16 dicembre 2012

C'era una volta il mattone, il bene rifugio è diventato irragiungibile

Crollano le compravendite immobiliari nel secondo trimestre 2012. Dai dati sulla statistica notarile emerge che nel secondo trimestre 2012 le compravendite di unita' immobiliari sono 167.721. Il 93,3% delle convenzioni (156.552) riguarda immobili per abitazione, il 5,9% (9.816) unita' immobiliari ad uso economico. Rispetto al secondo trimestre 2011, le compravendite di immobili ad uso residenziale diminuiscono del 23,6 e quelle di immobili ad uso economico del 24,8%. Lo rileva l'Istat.
Nel secondo trimestre del 2012 si registrano le variazioni tendenziali piu' sfavorevoli dal 2008. Nonostante il temporaneo recupero delle convenzioni di compravendite registrato nel terzo trimestre del 2011, in particolare per gli immobili ad uso economico, il trend e' sempre caratterizzato dal segno negativo. Segnano un tonfo anche i mutui, che considerati assieme a finanziamenti e ipoteche scivolano del 41,2% nello stesso periodo.
Per entrambe le tipologie di utilizzo si registra una diminuzione delle variazioni tendenziali in tutte le ripartizioni territoriali, in particolare nelle Isole (-30,3% per le compravendite ad uso residenziale e -38,4% per quelle ad uso economico). Per le compravendite ad uso residenziale il calo tendenziale registrato nei grandi centri (-21,8%) e' piu' contenuto di quella osservato nei centri minori (-25,1%).
Anche per le compravendite ad uso economico il calo tendenziale e' piu' marcato negli archivi aventi sede nelle altre citta' (-27,0%) rispetto a quello che si osserva negli archivi con sede nei grandi centri (-21,0%). Nel secondo trimestre 2012, sono 69.830 i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni verso banche e soggetti diversi dalla banche, garantiti da concessione di ipoteca immobiliare. Rispetto ai 118.834 del II trimestre 2011, i mutui, finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sperimentano una flessione tendenziale del 41,2%.
A livello ripartizionale sono le Isole (-58,3%) a registrare il calo tendenziale maggiore per i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, mentre nel Centro (-36,0%) il calo tendenziale e' inferiore alla media nazionale (-41,2%). Mutui, finanziamenti ed obbligazioni garantite, registrano una diminuzione piu' contenuta negli Archivi Notarili Distrettuali con sede nelle Citta' Metropolitane (-39,1%) e maggiore.



Berlusconi aspetta Monti, e lui lo lascia in stand-by: "Non è il momento adatto"

Noi stiamo attendendo le decisioni di Monti, io resto in campo". E Monti lo lascia in attesa. Silvio Berlusconi, intervenendo a Studio Aperto, ribadisce di poter fare un passo indietro qualora il premier volesse candadirsi: "Ai colleghi del Ppe ho ribadito di aver chiesto al professor Monti di essere riferimento dei moderati, di un vasto rassemblement dei moderati". "Spero che Monti sciolga la riserva e accetti mia offerta".
MONTI: NON E' IL MOMENTO - "Le persone fanno dichiarazioni esprimono auspici e lo fanno pubblicamente. Non mi sembra ne' possibile ne' opportuno per me, in questo momento, entrare su questo tema che riguarda gli elettori italiani e l'offerta che ci sara', o non ci sara', di partiti e personalita in occasione del voto". Lo dice il premier Mario Monti a Bruxelles, sull'ipotesi di una sua candidatura alle prossime elezioni, e sugli inviti arrivati da personalita' estere.
"Quando ci sono le elezioni americane, mi pare che quasi ogni cittadino italiano si senta in dovere di esprimere sue preferenze per uno o per l'altro candidato. Dobbiamo abituarci al fatto che ogni Paese, persona o partito, esprima la sua preferenza". "Ormai gli effetti extraterritoriali del bene e del male che possiamo fare con le politiche economiche statali interessano tutti. Sdrammatizzerei questa sensazione di stranezza davanti a queste dichiarazioni", aggiunge in riferimento ai presunti 'appelli' che vengono da tanti leader europei che starebbero chiedendo a Monti di candidarsi alle prossime elezioni.
Il Pd, anche oggi con un'intervista di Massimo D'Alema, chiede a Mario Monti, di restare fuori dal terreno elettorale? "I consigli, soprattutto quando vengono da persone autorevoli e che stimo molto, li prendo sempre in considerazione. Non ho letto quest'intervista e non intendo oggi entrare nell'argomento" della mia candidatura.



