ROMA - Doveva essere pandemia, invece per le statistiche l'inflenza A si è rivelata solo uno starnuto rispetto alle previsioni. Ormai le cifre parlano chiaro e raccontano di un flop della vaccinazione legato alla percezione della reale pericolosità del virus H1N1v. Dati confermati anche dall'ultimo bollettino Influnet, la rete che tramite i medici sentinella tiene controllato l'andamento dei contagi. Nella terza settimana di gennaio non si è verificato alcun decesso e dall'inizio dell'epidemia ne sono stai registrati in tutto 228.Aquí escribes la parte del post a mostrar.
In ogni caso, in attesa del picco di diffusione virale, che solitamente arriva nel passaggio fra gennaio e febbraio, anche l'influenza "normale" fa registrare finora un andamento più blando di quanto inizialmente atteso. Nessuna variazione di rilievo registrata nell'ultima settimana, e un'incidenza di sindromi influenzali su un valore inferiore a quello basale, che si attesta a 1,16 casi per mille. Paradossalmente finora la nuova influenza risulta più diffusa, ma senza creare particolari problemi, perché la sintomatologia, a differenza di quella stagionale, è più lieve: non è infrequente essere contagiati e guarirne senza patire troppo le conseguenze del virus, che interessa in particolare l'apparato respiratorio, e si manifesta con sintomi come febbre a 38 gradi e oltre, tosse, mal di gola, nausea, cefalea, dolori muscolari, malessere generalizzato (simili, appunto, a quelli delle influenze stagionali).
"Rispetto agli altri anni stiamo andando molto meglio riguardo alla diffusione dell'influenza, sia stagionale che A/H1N1– conferma il presidente dell'Ordine dei Medici, Raffaello Mancini- Questo andamento ci ha preso di sorpresa, visto che veniva pronosticato un annus horribilis per l'influenza, che invece finora non c'è stato".
In ogni caso, in attesa del picco di diffusione virale, che solitamente arriva nel passaggio fra gennaio e febbraio, anche l'influenza "normale" fa registrare finora un andamento più blando di quanto inizialmente atteso. Nessuna variazione di rilievo registrata nell'ultima settimana, e un'incidenza di sindromi influenzali su un valore inferiore a quello basale, che si attesta a 1,16 casi per mille. Paradossalmente finora la nuova influenza risulta più diffusa, ma senza creare particolari problemi, perché la sintomatologia, a differenza di quella stagionale, è più lieve: non è infrequente essere contagiati e guarirne senza patire troppo le conseguenze del virus, che interessa in particolare l'apparato respiratorio, e si manifesta con sintomi come febbre a 38 gradi e oltre, tosse, mal di gola, nausea, cefalea, dolori muscolari, malessere generalizzato (simili, appunto, a quelli delle influenze stagionali).
"Rispetto agli altri anni stiamo andando molto meglio riguardo alla diffusione dell'influenza, sia stagionale che A/H1N1– conferma il presidente dell'Ordine dei Medici, Raffaello Mancini- Questo andamento ci ha preso di sorpresa, visto che veniva pronosticato un annus horribilis per l'influenza, che invece finora non c'è stato".