3 aprile 2012

Berlusconi, con Monti fino a fine legislatura

Sosterremo il governo Monti lealmente fino alla fine della legislatura, senza dare nulla per scontato. Durante l'ufficio di presidenza del Pdl Silvio Berlusconi avrebbe ribadito l'appoggio al Professore escludendo quindi un voto anticipato. Il Cavaliere avrebbe spiegato che non bisogna dimenticare che il Pdl resta partito di maggioranza in Parlamento e determinante per la sopravvivenza dell'esecutivo dei tecnici.
L'attuale sistema elettorale ci vede al momento in difficolta', perche' Casini continua a dividere strumentalmente i moderati, consegnandoli alla sinistra. Lo avrebbe detto Silvio Berlusconi durante l'ufficio di presidenza del Pdl.
Con il sistema proporzionale alla tedesca si corre da soli, individuando un leader. Sono panorami da investigare con attenzione ed equilibrio. Occorre essere ponderati. Lo avrebbe detto Silvio Berlusconi parlando della riforma elettorale durante l'ufficio di presidenza del Pdl.

1 aprile 2012

Con 100mila imprese gli stranieri producono il 6,4% del Pil Nordest

Gli stranieri rappresentano una risorsa per il territorio del Nord-Est: le quasi 100mila imprese condotte da stranieri producono il 6,4% del Pil del territorio, specie nel settore delle costruzioni dove il peso dell'attività immigrata è del 18,4%. Nel Nord-Est si contano complessivamente 581mila occupati (l'11,6% del totale degli occupati) e 70mila disoccupati (il 28,1% del totale dei disoccupati), evidenziando tassi di disoccupazione del 10,7%, più elevati in Friuli Venezia Giulia (13,7%) e in Emilia Romagna (11,2%). I dipendenti stranieri hanno una retribuzione mensile inferiore di 255 euro rispetto ai colleghi italiani e oltre il 40% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà.
Questi alcuni dei risultati raccolti nel rapporto annuale sull'Economia dell'immigrazione realizzato dalla fondazione Leone Moressa e patrocinato dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dal ministero degli Affari esteri.
"Il rapporto - ha spiegato José Angel Oropeza, direttore dell'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Oim - accende i riflettori su quella maggioranza silenziosa di immigrati che contribuisce in modo rilevante al buon funzionamento del paese, della sua economia e dei suoi servizi. Senza di loro l'intero sistema economico italiano andrebbe incontro a gravi difficoltà: una realtà frequentemente trascurata dai mezzi di informazione, e di conseguenza spesso anche ignorata da parte dell'opinione pubblica. Una realtà - ha ribadito - ancora più presente nel Nord-Est, dove la presenza di immigrati lavoratori è particolarmente alta e dove i livelli di integrazione sono tra i più elevati del paese".
Nel Nord-Est le quasi 100mila imprese condotte da imprenditori stranieri concorrono quindi alla produzione del 6,4% del Pil complessivo dell’area, per un ammontare di 19 miliardi di euro. In Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto, la percentuale si stabilizza, rispettivamente, attorno al 6,7%, 6,6% e 6,4%, mentre per il Trentino Alto Adige la cifra di riduce al 5%. Il maggior contributo alla formazione del valore aggiunto è ascrivibile alle imprese che operano nel comparto delle costruzioni, dove le imprese straniere producono il 18,4% della produzione totale del settore, seguito dal commercio (9,6%), dalla manifattura e dai servizi alle persone (7,4%).
L'edilizia rimane il comparto prevalente per tutte le regioni nel Nord-Est, sebbene si osservi un contributo straniero del 21,1% in Emilia Romagna e appena dell’11,8% in Trentino Alto Adige.
Il Nord-Est annovera complessivamente 93.402 imprenditori di origine straniera (il 9,6% del totale) e 99.545 imprese per le quali la partecipazione e la proprietà è detenuta in prevalenza da soggetti stranieri (l'8,3% del totale). In questo Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia mostrano incidenze più elevate delle altre regioni dell’area nordestina, anche se il Veneto registra valori comunque superiori alla media nazionale.
Dal 2008 al 2011, si è assistito nel Nord-Est a un aumento del tasso di disoccupazione straniero di 2,5 punti percentuali passando dall'8,5% al 10,7% e raggiungendo 70mila immigrati senza lavoro. Questo significa che nel triennio considerato un nuovo disoccupato su quattro a Nord-Est ha origini straniere. In Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna, si osservano tassi di disoccupazione straniera più elevati (rispettivamente 13,7% e 11,2%) rispetto a Veneto e Trentino Alto Adige (rispettivamente 9,9% e 9,3%). Dal punto di vista dell'occupazione si contano comunque quasi 600mila lavoratori di origine straniera, pari all’11,6% del totale: in questo caso l’Emilia Romagna e il Veneto mostrano incidenze superiori (12,6% e 11,8%).
Un dipendente straniero che lavora nel Nord-Est guadagna al mese una cifra netta di poco superiore ai 1.000 euro, 255 euro in meno rispetto ai colleghi italiani. Retribuzioni superiori si percepiscono in Friuli Venezia Giulia dove i differenziali salariali con gli italiani si fanno più contenuti. Al fisco nel 2009 i contribuenti nati all’estero hanno dichiarato una cifra di oltre 4,6 miliardi di euro in Veneto e di 4,2miliardi di euro in Emilia Romagna con redditi procapite che in queste due regioni ammontano, rispettivamente, a 12.881 euro e 12.162 euro. Di Irpef gli stranieri pagano a testa tra i 2.330 euro dell'Emilia Romagna a 2.970 euro del Friuli Venezia Giulia.
Il 42,2% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà contro il 12,6% delle famiglie italiane. Il reddito percepito permette di risparmiare una cifra molto bassa che supera di poco i 600 euro annui. Le entrate provengono per l'84,3% da lavoro dipendente e di queste oltre un quarto viene destinato al pagamento dell'affitto, dal momento che appena il 13,8% delle famiglie è proprietaria dell'abitazione di residenza.