Tariffe: Cgia, in 10 anni aumenti record, acqua +71%, gas +59%

Negli ultimi 10 anni aumenti record per acqua (+71,8%), gas (+59,2%) e rifiuti (+56,3%). A registrare l'impennata della tariffe e' uno studio della Cgia di Mestre. Gli italiani pagano cosi' circa 601 euro in piu' a famiglia. A causare l'impennata, l'aumento delle tasse, il flop delle liberalizzazioni e i tagli ai trasferimenti. Ad appensantire la situazione anche gli aumenti registrati dalle tariffe dei servizi pubblici.
Secondo la tabella messa a punto dagli artigiani di Mestre oltre all'aumento registrato per acqua, gas e rifiuti sono decollate anche le tariffe dei trasporti ferroviari del +47,8%, dei pedaggi autostradali del +47,6%, dei trasporti urbani del +46,2%, dell'energia elettrica del +41,8% e dei servizi postali del +28,1%. Solo i servizi telefonici hanno registrato una contrazione del 7,5%, mentre l'inflazione e' cresciuta del 24,5%, annota ancora la Cgia che sottolinea come nonostante gli aumenti le tariffe italiane restino ''ancor oggi tra le piu' basse d'Europa''.
L'andamento crescente ha pesato direttamente sul portafoglio delle famiglie: se nel 2002 la stima della spesa media annua delle famiglie era di 1.385 euro, nel 2012 e' arrivata a 1.986 euro. In 10 anni, cioe', il costo e' aumentato di 601 euro, pari al +43,4%.
''In generale - dichiara Giuseppe Bortolussi della Cgia - molti di questi aumenti sono riconducibili all'aggravio fiscale che molte voci hanno subito in maniera ingiustificata. Non va nemmeno dimenticato che i processi di liberalizzazione che hanno interessato gran parte di questi settori non hanno dato luogo agli effetti sperati. Inoltre, a fronte dell'impennata delle bollette dell'acqua, dei rifiuti o dei biglietti ferroviari non e' seguito un corrispondente aumento della qualita' del servizio offerto ai cittadini.
Anzi, in molte parti del Paese e' addirittura peggiorato. In pratica l'aumento delle tariffe e' servito a far cassa, compensando, solo in parte, il taglio dei trasferimenti imposti in questi ultimi anni dallo Stato centrale''.


Napolitano: "Incontro con Monti? Se ci saranno novità lo dirà lui"

Il premier Mario Monti è salito questo mattina alle 10.30 al Colle per un incontro con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sul tavolo le riforme da fare in chiusura di legislatura. L'incontro, che è terminato intorno alle 12, potrebbe inoltre aver chiarito anche il futuro politico di Monti. Ma a fine vertice non trapelano indiscrezioni, lo stesso Napolitano a chi gli chiede se l'incontro al Quirinale abbia chiarito le intenzioni di Monti ha risposto: ''Se l'incontro di questa mattina ha fatto chiarezza, lo deve dire Monti e lo dirà lui''.
Intanto il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi fa sapere di essere convinto che "Monti sarà riferimento politico e morale per un grande rassemblement di uomini e donne che vogliono cambiare l'Italia".
Il ministro, intervenendo a 'In Mezz'ora' su Rai Tre annuncia che "Mnoti parlerà al paese non darà una battuta ma farà un discorso argomentato, avremo un discorso in cui spiegherà i motivi della sua scelta".




