5 agosto 2010

Verso le elezioni, Bossi: "Si va a voto, noi e il pdl spazziamo via tutti"

ROMA (Agenzia DIRE) - Continua a tenere la barra ferma sull'alleanza con Berlusconi e ne sposa l'ipotesi di elezioni subito. Il leader della lega Umberto Bossi non demorde, nonostante il voto critico di ieri sulla mozione di sfiducia a Caliendo. Incontrando i giornalisti a Montecitorio, annuncia: "E' molto difficile andare avanti così. Si va alle elezioni e con la Lega si vincono anche. Noi e il Pdl spazziamo via tutti". Quanto alle sirene dell'altra parte politica, Bossi è fermissimo: "Bersani non l'ho mai neanche viste.

Elezioni 'possibili' invece per Paolo Bonaiuti, secondo il quale "dopo tanti risultati concreti ottenuti dal governo, e' un peccato che la maggioranza sia stata messa in discussione dalla componente finiana per cause che ancora oggi sfuggono alla gente e che appaiono legate a motivazioni personali piu' che politiche".
Ma, aggiunge, "nel momento in cui e' avvenuto il distacco da parte di una componente della maggioranza, il premier ha avvertito tutti, scherzosamente anche in latino, 'estote parati', 'siate pronti' per possibili elezioni". E Bonaiuti condivide: "L'ipotesi di andare alle elezioni e' comprensibile se si pensa che il distacco dei finiani mette in dubbio una maggioranza cosi' importante e un governo che ha fatto tante cose, fra cui quella manovra da 25 miliardi che ci ha sottratto alla crisi globale".
Quindi, conclude Bonaiuti, "lavoreremo tutta l'estate. Il presidente Berlusconi ci ha detto che e' pronto a tenere una serie di riunioni per mettere a punto soprattutto il partito"..http://www.dire.it/

Lotta all'evasione fiscale, in 7 mesi recuperati quasi 5 miliardi di euro

La guerra agli evasori fiscali ha portato al recupero, nei primi sette mesi del 2010, di 4,9 miliardi di euro. Un nuovo traguardo che fa registrare, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un aumento degli incassi del 9%. I dati sono stati presentati dal direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso di una conferenza stampa.
Il direttore ha quindi ricordato l'obiettivo fissato per l'anno in corso e sottolineato l'intenzione di superarlo: "L'obiettivo è di fare almeno otto miliardi, contiamo ovviamente di superarlo". E "il cammino intrapreso continua a dare risultati positivi che sicuramente saranno sempre migliori", dice Befera. "Lo scorso anno sono stati incassati 9,1 miliardi di euro. Si tratta di un dato eccezionale e quest'anno siamo avviati a superare quel risultato".
Il direttore sottolinea quindi che "anche la stretta sulle compensazioni dei crediti sta dando risultati straordinari". Sono proprio "i piu' penetranti strumenti che governo e parlamento hanno fornito", spiega Befera, a consentire di migliorare i risultati. Bene anche l'introduzione della cedolare secca sugli affitti, prevista dal decreto sul federalismo fiscale municipale: "va benissino, ci semplifica la vita ma non comporta grandi modifiche dal punto di vista della gestione".
I risultati raggiunti attraverso il contrasto all'evasione fiscale nei primi mesi dell'anno, spiega Befera, "rappresentano una nuova meta sulla via del recupero dell'evasione intrapresa con vigore negli ultimi anni. Una strada che corre parallela al miglioramento del dialogo con il contribuente grazie alle nuove versioni delle comunicazioni di più larga diffusione, scritte con un linguaggio più chiaro e semplice". L'Agenzia ha infatti messo a punto le nuove versioni dei modelli piu'' comuni che verranno inviati ai contribuenti il prossimo anno tra cui: comunicazione di regolarità e irregolarità, avvertenze degli avvisi di accertamento, richieste di documenti e comunicazioni degli esiti del controllo formale.
Secondo il direttore l'azione di contrasto all'evasione fiscale, oltre ai risultati tangibili, "sta iniziando ad aggregare il consenso sociale sulla lotta all'evasione nella convinzione che chi evade danneggia la collettivita''. Befera sottolinea quindi che prosegue la lotta anche all'interno dell'Agenzia: "Stiamo facendo una forte azione di contrasto alla corruzione interna per fare fuori le mele marce".

