e nell'iniziativa economica. Se aiutiamo i ragazzi italiani a costruire il loro futuro di certo contribuiranno a costruire il futuro dell'Italia e a migliorare la qualita' complessiva dell'iniziativa politica".

CRISI: REDDITO FAMIGLIE -2,7%, PRIMO CALO DAL '95

Dopo 14 anni le famiglie italiane accusano una contrazione delle entrate. Nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie italiane e' sceso del 2,7% e si tratta della prima flessione dal 1995 e nell'anno piu' acuto della crisi economica sono state le famiglie di Piemonte e Lombardia ad accusare maggiormente la contrazione del reddito mentre nel Mezzogiorno c'e' stata una sostanziale tenuta. E' quanto emerge dalla rilevazione dell'Istat sulla concentrazone del reddito familiare.La contrazione del reddito non e' pero' solo l'effetto della recessione. Gia' da alcuni anni la crescita delle entrate delle famiglie italiane sta arrancando.Tra il 2006 e il 2009 il reddito delle famiglie italiane si e' concentrato, in media, per circa il 53 per cento nelle regioni del Nord, per il 26 per cento circa nel Mezzogiorno e per il restante 21 per cento nel Centro ma tale distribuzione ha mostrato alcune variazioni che hanno interessato principalmente il Nord-ovest, il quale ha visto diminuire la sua quota di 0,6 punti percentuali (dal 31,1 del 2006 al 30,5 per cento nel 2009) a favore di Centro e Mezzogiorno (+0,4 e +0,2 punti percentuali rispettivamente). La quota di reddito disponibile delle Famiglie del Nord-est e' rimasta invariata al 22 per cento.
Il periodo analizzato ha poi visto il progressivo ridursi del tasso di crescita del reddito disponibile nazionale, che e' passato da un incremento del 3,5 per cento del 2006 ad una flessione del 2,7 per cento nel 2009, la prima dal 1995.L'impatto e' stato piu' forte nel settentrione (-4,1 per cento nel Nord-ovest e -3,4 per cento nel Nord-est) e piu' contenuto al Centro (-1,8 per cento) e nel Mezzogiorno (-1,2 per cento). In generale, tale diminuzione e' essenzialmente da attribuire alla marcata contrazione dei redditi da capitale, anche se, in alcune regioni (in particolare Piemonte e Abruzzo), un importante contributo negativo e' venuto dal rallentamento dei redditi da lavoro dipendente.La significativa diminuzione del reddito disponibile registrata dal Nord-ovest nel 2009 e' da imputarsi alla cattiva performance di Piemonte e Lombardia, che da sole rappresentano il 90 per cento del reddito disponibile della circoscrizione.Le famiglie residenti nelle regioni meridionali sembrano aver subito in misura minore l'impatto della crisi. Calabria e Sicilia sono le uniche due regioni italiane in cui il reddito disponibile delle famiglie ha mostrato tassi di crescita lievemente positivi; in tali regioni, peraltro, anche la dinamica del Pil e' stata migliore che altrove. Le regioni con i tassi di crescita del reddito delle famiglie piu' modesti sono state Molise e Calabria (+0,8 e +1,1 per cento rispettivamente).Anche a tavola la crisi fa sentire i suoi effetti negativi e costringe a tirare la cinghia. Nel 2009 (ultimi dati disponibili) una famiglia su tre e' stata obbligata a ''tagliare'' gli acquisti alimentari, mentre tre su cinque hanno dovuto modificare il menu' quotidiano e oltre il 30 per cento, proprio a causa delle difficolta' economiche, ha comprato prodotti di qualita' inferiore.''Analoga - spiega la Cia - la percentuale di chi si rivolge ormai esclusivamente alle 'promozioni' commerciali, che sono sempre piu' frequenti soprattutto nella Grande distribuzione.Una tendenza che sembra consolidarsi anche nel 2010, visto che le prime stime parlano di consumi alimentari al palo''.''La situazione descritta dall'Istat e' altamente allarmante, soprattutto perche' registra la sempre maggiore difficolta' delle famiglie'', afferma Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. ''Cio' che preoccupa e' l'indifferenza del governo di fronte a quelli che sono i reali problemi del Paese - aggiunge Borghesi - un governo nella cui agenda ora c'e' il federalismo, che con ogni probabilita' andra' ad aumentare le tasse ed un pacchetto di riforme per la crescita che fa acqua da tutte le parti''.Commenti preoccupati anche dal Pd che per bocca di Enrico Farinone afferma ''i dati dell'Istat dimostrano l'assoluta incapacita' del governo di intervenire sul ceto medio. La crisi c'e' ancora, i consumi sono in calo perche' le famiglie non sono state aiutate con adeguati interventi sui redditi''.Toni allarmati anche dalle Acli. Dall'Istat arriva purtroppo la conferma di una percezione ampiamente diffusa tra le famiglie italiane - afferma il presidente delle Acli, Andrea Olivero - la percezione di una progressiva erosione dei redditi disponibili a fronte di una contemporanea contrazione dei servizi pubblici. Una diminuzione delle risorse, tra l'altro, non equamente distribuita, ma che allarga la forbice tra famiglie ricche e famiglie povere''.Per Olivero il dato e' ''preoccupante anche dal punto di vista simbolico, perche' rappresenta la conferma per le famiglie di uno slittamento verso il basso, che puo' incidere negativamente sul futuro, ingenerando un processo pericoloso di sfiducia e di rassegnazione''

Berlusconi: ''Rilancerò l'economia''

"Vogliamo dare una delle più forti scosse della storia italiana per arrivare a un incremento del pil del 3%, magari anche del 4% nel giro di cinque anni". Lo afferma Silvio Berlusconi al 'Tg1'. Inoltre "stiamo approvando i decreti di attuazione del federalismo fiscale che non comporterà alcun aumento delle imposte ma che farà pagare le tasse agli evasori, coinvolgendo i Comuni nella valutazione delle dichiarazioni dei redditi". Per quanto riguarda le imprese, "finora troppi vincoli hanno creato una sorta di Medioevo burocratico intorno alle imprese. Noi vogliamo abbattere questo muro, vogliamo attuare una vera Rivoluzione liberale con la modifica dell'articolo 41 della Costituzione. Vogliamo liberare l'Italia dalla mentalità statalista che ostacola gli investimenti, che distrugge ricchezza e lavoro" dice Berlusconi, parlando poi della "imposta patrimoniale sugli immobili, che rappresentano la ricchezza dell'85% delle famiglie italiane" come di "un gigantesco esproprio. Noi però non consentiremo che questo avvenga" afferma il presidente del Consiglio.

Inoltre ''rilanceremo il piano casa; riformeremo i servizi pubblici locali, con forti aperture alle imprese private per guadagnare efficienza e qualita'; daremo anche attuazione al nostro piano per il Sud, che si basa sulla fiscalita' di vantaggio, che comporta meno tasse per le aziende e ha delle zone a burocrazia zero". Lo
Sul caso Ruby, ''nonostante gli attacchi inauditi che mi vengono rivolti - sottolinea Berlusconi al 'Tg1' - resto sereno e colgo questa occasione per assicurare agli italiani che continueremo a lavorare per garantire a tutti, soprattutto ai giovani, una prospettiva di libertà e di benessere''.