Elezioni: Casini a Pd, Monti libero di candidarsi e noi di sostenerlo

''Ho visto un'intervista di D'Alema nei giorni scorsi che ha dato lezioni a Monti. Strano. Il Pd ritiene di potersi liberare di Monti e degli impegni assunti in questo anno e contrae un matrimonio con Vendola, che di questo governo ha parlato sempre e solo male. Ma Monti non e' libero di chiedere che questo paese si pronunci sull'agenda del suo governo. E' un'inaccettabile disparita'''. Lo ha detto Pierferdinando Casini, leader dell'Udc, concludendo un convegno a Padova. ''Monti e' libero e noi siamo liberi con lui di chiedere ai cittadini italiani se ritengono di dover ritornare alle coalizioni gia' sperimentate nel passato. Per carita' - ha proseguito Casini -, io rispetto Bersani ma il matrimonio con Vendola l'ha fatto lui e lui in quella coalizione assocera' chi ha condiviso i tentativi di rinnovamento della politica del governo Monti e chi ritiene che bisogna dire no alla Tav, no alle liberalizzazioni, no all'art. 18, no alle riforme''. Per Casini, ''e' un problema del Pd e delle sue contraddizioni, non un problema che si puo' scaricare su Monti''.
''Dall'altra parte - ha proseguito Casini con riferimento al Pdl - c'e' una condizione che al mattino non si sa se alla sera diranno la stessa cosa, perche' tra indizioni di primarie, gia' indette e disdette per 10 volte'' e il fatto che ''Berlusconi ha incoronato Alfano e poi scoronato altrettante volte, ha dato di fatto la sfiducia a Monti e il giorno dopo ha detto che se c'e' Monti lui si ritira, io francamente non riesco piu' a capire'', ha concluso Casini.



Elezioni: Bersani, Monti? Nessuna preoccupazione, siamo tranquillissimi

Il Pd non e' preoccupato da un eventuale ingresso in politica di Monti: ''siamo tranquillissimi'' ha detto il segretario del Partito Democratico cheha ironizzato su alcuni commenti di stampa che descrivono un Pd addirittura spaventato. ''Sento parlare -ha detto Bersani a margine della conferenza dell'Alleanza dei progressisti in svolgimento a Roma- di panico nel Pd: ma quale panico? Noi non abbiamo nessuna preoccupazione''. Bersani ha quindi ricordato che da diverso tempo ''ho espresso l'opinione che Monti sarebbe piu' utile se restasse in un ruolo di terzieta'. Questa e' la mia opinione, poi Monti fara' quello che riterra' di fare, ma noi non abbiamo nessuna preoccupazione: siamo tranquillissimi''. Tutto il parlare di questi giorni su Berlusconi e su una discesa in politica di Monti e' stato definito da Bersani ''stucchevole'' e tutto sommato un ''chiacchiericcio''. E Bersani ha attirato l'attenzione sulle prossime elezioni e piu' propriamente su come verra' formato il nuovo Parlamento, ''una questione democratica fondamentale''. Il segretario democratico ha quindi ricordato che Pd e Sel hanno deciso di svolgere primarie per fare scegliere ai cittadini i candidati al Parlamento. ''Qualcuno -ha commentato- vuole chiedersi e chiedere come gli altri scelgono i candidati o e' un problema solo nostro?''. Ancora sulle primarie, Bersani ha aggiunto: ''Noi andiamo avanti con questa iniziativa ai limiti dell'impossibile e rivolgiamo un appello, assieme a Vendola, ciascuno ai suoi, perche' facciano questo sforzo: noi cosi' vogliamo portare avanti un'operazione di rinnovamento della politica''. Posizione analoga e' stata espressa anche dal presidente di Sel Nichi Vendola, anche lui presente alla conferenza dell'Alleanza internazionale dei progressisti, che ha affermato: ''Mentre assistiamo a dotte disquisizioni sulla fuga dalla politica, Pd e Sel hanno messo in campo primarie con cui i cittadini sceglieranno i parlamentari: sono il primo passo nel tentativo di una ricostruzione della politica come proprieta' pubblica''. Sferzante il commento che Bersani ha riservato a Berlusconi, ripetendo le parole pronunciate durante l'incontro di due giorni fa con la stampa estera: ''L'unica cosa che sa fare e' occupare le prime pagine dei giornali, anche se per noi dovrebbe stare in quattordicesima'' comunque, ha aggiunto, ''Berlusconi non vincera', punto e basta''