4 agosto 2010

Respinta la sfiducia su Caliendo. Bossi: ''Resistiamo, niente voto''

La Camera ha respinto la mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. Presenti 603 deputati, 75 gli astenuti, 229 i favorevoli, 299 i contrari. Il quorum necessario era 265.
E subito si ragiona sui numeri emersi dal voto, dal momento che la somma dei favorevoli e degli astenuti è stata superiore ai voti della maggioranza. "Duecentonovantanove non è 316. I numeri parlano da soli e la matematica, in questo caso, batte la politica", ha osservato il capogruppo del Pd Dario Franceschini.
''Interessante'', si è limitato a dire il leader Udc Pier Ferdinando Casini.
Per Umberto Bossi, invece, ''questo è il segnale che resistiamo. Non si va al voto ora''. ''No a esecutivi tecnici, siamo con Berlusconi - ha poi aggiunto -. Ma se si va al voto, la Lega stravince. Non temiamo il voto''. ''Maggioranze diverse non vanno bene'', ha ribadito il ministro per le Riforme, secondo cui il 'terzo polo' ''non ha futuro'' e rischia ''di fare male a chi vi partecipa''.


Giacomo Caliendo, da parte sua, non nasconde la propria soddisfazione e, parlando all'Adnkronos, non rinuncia a mettere in chiaro alcune cose: ''Io rispondo alla mia coscienza, se fosse scoperto un mio comportamento illecito, o solo scorretto, farei le valutazioni del caso. Nulla dei fatti che mi vengono contestati è vero''.
E' stata lunga la giornata in Aula a Montecitorio. Nel suo intervento, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha difeso Caliendo e rimarcato che "sui principi non ci si può astenere". Per il Guardasigilli, infatti, "questo Parlamento oggi non vota solo sul sottosegretario Caliendo, vota su un principio: il principio di non colpevolezza''. La mozione, sulla quale Alfano ha espresso il parere contrario del governo, ''c'è perché c'è l'inchiesta''. Con riferimento all'intervento di un deputato, il ministro ha poi osservato: "Credo che con efficacia abbia voluto affermare che non c'è niente, non c'è niente, non c'è niente e che financo la P3 sia probabilmente frutto di una costruzione di taluni pm e di una certa sinistra che accusa in base a quella costruzione". Noi, ha ancora aggiunto, crediamo che il ''garantismo non si applica sempre e comunque, perché noi non riteniamo che il garantismo equivalga a impunità''.
Annunciando il voto a favore della sfiducia, il leader Idv Antonio Di Pietro ha replicato al Guardasigilli: "Noi abbiamo presentato la mozione prima che fosse indagato. Le ragioni della mozione sono politiche". ''Noi - ha aggiunto il leader Idv - non chiediamo solo le dimissioni di Caliendo ma anche che il premier Berlusconi faccia al più presto le valigie". Berlusconi ''che se ne sta lì, novello Nerone, sulla sua terrazza dorata e con le sue ancelle prezzolate".
Sì alla sfiducia anche dal Pd. Per Dario Franceschini, "la politica non può attendere l'accertamento delle responsabilità penali" e quando si determina una situazione come quella che coinvolge il sottosegretario alla Giustizia "in un qualsiasi Paese normale ci si dimette subito". Quindi rivolto a Berlusconi: ''Non pensi di spaventare tutti minacciando le elezioni, ridotti come siete, a brandelli, le perdereste''.
Come annunciato si astengono centristi e finiani. ''Non decapitiamo gli uomini per qualche manciata di voti in più'', ha detto Pier Ferdinando Casini, in aula alla Camera. Poi chiarisce: ''Non c'è trasformismo, non c'è la Democrazia cristiana, non c'è il grande centro, non ci sono manovre di Palazzo. Non possiamo avere lezioni di trasformismo da chi in privato e in pubblico ha provato a chiederci atti di trasformismo, che noi abbiamo rifiutato, per aiutare questa maggioranza''.
Per il finiano Benedetto Della Vedova, "tocca al presidente del Consiglio, al ministro della Giustizia, ma innanzi tutto al sottosegretario Caliendo valutare serenamente se una sospensione delle sue deleghe fino al chiarimento definitivo della sua posizione non sarebbe la cosa migliore da fare".
Voto contrario di Pdl e Lega. La mozione, per il Carroccio, è solo ''un pretesto per un attacco al governo. E' una mozione strumentale per far mostrare ad alcuni deputati il proprio malumore. Vogliono impedire il prosieguo dell'azione di governo. Noi andiamo avanti'', ha detto Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera.
Fabrizio Cicchitto, nel proclamare "un no alto e forte" alla mozione di sfiducia, concentra il suo intervento contro "il network della sorveglianza" e la pratica dello "sputtanamento personale per voyeur" messo in atto dalla "deriva giustizialista" dell'opposizione. "Non daremo lo scalpo di Caliendo che è innocente a Di Pietro e i suoi seguaci del Pd", ha concluso.