Lavoro: Passera, 5-6 milioni le persone in condizioni di disagio

In Italia, sono tra i 5 e 6 milioni le persone che vivono in condizione di disagio sociale per problemi di natura occupazionale. A sottolinearlo e' il Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, pronto a precisare che questa situazione ''non puo' non preoccuparci''. Per Passera, che ha parlato a margine del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio, il disagio occupazionale e' una problematica che ''va oltre le dimensioni statistiche.Non bisogna guardare solo ai disoccupati, circa 2-2,2 milioni - ha evidenziato - ma a tutta l'area del disagio occupazionale, mettendoci dentro gli inoccupati, i sospesi come i cassintegrati, i sottoccupati. Se mettiamo insieme tutte queste componenti - ha concluso - arriviamo a 5-6 milioni di persone, che rappresentano una quota enorme, insieme ai loro familiari, della societa' italiana. Questa - ha concluso - e' la vera misura del problema''.

Coldiretti, nel 2011 chiuse 50 mila aziende agricole

Nel 2011 in Italia sono state chiuse oltre 50 mila aziende agricole. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Movimpresa relativi al 2011 diffusa in occasione della diffusione dei dati Cgia di Mestre sui fallimenti. Nel settore agricolo operano 829mila imprese iscritte al registro delle Camere di Commercio.''A preoccupare per il 2012 oltre che gli effetti del maltempo e della crisi dei mercati, anche l'applicazione della nuova Imu che se non sara' adeguata alle specificita' del settore sulla base delle conclusioni del tavolo fiscale rischia di avere - conclude la Coldiretti - un impatto insostenibile su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole''.