12 dicembre 2012

Berlusconi, forse torniamo a simbolo Fi

"Se dovesse accadere che gli ex An dessero vita ad una loro formazione allora cadrebbe il veto a che il Pdl non cambiasse nome, potremmo sottoporre alla nostra Direzione un altro nome, oppure mantenere questo con un simbolo diverso e cioe' quello glorioso di Forza Italia usato nel 1994".
Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite della Telefonata di Belpiet

Crolla mercato della casa Mutui a picco, meno 41%

Nel secondo trimestre 2012 i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare registrano una caduta annua del 41,2%. E' quanto rileva l'Istat.
Il mercato del 'mattone' segna un nuovo e più pesante crollo: nel secondo trimestre le convenzioni relative a compravendite di unità immobiliari risultano in calo del 23,7% su base annua. Lo rileva l'Istat con riferimento a dati sulla statistica notarile. Nel secondo trimestre si registrano così le variazioni tendenziali più sfavorevoli dal primo trimestre del 2008. Nel dettaglio, le compravendite di immobili residenziali diminuiscono del 23,6%.
Le compravendite di immobili ad uso economico (esercizi commerciali, uffici, laboratori, capannoni) rilevano una caduta ancora più forte, pari al 24,8%. Sia per i fabbricati destinati all'abitazione sia per quelli indirizzati all'attività economica, l'Istituto di statistica, sempre nel secondo trimestre del 2012, osserva ribassi in tutte le ripartizioni territoriali, in particolare nelle Isole (-30,3% sul residenziale, -38,4% sull'economico).
Guardando al mercato delle case, il tonfo più profondo è avvenuto nei centri minori (-25,1%), mentre i grandi centri sono riusciti a frenare, seppure leggermente, il crollo (-21,8%). Riassumendo l'andamento del mercato negli ultimi anni, l'Istat nota quindi come nonostante il temporaneo recupero delle convenzioni di compravendite registrato nel terzo trimestre del 2011, in particolare per gli immobili ad uso economico, il trend sia sempre caratterizzato dal segno negativo.

Il Pd annuncia le primarie aperte per i parlamentari per il 29 dicembre

"Abbiamo deciso che faremo primarie aperte e vere per i parlamentari su tutti i territori". Il vicesegretario del Pd Enrico Letta annuncia che il Pd scegliera' i parlamentari con una nuova consultazione degli elettori e dei militanti. "Non saranno aperte solo agli iscritti, ma saranno aperte in modo sostanziale. Noi- aggiunge Enrico Letta- giochiamo all'attacco e dimostriamo cos'e' davvero la democrazia". Quando si terranno? "I tempi sono strettissimi. Se si vota il 17 febbario, faremmo le primarie il 29 e 30 dicembre", dice Letta.


Confindustria vede nero: "Il Pil peggiora, la ripresa slitta al 2014"

 L'Italia e' ancora immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione". Una crisi che appesantisce il 2013, rinviando la ripresa attesa per il prossimo anno ai primi mesi del 2014. Per questo 'migliora' la previsione del Pil per il 2012 a -2,1% rispetto al -2,4% previsto ma peggiora quello del 2013 che schizza a -1,1% dal -0,6% atteso. E' solo dal 2014 che e' previsto "un modesto recupero" dello 0,6%. Lo dice il rapporto del Centro studi di Confindustria presentato oggi.
L'Italia e' ancora in recessione, "immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione". E' quanto si legge nell'ultimo rapporto sugli scenari economici presentato oggi dal Centro studi di Confindustria, dove si avverte: "L'orizzonte e' ulteriormente offuscato dall'indeterminatezza dell'esito delle prossime scadenze elettorali". La pressione fiscale "rimarra' prossima ai massimi storici e insostenibilmente elevata, specie quella effettiva: 53,9% del Pil nel 2014 tolto il sommerso dal denominatore".
"Non ho ragione di cambiare opinione, per ora. Gli elementi che abbiamo oggi non ci fanno ritenere che ci sara' un ritardo" rispetto alla ripresa nella seconda meta' del 2013. Lo dice il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, a margine di una audizione alla Camera, a proposito dei dati del Csc di Confindustria che prevede uno slittamento della ripresa di 6 mesi, al 2014. "Non ho elementi per cambiare le nostre previsioni", conferma.