PRESENTATI A TRENTO I NUOVI INTERVENTI DELLA PROVINCIA PER IL KENYA GHANA CILE E ARGENTINA

Sono stati presentati a Trento, dall'assessore Lia Giovanazzi Beltrami i nuovi impegni assunti dall'assessorato alla solidarietà internazionale, a sostegno del lavoro fatto dalle associazioni trentine e dai missionari nei Paesi in via di sviluppo. Quattro i progetti illustrati agli organi di informazione: la costruzione di una scuola di formazione professionale a Mitunguu, Kenya, su progetto dell'associazione Valdisole solidale, assieme a padre Francis Giacata, la ristrutturazione di un'altra scuola, quella di Anaji, in Ghana, in collaborazione con il Gruppo missionario Cristo Re di Trento e padre Giorgio Abram, missionario nel paese africano, un intervento a favore della popolazione Mapuche del Cile, deciso dopo il recente terremoto che ha devastato il Paese, anche a seguito di una proposta di mozione del Consiglio provinciale, ed infine un sostegno al programma "Difesa e promozione dei diritti umani dei bambini, bambine e giovani in situazione di rischio sociale" del Serpaj, Fondazione Servicio Paz Y Justicia, creata dal premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, realizzato nelle periferie della zona sud di Buenos Aires
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche l'assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi, e il presidente dell'associazione "Trentini nel mondo", Alberto Tafner, che ha parlato degli interventi realizzati a sostegno degli emigrati trentini colpiti a loro volta dal terremoto in Cile."La Provincia autonoma di Trento è l'unica in Italia a destinare una quota fissa del bilancio, almeno lo 0,25%, alla solidarietà internazionale - ha ricordato in apertura l'assessore Beltrami - ma il vero protagonista in questo campo è il volontariato, sono le circa 250 associazioni attive in ogni parte del mondo. Grazie ai loro sforzi diamo una speranza anche a chi non ha nulla o quasi nulla, contribuendo anche a far sì che le persone non siano costrette a lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove, magari nel 'ricco' occidente".Di sinergia fra Provincia, enti collegati e associazioni ha parlato anche l'assessore Ugo Rossi che ha accennato al Tavolo nato recentemente con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, dal quale sono scaturite numerose proposte, fra cui quella di corsi per i volontari che si recano nei paesi in via di sviluppo sulle tematiche di carattere sanitario. Il presidente dell'associazione "Trentini nel mondo" Alberto Tafner, da parte sua, ha parlato invece delle comunità trentine all'estero, create dall'emigrazione. In occasione del terremoto che recentemente ha devastato le coste del Cile, l'associazione - assieme ai responsabili dei circoli di Copiapò, La Serena e Santiago e alla consultrice Nadia Arnoldi -, ha detto, "si è immediatamente mobilitata per monitorare la situazione, verificare le situazioni di bisogno, organizzare delle raccolte fondi. Inoltre l'associazione ha deciso di anticipare i sussidi che - a scadenze regolari - vengono erogati alle famiglie più bisognose per far fronte celermente alle prime necessità". (aise)