Crisi, ok a fondi salva-stati da 800 mld

L'Eurogruppo riunito a Copenaghen ha dato il via libera al rafforzamento dei fondi salva-stati dell'eurozona, il cui volume complessivo sarà ora pari a 800 miliardi di euro, inclusi i finanziamenti già mobilitati per i Paesi sotto programma. La capacità di prestito combinata tra Esm, che entrerà in vigore a luglio, ed Efsf, già attivo, avrà però un tetto fissato a 700 miliardi di euro. E' quanto si legge in una nota dei 17 paesi dell'eurozona diffusa a Bruxelles.
Si devono, poi, sommare gli "ulteriori 49 miliardi di euro dell'Efsm (il fondo della Commissione Ue, ndr) e 53 miliardi del meccanismo di prestito bilaterale per la Grecia che sono già state impegnate per sostenere i paesi attualmente sotto programma", precisa il documento diffuso a Bruxelles.
L'Esm sarà il "principale strumento per finanziare nuovi programmi" di assistenza "a partire da luglio 2013", mentre l'Efsf "di regola, resterà attivo solo nel finanziamento dei programmi che sono cominciati prima di quella data", anche se "per un periodo di transizione sino a metà 2013, si può impegnare in nuovi programmi per assicurare una piena capacità di nuovi prestiti da 500 miliardi" di euro.
A Copenaghen i ministri delle finanze dell'eurozona hanno anche confermato la decisione di anticipare il pagamento delle quote di capitale dell'Esm, che entrerà in vigore il primo luglio. Le quote cash saranno rese "disponibili più velocemente rispetto a quanto inizialmente previsto dal Trattato istitutivo dell'Esm, nel rispetto delle procedure nazionali" necessarie. Per questo, si legge nel documento, "due tranche saranno pagate nel 2012, la prima a luglio, la seconda entro ottobre", mentre le restanti saranno pagate rispettivamente nel 2013 e nella prima metà del 2014. Ma, si precisa, "il pagamento sarà ulteriormente accelerato se necessario per garantire un rapporto del 15% tra le quote di capitale e le emissioni dell'Esm".
Prima della riunione, il commissario europeo per gli affari economici Olli Rehn ha parlato della Spagna. "E' in una situazione molto difficile", ha detto Rehn. D'altro canto, ha aggiunto, ''la Spagna ha molte potenzialità ed è importante che continui in forma coerente a migliorare la sostenibilità delle sue finanze pubbliche e dia impulso alle riforme che aiutano la crescita e il lavoro". Le parole di Rehn arrivano nel giorno in cui il governo conservatore di Mariano Rajoy presenta una finanziaria di austerity, da 27 miliardi di euro, per arrivare alla riduzione del deficit promesso a Bruxelles. E all'indomani dello sciopero generale indetto dai sindacati spagnoli contro la riforma del Lavoro.
Luis De Guindos, il ministro dell'Economia spagnolo, da parte sua ha detto che "il governo rispetta a pieno le proteste ma è convinto che le sue riforme siano le riforme di cui la Spagna ha bisogno" per combattere la disoccupazione. Secondo De Guindos, poi, ''la Spagna non sarà più un problema per l'Unione europea''. Nel 2012 il bilancio del Paese ''rispetterà gli impegni per le misure di austerità, è vincolato dagli obiettivi fissati dal governo insieme all'Eurogruppo".

Crisi, Cgia: nel 2011 fallite 11.615 aziende

Nel 2011 ben 11.615 aziende hanno chiuso i battenti per fallimento, un dato mai toccato in questi ultimi 4 anni di grave crisi economica. Un record che ci segnala quanto siano in difficoltà le imprese italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni. E' quanto evidenzia la Cgia di Mestre.
''La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna - segnala il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi - sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli a portare i libri in Tribunale. Purtroppo, questo dramma non è stato vissuto solo da questi datori di lavoro, ma anche dai loro dipendenti che, secondo una nostra prima stima, in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro''.
Ma, ricordano dalla Cgia, il fallimento di un imprenditore "non e' solo economico, spesso viene vissuto da queste persone come un fallimento personale che, in casi estremi, ha portato decine e decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita".
''La sequenza di suicidi e di tentativi di suicidio avvenuta tra i piccoli imprenditori in questi ultimi mesi - prosegue Bortolussi - sembra non sia destinata a fermarsi. Solo in questa settimana, due artigiani, a Bologna e a Novara, hanno tentato di farla finita per ragioni economiche. Bisogna intervenire subito e dare una risposta emergenziale a questa situazione che rischia di esplodere. Per questo invitiamo il Governo ad istituire un fondo di solidarietà che corra in aiuto a chi si trova a corto di liquidità''.
E' la Lombardia a guidare la triste classifica dei fallimenti delle imprese nel 2011. Seguono Lazio, Veneto e Campania. In rapporto al numero di imprese attive è elevato il tasso di fallimento anche in Friuli Venezia Giulia e Marche. In totale, secondo il censimento della Cgia di Mestre, i fallimenti nel 2011 sono stati 11.615, ovvero 21,9 imprese ogni 10mila attive.

Monti: nuovo impulso a relazioni con Cina

Quello di ieri con il premier Wen Jiabao è stato un "incontro molto cordiale, utile e concreto che sicuramente ha dato nuovo impulso alle relazioni fra Italia e Cina". E' il commento del presidente del Consiglio Mario Monti espresso in occasione del colloquio odierno con il vicepremier Li Keqiang, alla vigilia della conferenza annuale del Boao Forum for Asia.
Al suo interlocutore, destinato verosimilmente a succedere allo stesso Wen in occasione del cambio ai vertici cinesi previsto in autunno, Monti ha sottolineato l'importanza di "collocare queste relazioni nel quadro di una maggiore attenzione dell'Italia nel grande scenario asiatico". "Da questo punto di vista - ha concluso - quella di Boao, che lei mi ha proposto e offerto, è l'occasione giusta".
Dopo i due intensi giorni passati a Pechino, il presidente del Consiglio ha dunque lasciato in mattinata la capitale cinese alla volta di Boao, località turistica nell'isola di Hainan, nel sud della Cina, dove è atterrato intorno alle 13, ora locale. L'occasione della trasferta, che conclude il lungo viaggio in Asia del premier, è la partecipazione alla conferenza annuale del Boao Forum for Asia, un appuntamento che si apre domani e che raccoglie leader politici ed economici in quella che viene definita la 'Davos d'Oriente'.
In calendario oggi anche l'incontro con Zhou Xiaochuan, il potente governatore della Banca Centrale, e un bilaterale con il premier pakistano Yousuf Gilani.