CALIENDO: BERLUSCONI, SENZA SENSO L'ASTENSIONE DEI FINIANI

''Un'astensione senza senso'' e ''roba da prima repubblica'' la possibile nascita di un terzo polo tra Futuro e Liberta' per l'Italia, l'Udc, l'Api e Mpa. Cosi' il premier, ieri sera, durante una cena con un gruppo di deputate del Pdl si sarebbe espresso in merito all'atteggiamento assunto sul caso Caliendo da Fli.In Transatlantico c'e' sfoggio di bracciali ed anelli a fascetta finemente lavorati: sono le deputate Pdl che ieri hanno partecipato ad una cena con il premier nella sua residenza estiva a Tor Crescenza. Regali personali di Silvio Berlusconi. ''Una cena meravigliosa, dove si e' parlato di politica ma abbiamo anche riso tanto'', racconta una delle presenti. Momenti di ilarita' si sono alternati a discussioni serie sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo, sulla decisione dei finiani di creare un nuovo gruppo autonomo, sul cosiddetto terzo polo, e perfino sull'ipotesi di elezioni anticipate
''Il premier ci ha rivelato di essere tentato dal voto. Se andassimo alle urne, ha detto convinto, stravinceremmo. Ma ci ha spiegato che non possiamo mettere a repentaglio la credibilita' guadagnata con tanta fatica sul piano internazionale. Il rischio di speculazioni finanziarie sarebbe troppo alto'', continua nel suo racconto una deputata.''Dobbiamo pensare al bene del nostro Paese e ai nostri elettori - avrebbe detto Berlusconi, secondo la fonte - per ora restiamo tranquilli, poi da settembre si vedra'. Se poi l'esecutivo dovesse cadere, comunque sono certo che Tremonti non si prestera' a governi tecnici''.Il premier avrebbe poi duramente criticato la decisione dei finiani di astenersi sulla mozione di sfiducia a Caliendo - ''un'astensione senza senso'' - mentre avrebbe bollato come ''roba da prima repubblica'' la possibile nascita di un terzo polo tra Futuro e Liberta' per l'Italia, Udc, Api e Mpa.

1 agosto 2010

Stipendi, +2,5% in un anno. Grandi imprese, -1,8% l'occupazione

ROMA (Agenzia Dire) - Stipendi in crescita. Nel mese di giugno 2010, l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente e del 2,5 per cento rispetto a giugno 2009. La crescita registrata nel periodo gennaio-giugno 2010, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, è del 2,3 per cento. A fornire i dati è l'Istat, che precisa come alla fine di giugno i contratti collettivi nazionali di lavoro, in vigore per la sola parte economica, interessano il 64,3 per cento degli occupati dipendenti; a essi corrisponde una quota del 61,1 per cento del monte retributivo complessivo.Nel mese di giugno, a fronte di una variazione tendenziale media di più 2,5 per cento, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono alimentari, bevande e tabacco (5,2 per cento), telecomunicazioni (4,5 per cento), energia e petroli (4,4 per cento), regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale (4 per cento per entrambi), estrazioni minerali e commercio (per entrambi la variazione è del 3,9 per cento). Gli incrementi minori si osservano, invece, per ministeri, scuola, forze dell'ordine e militari-difesa (in tutti i casi l'aumento è stato dello 0,3 per cento).

Sempre a giugno, nel settore industriale sono stati rinnovati due accordi tra quelli monitorati dalla rilevazione Istat: calzature e pelli e cuoio. Risultano, quindi, in vigore 39 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 8,4 milioni di dipendenti; a essi corrisponde un'incidenza in termini di monte retributivo pari al 61,1 per cento. Risultano, invece, in attesa di rinnovo 39 accordi, relativi a circa 4,7 milioni di dipendenti e al 38,9 per cento del monte retributivo totale.
A livello settoriale le quote di contratti nazionali vigenti sono molto differenziate: la copertura è totale nel settore agricolo, mentre è pari al 96,4 per cento per l'industria e al 69,1 per cento per i servizi privati. Nella pubblica amministrazione, invece, a partire da gennaio 2010 tutti i contratti sono scaduti.
L'indagine consente di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che rimarrebbe in vigore nel semestre successivo nell'ipotesi di assenza di rinnovi. L'incidenza (in termini di monte retributivo contrattuale rispetto al totale osservato nel dicembre 2005) dei contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore rilevata a giugno 2010 si ridurrebbe lentamente, giungendo al 58,8 per cento alla fine di dicembre 2010.
A seguito dei rinnovi recepiti nel mese di giugno, relativamente all'intera economia, la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 35,7 per cento, in moderata riduzione rispetto a quella di maggio 2010 (36,4 per cento), a seguito dei rinnovi recepiti nel mese, ma più elevata rispetto a giugno 2009 (20,2 per cento). A giugno 2010 i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 12,2, in aumento rispetto a maggio 2010 (11,0), ma in calo rispetto a un anno prima (16,2). L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 4,4 mesi, un valore superiore a quello di maggio 2010 (4,0 mesi) e a quello di giugno 2009 (3,3 mesi).
GRANDI IMPRESE, OCCUPAZIONE IN CALO: -1,8% IN UN ANNO - Nel mese di maggio 2010, l’indice dell’occupazione nelle grandi imprese, depurato dagli effetti della stagionalità, ha registrato una variazione congiunturale di meno 0,1 per cento al lordo della cassa integrazione guadagni e una variazione nulla al netto dei dipendenti in cig. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (marzo-maggio 2010) e quella dei tre mesi precedenti (dicembre 2009-febbraio 2010) si è registrato un calo dello 0,3 per cento al lordo della cig e una variazione nulla al netto della cig. In termini tendenziali (maggio 2010 rispetto a maggio 2009) sono state registrate variazioni negative dell’1,8 per cento al lordo della cig e dello 0,5 per cento al netto della cig.
Sono i dati diffusi dall'Istat sull'occupazione nella grande impresa. Complessivamente, nei primi cinque mesi del 2010 la variazione media dell’occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2009, è stata di meno 1,9 per cento al lordo della cig e di meno 1,2 per cento al netto della cig.

LAVORO: ANGELETTI, BENE PIANO TRIENNALE E SGRAVI SALARIO

Apprezzamento dalla Uil per il piano triennale per il lavoro presentato oggi dal ministro Sacconi.Secondo il segretario generale Luigi Angeletti, "accoglie le nostre rivendicazioni in materia di detassazione del salario aziendale e prospetta uno Statuto dei Lavori che, come Uil, avevamo sollecitato a tutela dei lavoratori più deboli e meno garantiti"."Valorizzare il lavoro favorendo la remunerazione della produttività da un lato, e modernizzare regole e tutele per l'occupazione dall'altro, sono due obiettivi che possono segnare una svolta nelle politiche del lavoro ma che possono anche dare un contributo alle politiche di rilancio dell'economia".L'applicazione del piano - aggiunge - presuppone un ruolo fondamentale di sindacati e parti sociali che, nel corso dei prossimi mesi, saranno impegnate nella sua implementazione e nella definizione dei suoi aspetti attuativi.

Governo, Enrico Letta: "È finito, se ne prenda atto"

ROMA - "Il governo è finito. Se ne prenda atto. La rottura è nella Santa Barbara e non è componibile". Enrico Letta, vicesegretario del Pd, intervenendo a Radio Anch’io non lascia molte speranze all'esecutivo dopo la frattura interna al Pdl. "Come ha chiesto oggi Bersani all’apertura dei lavori in aula- aggiunge- ora si apra una fase nuova con la crisi di governo e diventino protagonisti il Parlamento e il capo dello Stato. Il Pd agirà perché chiarezza venga fatta secondo le regole costituzionali e non con le modalità privatistiche berlusconiane".
Per Letta "il divorzio tra i due cofondatori del Pdl non è gestibile e raccontabile come il divorzio con la moglie Veronica secondo le veline che fa trapelare oggi Berlusconi”.

Mercato dell'auto, è crollo verticale delle vendite: a luglio -26%

''Come sempre i numeri fanno giustizia delle chiacchiere e della propaganda ridicola del governo. I dati sul triste andamento del mercato dell’auto, come denunciato dal presidente di Federauto, indicano che a reggere al calo medio di acquisto è il mercato che punta sull’innovazione e su modelli meno inquinanti''.
Lo afferma, in una nota, il responsabile lavoro e welfare dell’IdV, Maurizio Zipponi, commentando i dati che anticipano un calo delle immatricolazioni a luglio del 26%. Allo stesso modo, continua l'esponente dell'Idv, ''è necessario sostituire i mercati saturi, come quelli europei, con nuovi mercati.
Inoltre, la Fiat produce auto per le famiglie medie ed è evidente che la riduzione del potere di acquisto dei salari incide pesantemente sull’acquisto di un bene, come l’auto, la cui spesa implica un impegno economico non di poco conto. Ma il governo non si cura né di innovazione, né di difesa del potere di acquisto, a differenza di altri Paesi europei produttori di auto dove si stanno recuperando punti percentuali nella ripartizione del mercato''. La totale assenza del governo, conclude Zipponi, ''nell’economia reale genera danni nel tempo, in molti casi irreversibili, ben più del teatrino che si sta recitando nel centrodestra. Per questo motivo, l’Italia dei Valori chiede di andare immediatamente al voto per il bene del Paese''
Duro anche il commento del verde Bonelli: ''La crisi dell'auto in Italia e nel mondo è un dato consolidato e costante. Mentre il settore dell'automobile è in crisi, però, il diritto alla mobilità per le persone continua ad essere una necessità irrinunciabile per i tempi moderni. E' venuto il momento di affrontare il problema dell'industria automobilistica in modo strutturale, guardando al futuro e non al passato''. Ad affermarlo in una nota e' il presidente nazionale dei Verdi Bonelli, commentando i dati diffusi da Federauto.