Pdl: Rotondi, siamo primo partito. Alfano guidera' nuova fase politica

''Sondaggi dritti o rovesci, il PdL e' il primo partito in Parlamento e tra poco nel Paese e Alfano e' candidato a guidare una fase nuova della politica italiana. Non v'e' dubbio che l'opera di Monti per alcuni suoi ministri avra' uno sbocco politico, che il PdL si prepara non gia' a contrastare ma ad accogliere''.
Cosi' l'ex ministro Gianfranco Rotondi replica al segretario del Pd Pierluigi Bersani.

Lega: Bossi, pochi vogliono Italia, nessuna speranza per 'tricoloristi

L'Italia la vogliono solo i pochi rimasti. Non c'e' speranza per i 'tricoloristi' che perdono tempo. Vengono forze potentissime che non vogliono l'Italia ma la Padania". Cosi' il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, dal palco della cerimonia di intitolazione di viale Padania a Marcallo con Casone, in provincia di Milano, si e' rivolto a chi lo aveva contestato pochi minuti prima sventolando il tricolore. Prima della cerimonia alcuni abitanti di Marcallo con Casone gli avevano gridato "vergogna" sventolando alcune bandiere italiane.

Lavoro, Schifani: ''Trovare una sintesi. Senato pronto a via libera in 30-40 giorni''

''La maggioranza'' che sostiene il governo Monti ''si sforzi a trovare una sintesi'' sulla riforma del lavoro. ''Noi al Senato siamo pronti a lavorare giorno e notte'' pur di approvarla in tempi rapidi. E' l'appello lanciato dal presidente del Senato Renato Schifani, ospite dell'Intervista su SkyTg24.
''Non saranno certo i tempi ordinari del Parlamento a frenare la riforma. Se ci fosse bisogno, il Senato è pronto ad approvare la riforma del lavoro in 30-40 giorni'', assicura.
"Sostengo il coraggio del ministro Fornero - dice ancora Schifani - che sta portando avanti un'azione forte che ci chiede l'Europa. In Europa condividono la proposta Monti. Occorre naturalmente lavorare per una sintesi che trovi insieme le tre forze politiche che sostengono il governo''. ''Io tifo Fornero - sottolinea il presidente del Senato - ma la incoraggio a trovare una soluzione accettabile non solo per il sindacato. Bene la proposta Monti, ma bisogna sforzarsi per trovare una sintesi: ad esempio sui licenziamenti di tipo economico - avverte - si può lavorare in modo che l'istituto del licenziamento economico possa essere ben tipicizzato e individuato con dei paletti''.
Quanto alla riforma della legge elettorale, afferma Schifani, ''io ci credo, penso che alla fine'' 'Abc', i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo, ''si metteranno d'accordo''. Schifani si dice favorevole all'impostazione di una riforma del voto che dica no ''ad alleanze preventive'' favorendo quelle omogenee tra partiti. ''La nuova legge elettorale - osserva - non è la tomba del bipolarismo, ma è un bipolarismo diverso non più fondato su una leadership carismatica''. ''La decisione di Berlusconi di non candidarsi più si deve presumere che sarà una scelta definitiva e quindi ci vuole un bipolarismo basato su progetti non più su leadership'', aggiunge.
In ogni caso spetterà a Berlusconi decidere se candidarsi o meno. ''Saranno poi i fatti - spiega - a dimostrare l'intenzione di Berlusconi di non candidarsi e sarà naturalmente Berlusconi che sceglierà che cosa fare''.
Da Schifani arriva poi il pieno sostegno al Governo. ''Io tifo per Monti, è un uomo delle istituzioni, conosco la sua terzietà, sta lavorando per il bene del Paese''.
Sul caso dei benefit spettanti agli ex presidenti della Camera, Schifani si dice dispiaciuto che ''questi aspetti abbiano scosso l'opinione pubblica''. ''Io ritengo che occorra effettivamente fare una rivisitazione su questi argomenti, perché anche noi dobbiamo dare l'esempio - sottolinea -. Dobbiamo metterci in sintonia con quello che chiede il Paese: il Paese chiede trasparenza e normalità''.
Quanto alle polemiche suscitate da alcune affermazioni di Calearo, ''alcune sue dichiarazioni sono state inopportune - osserva Schifani -, forse si è lasciato un po' prendere la mano''.