Berlusconi: "Né crisi, né elezioni''

Roma, - Quale prospettiva dopo la frattura interna al Pdl? Niente crisi di governo, né elezioni, assicura Berlusconi mentre Pd e Udc parlano di ''governo di transizione'' e Di Pietro punta sull'''alternativa''.
"Non ci sarà nessuna crisi di governo e non ci saranno nuove elezioni, c'è molto lavoro da fare in Italia e in Europa e sono fiducioso di concludere la legislatura", ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conversazione con il direttore de 'La Stampa' Mario Calabresi. "Non ho nessuna preoccupazione per la tenuta della maggioranza e del governo e non dubito della lealtà dei parlamentari che sono stati eletti con il Popolo della libertà".
E all'interno del Pdl, il ministro per i Rapporti con le regioni Raffaele Fitto apre ai centristi: "Ci siamo sempre detti disponibili ad allargare i confini della maggioranza, ed è inevitabile ricordare e sottolineare come con l'Udc ci sia sempre stato un dialogo proficuo su obiettivi e valori comuni", ha detto a Sky Tg24.

Aquí escribes el resto del post.L'opposizione tenta un serrare le fila. Ma con posizioni divergenti. Il leader Idv Antonio Di Pietro ha indirizzato una lettera a Pierluigi Bersani, inviata al quotidiano 'la Repubblica', in cui invita il leader del Pd e le altre forze dell'opposizione a creare un fronte comune che sia ''un'alternativa di governo''. Per l'Idv, ''la crisi che ha travolto il Pdl è una crisi lacerante e strutturale'' e ''presto travolgerà l'intera compagine di governo''. Quindi le opposizioni, ''piuttosto che affannarsi continuamente nel prefigurare o auspicare cose che non dipendono né da noi né da Voi, quali larghe intese, governi tecnici o governissimi che dir si voglia, dovrebbero senza ulteriori indugi riunirsi e mettere in campo al più presto idee, progetti e uomini che rappresentino l'alternativa di governo''. Insomma ''oggi è il tempo di edificare la casa comune non di apparire al Paese intenti a perseguire trame di palazzo''.
Ma il Pd punta, piuttosto, a un governo di transizione. "Le elezioni sarebbero un fallimento della maggioranza. Nessuno ha paura di un confronto su questo punto, il problema è un altro. Al paese adesso servono le elezioni?", ha detto Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico, a Sky Tg24. "Io credo che ci siano altre proposte più concrete. Io ho avanzato la proposta di un governo di transizione, a tempo limitato, per fare la nuova legge elettorale e ridare lo scettro nelle mani dei cittadini, e per occuparsi dei problemi legati all'economia e al lavoro, e per bonificare le norme che stanno consentendo un'autostrada verso la corruzione". A tal fine "bisogna accorciare le distanze tra le forze d'opposizione. Non si può un giorno darsi i calci negli stinchi e il giorno dopo fare il partito unico''. Quindi ''con Di Pietro ci incontreremo così come voglio incontrare le altre forze d'opposizione".
La controreplica dei dipietristi arriva dal capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: "La nostra richiesta è inequivocabile ed è quella di dar vita da subito ad una nuova coalizione''. Quindi ''non c'è più tempo per far finta di non capire". Maurizio Migliavacca coordinatore della segreteria nazionale del Pd risponde: ''Non possiamo più permetterci coalizioni non credibili''.
Il leader Udc Pier Ferdinando Casini risponde, invece, al Senatur Umberto Bossi sul 'complotto' per far cadere Berlusconi a settembre. "Non c'è alcun complotto. Credo che i numeri a settembre saranno ancora peggiori per il governo perché si rifiutano di guardare le contraddizioni che hanno messo in atto", ha detto il leader dell'Udc a Sky Tg24. "Da tempo - ha ribadito Casini - ho formulato la mia proposta, di un governo di transizione, di responsabilità nazionale, perché servirebbe al Paese".
E in merito a possibili alleanze con i partiti d'opposizione, Casini ha detto: "Con Di Pietro non ci sentiamo mai. Con Bersani invece ci sentiamo spesso, è un importante interlocutore. In questo momento ci vuole fermezza per aiutare il Paese".